NOVE MESI PER LA VITA: OTTOBRE 2019

Domenica 27 ottobre 2019 ore 16,00 
alla Madonna degli Angeli
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LA VITA CI INTERPELLA: 
Critiche alla statua pro-life di Mentone

A Mentone, nel giardino dell’Hôtel des Ambassadeurs, sede della prima Biennale d’Arte ontemporanea Sacra, che ha come tema «Ode alla vita», è stata installata una scultura  monumentale  in  bronzo,  realizzata  dalla  nota artista  Daphné  du  Barry;  questa  scultura,  divenuta simbolo  dell’importante  manifestazione,  raffigura  la Vergine Maria piangente, china nell’atto di raccogliere sette bimbi abortiti, per terra, ai suoi piedi. Per questo è stata  intitolata  «Notre-Dame  des  Innocents»,  Nostra Signora degli Innocenti. Appena installata, è divenuta subito bersaglio di feroci proteste da parte dei gruppi pro-choice,
scatenatisi anche via social: han definito l’opera d’arte «brutale», il suo messaggio «choccante», forti  pressioni  sono  state  subito  esercitate  sul  Sindaco  affinché  la  rimuova  o  quanto  meno  la faccia sparire dalla vista dei passanti. Secondo l’associazione Planning Familial 06 del Dipartimento delle Alpi Marittime, in questo caso l’arte sarebbe servita «come pretesto per colpevolizzare le donne»: «È di cattivo gusto – ha commentato la coordinatrice dell’organizzazione abortista, Claire Moracchini –. Una statua, che urta per il messaggio negativo, cui rimanda sull’aborto».  A  dar  manforte  ad  abortisti  e  femministe  sono  subito  giunti  i  media,  che  la  sera  stessa dell’inaugurazione  della  mostra  hanno  trasmesso  servizi  interessati  più  a  scagliarsi  contro  la statua che a descrivere l’evento.  L’autrice  della  statua,  Daphné  du  Barry,  dal  canto  suo,  ha  spiegato  di  aver  voluto «semplicemente rendere testimonianza della bellezza, che rappresenta la vita. Quanti bambini non nati avrebbero potuto essere dei genii?».  In realtà il messaggio, che la scultura vuol trasmettere, è davvero bello e profondo. A farsene interprete,  è  stata  sulla  stampa  la  presidentessa  della  Biennale,  Liana  Marabini,  ripresa  da FranceInfo:  quelli  raffigurati  «sono  bambini  non  voluti.  Salvandoli»,  la  Vergine  «cerca  di salvare anche le anime  dei  genitori,  che li hanno rifiutati», ha dichiarato.  E precisa: nessuna colpevolizzazione,  dunque,  anzi  proprio  l’opposto;  le  polemiche  divampate  sono  del  tutto «infondate», per cui l’opera d’arte «resterà al suo posto, davanti all’hotel. Per sempre».  (da un articolo di Mauro Faverzani - Corrispondenza romana  16 ottobre 2019). 
La Parola: Lc. 1,39-45 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto  il  frutto  del  tuo  grembo!  A  che  cosa  devo  che  la  madre  del  mio  Signore  venga  da  me?  Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».