Quinta Domenica del Tempo Ordinario (A)
Voi siete il sale….voi siete la luce…queste
Parole sono rivolte a noi. Possiamo anche fare finta di niente: oggi, si dice,
che il sale fa male, bisogna eliminarlo dalla dieta…,oggi si propongono
giornate per il risparmio energetico e, quindi, si invita ad eliminare alcune
luci perche si consuma troppa “luce”….
A parte gli scherzi, quelle parole del
Vangelo ci invitano, in realtà, a dare più gusto alla vita, più calore alla
vita. Quanta gente si lascia vivere, non riesce a cogliere il bello
dell’esistenza, non riesce a lasciarsi coinvolgere nella riscoperta del senso
ultimo della vita che è la gioia di esserci, di esserne protagonista, di essere
l’unico regista del tuo film.
Il produttore è un Altro e non si limita a
dei buoni auspici, ma fin dai tempi antichi, con la collaborazione dello
sceneggiatore Isaia: “…se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il
dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai
l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce” (Is 58,7-10).
Fin dai tempi antichi ci dice come essere
“Luce” sulla terra, cioè nella nostra vita terrena. In parole povere, smettila
di criticare e basta, a destra a sinistra, smettila di sparlare alle spalle e
di non riconoscere la giustizia di Dio, soccorri chi è in difficoltà, non solo
materiale, sazia, infatti, chi è senza un orizzonte cui aspirare.
Proprio in questi giorni, anzi proprio oggi
si celebra la “Giornata per la Vita”, non è proprio questo l’ambito in cui
potremmo mettere in pratica i precetti che il Signore ci offre? Riconosci la
giustizia: non uccidere, e men che meno l’innocente che non può difendersi.
Riconosci le buone opere: accogli chi si batte con generosità per il bene
primario del diritto alla vita. Riconosci la gioia del donare: guarda ai
problemi di chi è solo di fronte al dilemma, aiuta, magari anche materialmente,
ma soprattutto indica la retta strada da percorrere, per un po’, anche insieme.
D’altra parte anche il Salmo recita: “…felice
l’uomo che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. Egli non
vacillerà in eterno, eterno sarà il ricordo del giusto”
A conferma di quanto sopra, con l’aggiunta
che saremo riconosciuti “giusti”. Non è poi brutta cosa presentarsi alle porte
dell’eternità con delle credenziali di quel tipo, ci saranno buone speranze di
essere ammessi.
Così la pensa anche San Paolo quando scrive
ai suoi fratelli in Corinto: “…io ritenni, infatti, di non sapere altro in mezzo
a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella
debolezza e con molto timore e trepidazione”
La debolezza, il timore e la trepidazione
accompagnano sempre anche chi stende queste note ed il sapere che era la
condizione anche di San Paolo consola. Esalta, invece, il capire che tutto l’affannarsi
dell’apostolo era solo in funzione di Gesù Cristo, per farlo conoscere e
presentarlo come Cristo il crocifisso.
Non gli interessava la sua persona, ma gli
premeva che la “Luce” di Gesù fosse la stella cui tutti dovevano guardare.
Era consapevole di dover essere: “…voi siete
il sale della terra…voi siete la luce del mondo…Così risplenda la vostra luce
davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al
Padre Vostro che è nei cieli.” (Vangelo Mt 5,13-16).
Per quanto possa brillare questa luce del
mondo, se brillerà per sé stessa, poco per volta si smorzerà.
Il segreto è che quella luce, la nostra luce
sulla terra, brilli solo per onorare il Padre nostro che è nei cieli. Con le
nostre opere, anche quelle cui rimanda questa “Giornata per la Vita” , incontriamo
i nostri fratelli per far sì che un giorno possano rendere gloria a Lui e
ringraziarlo per il dono della vita.
Is 58,7-10 / Sal 112(111) / 1Cor. 2,1-5 / Mt
5,13-16
digiemme