Vi troverò. Vi insegnerò a pregare


XVIIma Domenica T.O
Anno C

 

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Siamo immersi nella vita per ben due volte, anzi tre!
La prima quando le cellule generative di padre e madre si incontrano e puff! veniamo risucchiati attraverso canali e sponde varie in una specie di caverna dove ci attacchiamo in attesa di istruzioni per e nostre chiamate di aiuto.
Se tutto va bene, prima di vedere la luce, ci restiamo, più o meno, nove mesi.
La seconda volta veniamo immersi in una fonte d’acqua; viene chiamato “Battesimo.”
Ora non si usa quasi più l’immersione, si cosparge il capo con acqua benedetta cui fanno seguito altri gesti e preghiere.
Della terza volta invece, scriverò dopo.

LA PARTE MIGLIORE

XVIma Domenica T.O
Anno C
Dalla vita ci aspettiamo sempre il meglio. E’ nella logica delle cose sperare sempre che i propri desideri si realizzino. Ci facciamo in quattro affinché quanto auspicato avvenga secondo le nostre previsioni, sebbene qualche volta gli eventi superino le aspettative, come avvenne, per esempio, per Abramo: “…tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio.” (dal Libro della Genesi) Come dire, non sempre si è degni, ma mettendosi nella predisposizione giusta, come fece Abramo, il Buon Dio ripaga con moneta buona, quando meno te l’aspetti. Certo occorre lasciare da parte ogni supponenza, vincere ogni tentazione di volersi ergere quale padrone di vita e di morte sulla propria esistenza e su quella degli altri. Come stanno cercando di fare, proprio in questi giorni, in Parlamento dove è approdata una proposta di legge sul suicidio assistito, una forma di eutanasia mascherata.

LA VOCE DEL SIGNORE

 XVma Domenica T.O
Anno C

 

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I santi, soprattutto i mistici, dicono di aver sentito in cuor loro la voce del Signore che li ha chiamati alla conversione per la loro salvezza e per coloro a cui sono stati mandati.
Da bambino, quando sapevo che alcuni più grandicelli di me entravano in seminario, li guardavo con invidia perché, mi dicevo, loro hanno avuto la chiamata, hanno sentito la voce del Signore.
La prima lettura di questa domenica mi ha sollecitato questo ricordo: “…obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi decreti…e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.” (dal Libro del Deuteronomio)

COME UNA MADRE

 XIVma Domenica T.O.
Anno C

Ricordo che fece scalpore un’espressione di Papa Giovanni Paolo I che, sorridendo com’era suo solito, sottolineava come Dio fosse Padre, ma anche madre. Ho sintetizzato il concetto per evidenziarlo, perché, a suo tempo, suscitò in me una piacevole constatazione che viene riportata anche nella prima Lettura di oggi: “…voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati. Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò.”  (dal Libro del profeta Isaia)
Più chiaro di così! E’ il Dio che per farsi conoscere usa il linguaggio del corpo di una comune madre, di una mamma che solo lei sa come accogliere, custodire, accarezzare, coccolare, consolare il proprio figlio. Ecco, questo nostro Dio è fatto così, per ciascuno di noi: ci chiama alla vita, ci accoglie e ci affida alla nostra mamma perché sa che solo lei saprà come custodirci, come amarci.