BEATI AL BANDO

 Sesta Domenica T.O. 
 Anno  C
Chiesa delle Beatitudini in Galilea                                                                                                                               

 stampa  In questi tristi tempi, in alcune nazioni (Inghilterra, Canada) è vietato sostare davanti agli ospedali in atteggiamento di preghiera. Chiunque voglia stare, anche solo con una muta preghiera, nei pressi di quegli ospedali dove si uccidono essere umani innocenti con l’aborto, viene allontanato con la forza e portato in prigione. Siamo arrivati a questo punto e, purtroppo, pure con il silenzio dei pastori della Chiesa, timorosi di non oltraggiare la mentalità del “mondo” o di non compromettere il “politicamente corretto”. Quanto sono, perciò, vere le parole del Vangelo quando profeticamente dicono:“…beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.” (dal Vangelo secondo Luca)
Beati, dice il Signore, elencando tutta una serie di situazioni difficili da gestire e da vivere. Beati, perché ciò avviene a causa sua, ci dice il Signore.
Le conseguenze, nell’immediato, non sono proprio carine, ma le promesse del Signore, il modo con cui le ha garantite, sono il sigillo che impreziosisce la vita di ogni suo discepolo perché: “nella persecuzione Dio ricompensa i suoi soldati, nella pace premia la buona coscienza” ( San Cipriano , vescovo e martire).
L’alternativa è starsene con le mani in mano, ogni tanto fare una qualche buona azione caritatevole, partecipare alle attività religiose nelle importanti occasioni e lamentarsi, da prassi, per le cose del mondo che vanno sempre peggio.
Se tutto questo è vero, ha ben ragione l’Apostolo quando scrive:“…se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.” (dalla prima Lettera ai Corinti )
Essere commiserati quali cristiani, cattolici, apostolici, romani, oggi è nell’ordinario, ma c’è sempre la possibilità di riscattarsi perché: “una persona istruita nella religione può certo smarrirsi in ogni sorta di cattive strade, ma si può sempre sperare che tornerà al Buon Dio presto o tardi, fosse solo anche al momento della morte”. (San Giovanni Maria Vianney).
Quanto detto dal Santo Curato d’Ars è una benedizione, proprio come quella che ci viene dal profeta Geremia che scrive: “…benedetto l’uomo che confida nel Signore…è come un albero piantato lungo un corso d’acqua.” (dal Libro del profeta Geremia)
Un antico canto degli ani ‘70 diceva “come un albero piantato lungo il fiume, noi aspettiamo la nostra primavera…” . Indipendentemente dall’età di ciascuno, la primavera è sempre a portata di mano, anche quando ogni prospettiva di testimonianza può sembrare limitata da problemi di varia natura, economici o di salute. Bisogna solo essere convinti e decisi, “come se tutto dipendesse da te, ben sapendo che tutto dipende da Dio”. (Sant’Ignazio di Loyola)
Per lasciarsi coinvolgere in tale modo, occorre altresì lasciarsi convincere dal salmista che recita:“…beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti.” (Salmo n.1)
Più chiaro di così non si può. Le cattive compagnie vanno evitate, soprattutto vanno allontanati i malvagi. Non è facile, proprio a causa della malvagità, alimentata dal maligno, cui si può opporre: “la modestia del cuore, che si manifesta nella semplicità dei pensieri, nell’innocenza delle intenzioni e nella purezza dell’affetto”. (San Francesco di Sales)
Ecco, già in questo “manifesto” c’è tutto il segreto della beatitudine. Solo si riuscisse a viverlo pienamente e serenamente in tutti i gesti, in tutte le scelte che ogni giorno contraddistinguono la fede dei discepoli del Signore, allora davvero saranno beati, anche al bando, ma lo saranno a causa di Gesù.
Ger 17,5-8  /  Sal 1   /  1Cor 15,12.16-20  /  Lc 6,17.20-26
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