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Al tramonto della vita, quando ci si accorge
che le forze si attenuano progressivamente, quando gli entusiasmi stentano ad
accendersi, si capisce che l’attesa è l’ultima fase della vita. L’importante è
che sia un’attesa attiva quanto meno nella speranza che il mondo possa
migliorare, perché sai che ci sono le condizioni. Perché sai che l’attesa, in
fin dei conti, è il mistero della consapevolezza del tempo che ci sovrasta. Un
mistero che, proprio attraverso la luce che è Gesù Cristo, rivela la grandezza,
l’originalità e l’unicità di ogni vita umana. L’aveva capito il buon Simeone
che, come riferisce il Vangelo, ci dovrebbe essere da esempio: “…ora puoi
lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a
tutti i popoli, luce per rivelarti alle genti.” (dal Vangelo secondo Luca)Andare in pace, ecco come vorremmo camminare,
come pellegrini verso la vita che verrà. Con “timore e gioia, due sentimenti
che abitano il cuore veramente cristiano” (San Giovanni Crisostomo)
C’E’ LUCE NELLE PROVE DELLA VITA
Presentazione del Signore
Anno C
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