stabilisco la mia alleanza con voi |
Perché noi cristiani non ci dobbiamo perdere d’animo: raccolti nell’arca santa della Chiesa, come Noè, cerchiamo solo di essergli graditi: egli saprà renderci benedizione e segno del suo amore per molti. Amore che si fonda sulla giustizia e sulla sconfitta del peccato, infatti: “…carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio.” (dalla prima Lettera di San Pietro Apostolo)
Pensavo che praticare la giustizia fosse fare tutte le cose giuste. Una volta, in un ritiro, la guida spirituale spiegava che “giusto” è colui che è al giusto posto davanti a Dio. Chi, cioè, fa la sua volontà umilmente, come un figlio amato, cercato, guidato e ricondotto davanti a Dio. Ecco, allora, come dovremmo porci, come peccatori, perché tali siamo, oltre che, proprio per i peccati, dei poveri che hanno bisogno di essere accompagnati sulla giusta via. Ad una condizione, che ci viene posta proprio ora, in questo preciso momento, di questo tempo che anche per noi è compiuto: “…il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo.” (dal Vangelo secondo Marco)
Cristo è il Re di quel Regno, Lui è il Regno, se non lo capiamo e se non c’inginocchiamo davanti al suo trono non siamo degni di essere suoi discepoli. Non si tratta di restaurare nobiltà d’altri tempi, ma di mettere al centro quel trono che altro non è che il tabernacolo. Dirò di più, siccome quel tabernacolo, quanto meno, il primo in senso storico, si trova sotto il seno di Maria, abbiamo un aiuto in più per arrivare a Lui: il cuore di una mamma, della Madre di Dio. Che ci sussurra con dolce insistenza, a Lourdes come a Fatima, come in centinaia di altri posti da lei visitati: “convertitevi e credete al Vangelo”.
Gen 9,8-15 / Sal 24(25)
/ 1Pt 3,18-22 / Mc 1,12-15
digiemme