19 giugno 2016

IL SENSO DELLA VITA


XII°domenica del Tempo Ordinario 

Prima di dire: sì, voglio seguirti, come se fossi folgorato in cuor mio dalla luce del tuo volto, sarebbe forse opportuno fermarsi un attimo. Vieni nel mio santuario, vieni nella mia casa, vieni nella mia chiesa.
Andrè Fossard, a suo tempo, lo prese in parola, entrò in una chiesa, osservò la luce di una candela e se ne uscì convertito.
Noi che siamo già credenti, che ci andiamo, forse, ogni domenica, dovremmo, quindi, avere una certa dimestichezza e, quando entrati, c’inginocchiamo, guardiamo, contempliamo la sua gloria, la sua potenza e il nostro cuore si riempie di gioia:… “così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria.” (Salmo).
Capiremo, così, che il Signore riversa il suo Spirito con grazie e consolazioni:… “riverserò…uno spirito di grazia e di consolazione…” (Zaccaria), al punto che non si potrà più non sentirsi di Cristo in forza del suo Battesimo.

Per questo Paolo può con sicurezza affermare che nulla potrà allentare la possibilità di essere un tutto in tutti, tramite Gesù Cristo:… “non c’è giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.”
Si può anche aggiungere: non c’è più bambino o vecchio, adolescente o adulto, giovane o infante, feto o embrione, mamma o figlio perché siamo sempre sue creature, tutti, e in quanto tali, sempre in forza del suo Battesimo, tutti degni di essere amati ed accolti per essere fratelli e figli dello stesso Padre.
Da qui scaturisce l’invito di Gesù nel Vangelo di Luca:
“se qualcuno”: non tanti, non tutti, se qualcuno…sono forse io, sei forse tu?

“vuole venire”: per libera e solo per libera scelta di ciascuno
“dietro a me”: Io sarò sempre davanti, tu vieni alla mia sequela, seguimi, non cercare scorciatoie
“prenda la sua croce”:sì proprio la tua, non la mia, ti sarebbe impossibile, forse così capirai..
“ogni giorno”: tutta la vita
“e mi segua”: non è una passeggiata
“chi vuol salvare la propria vita”: chi pensa ad una vita statica, ripiegata su se stessa
“la perderà”: perché ci sarà sempre qualcosa a cui non si potrà arrivare
“ma chi la perderà” : chi non sta fermo, chi è alla ricerca
“per causa mia” : chi ha una causa ed un motivo per dedicare la sua vita
“la salverà”: perché gli spetta l’eternità
 Il tutto dopo aver sostato nel suo Santuario che è il suo Corpo e contestualmente aver risposto con cognizione di causa alla sua domanda: “ma voi chi dite Io sia?”
Tu sei il mio Signore, Tu sei il Padre, Tu sei il Figlio, Tu sei lo Spirito, nel cui abbraccio trovo il senso della mia vita.
Zc 12, 0-11;13,1 / Sal 62(63) / Gal 3,26-29 / Lc 9,18-24

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