10 aprile 2016

C’E’ POSTO PER TUTTI


III domenica di Pasqua
Ma quante stelle ci sono in cielo? L’Apocalisse ci dice…”il loro numero era miriade di miriade e migliaia di migliaia…” Non riusciamo proprio ad immaginarlo, eppure se ciascuno pensa alla propria cerchia di antenati fin dove può arrivare, già così si rende conto che è impossibile inquadrare l’estensione di questo infinito dove si vive nell’Amore. Non dimentichiamoci, però, che c’è un altro profondo infernale infinito dove si vive la disperazione.
Non è compito nostro sostituirci al giudizio di Dio e, quindi, facciamoci un’idea in positivo, confortata dalla presenza del Purgatorio dove si aspetta che la Misericordia del Buon Dio apra le porte del Paradiso. Sicuramente quelle porte sono aperte per tutti i bimbi volontariamente abortiti e che non hanno visto la luce della terra. Loro certamente fanno parte di quella “miriade” e, nello specifico, non possiamo non sottolineare come cresce di giorno in giorno, purtroppo.

Cerchiamo allora di non fare parte di coloro che s’affacciano sull’abisso della perdizione e diamoci da fare per guadagnare anche noi il posto fra quelle “migliaia di migliaia”.
Certo abbiamo bisogno dell’aiuto del Signore… “Signore vieni in mio aiuto…(Salmo). Invochiamolo e Lui verrà a sostenerci nella nostra condizione quale essa sia. Poi, però, dobbiamo avere anche il buon gusto di ringraziare in modo che il nostro cuore lo… “canti senza tacere”…(Salmo).
Come fa il cuore a cantare…a parlare? Semplice: non possiamo più non raccontare di questo incontro con Gesù, se veramente siamo suoi discepoli. Non possiamo più non essere felici e dimostrarlo anche in atti esteriori come la cura e la partecipazione alla Sua liturgia.
Come gli apostoli, cerchiamo luoghi, momenti e persone a cui annunciare le meraviglie del Signore, senza paura. Tutti siamo all’altezza di testimoniare, quanto meno con le scelte di vita, che crediamo nel Vangelo, anche a costo di andare in prigione come hanno sperimentato gli apostoli.
Come gli apostoli, sempre pronti…”ad obbedire a Dio, non agli uomini…”(Atti). Essere, perciò, coerenti:
come le “Sentinelle in piedi” che riaffermano le convinzioni fondamentali per la difesa della famiglia, dei figli, della loro educazione;
come Asia Bibi, la giovane madre di 5 figli in prigione, in Pakistan, perché cristiana, che rischia la condanna a morte per blasfemia nei confronti dell’islam, mai provata, che potrebbe cavarsela se abiurasse la sua fede da cui, invece, trae coraggio per resistere ancora, nonostante ormai 5 anni di carcere;
come tutti i “Missionari” che veramente lasciano tutto per andare a cercare luoghi e momenti in cui portare la “buona novella” del Signore;
come Giorgio Celsi, infermiere, che non desiste di proclamare davanti agli ospedali il suo “no all’aborto” come operatore sanitario e come credente che utilizza solo la forza della preghiera;
come chiunque non si esime di ricordare che il primo impegno per un buon cristiano è quello di indicare quale sia la giusta strada per “salvare l’anima”.
Questi sono alcuni dei modi per seguire Gesù. Chi riesce a farlo è perché prima ha risposto alla fondamentale domanda…”Mi ami tu?...” (Vangelo).
Questa insistente domanda non solo per Pietro, è pure per noi, duri di comprendonio, che ce lo chiede
ben più di tre volte…ma noi come rispondiamo:
certo Signore, lo sai che ti amo…e poi facciamo tutto l’inverso del Vangelo;
certo Signore, lo sai che ti amo…e poi ci nascondiamo dietro ad una serie di vuoti ritualismi;
certo Signore, lo sai che ti amo…e poi ci si rivolge ad altri;
ma Lui insiste e ci dice:…”seguitemi”, “seguimi” e noi cosa…aspettiamo…ma seguiamolo!!
At 5,27b-32.40b-41 / Sal 29(30) / Ap 5,11-14 / Gv 21,1-19

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