Un sacerdote durante una Messa faceva
discorsi ai bambini, tipo “Dio sta con noi”, “lì c’è Dio”, “dobbiamo dedicare
tempo a Dio, dedicargli spazio nella vita”. Potevano sembrare, ai bambini, cose
un po' astratte, ma ad un tratto il prete vede un bambino che quasi cadeva
dalla sedia. “Che cosa succede?” quasi come un rimprovero per il disturbo, ma
il bambino, che stava seduto sul bordo della sedia, gli rispose: “sto facendo
spazio a Dio”.
I bambini sanno cogliere con immediatezza,
senza trucchi, il nocciolo della proposta, non a caso dal Vangelo ci viene
osservato che se non ritorneremo come bambini…
In questa domenica di Pentecoste siamo
invitati pure noi a fare spazio nella nostra spiritualità, nella nostra vita,
alla presenza dello Spirito Santo.
Dio Padre starà anche nell’alto dei cieli, Gesù Cristo sarà pure asceso alla sua destra, ma lo Spirito è comunque in noi, in mezzo a noi e la discesa sul capo dei discepoli nel cenacolo è il fatto che dà continuità a tutta la rivelazione, dall’inizio dei tempi fino al nostro tempo:“…mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo…” (dagli Atti degli Apostoli)
Dio Padre starà anche nell’alto dei cieli, Gesù Cristo sarà pure asceso alla sua destra, ma lo Spirito è comunque in noi, in mezzo a noi e la discesa sul capo dei discepoli nel cenacolo è il fatto che dà continuità a tutta la rivelazione, dall’inizio dei tempi fino al nostro tempo:“…mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo…” (dagli Atti degli Apostoli)
Ecco, anche noi ci troviamo, di solito,
quanto meno la domenica, nello stesso luogo, come a voler suggellare ogni volta
l’alleanza con Dio, che ci viene attestata dal Sacrificio che viene celebrato
con l’Eucaristia. Possiamo, perciò, recitare con gioia:“…benedici il Signore anima mia…a Lui sia
gradito il mio canto, io gioirò nel Signore.” (dal Salmo 103)
Mons. Tonino Bello usava recitare con parole
più appropriate: “Spirito Santo, che riempivi di luce i profeti e accendevi
parole di fuoco sulla loro bocca, torna a parlarci con accenti di speranza” In
realtà, non ha mai smesso di parlarci, quanto, invece, in ogni periodo, anche
nel nostro, spesso e volentieri i credenti smettono di ascoltarlo. Succede
quando si ritiene che la vita terrena sia solo appannaggio del proprio libero
arbitrio, ma:“…se lo Spirito di Dio che ha resuscitato
Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha resuscitato Cristo dai morti darà la
vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.”
(dalla Lettera di San Paolo ai Romani)
Non ci sono dubbi, il suo Spirito abita anche
in noi in forza dei Sacramenti dell’Iniziazione. Da quei momenti sappiamo bene
che lo “Spirito scruta ogni cosa” (1Cor 2,10-12), perciò anche la nostra
condizione, la nostra volontà o meno di lasciare che Esso abbia la possibilità
di muoverci, di consolarci, di spronarci alla conoscenza della verità, quella
che è insita nel nuovo Comandamento: “…se mi amate, osserverete i miei
comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché
rimanga con voi per sempre.” (dal Vangelo secondo Giovanni)
Ecco quel “per sempre” è la nostra garanzia
perché il Padre non viene meno alla promessa. Neppure noi, però, possiamo
mancare agli impegni che ci siamo presi. Se crediamo in Gesù, e lo crediamo,
intanto cominciamo ad osservare i comandamenti, tutti, non solo alcuni, come
ultimamente qualcuno cerca di giustificare. Poi se pure il Cristo ha pregato il
Padre per mandarci il consolatore, a maggior ragione, pure noi, non dobbiamo
stancarci di pregare affinché lo Spirito sia sempre la nostra luce, la nostra
compagnia, il nostro coraggio, la nostra pace, la nostra pazienza, la nostra
strada. In parole povere, in ogni giorno, qualunque cosa rechi ogni giorno, sia
sempre lodato lo Spirito Santo.
Ar 2,1-11 / Sal 103(104) / Rm 8,8-17 / Gv
14,15-16.23b-26
digiemme