Sesta Domenica di Pasqua
Anno C
stampaSi dice che la casa dell’amore trovi spazio nel
cuore di ogni persona. Per esprimere questo concetto, infatti, è universalmente
utilizzato il disegno, il logo a forma di cuore. In tutte le salse e melense
fantasie. Però, l’amore vero, quello che non pone limiti, non ha bisogno dei
cioccolatini, lo si scopre nella gioia del dono di sé stessi, sull’esempio di
Gesù Cristo. Poi, l’oblatività della propria esistenza può esprimersi in
diversi modi: nel vincolo matrimoniale, costruendo una famiglia; nella vocazione
sacerdotale, guidando una comunità; nell’offerta di vita religiosa e
contemplativa, condividendo il bisogno di fraternità e di alta spiritualità;
nel dono del proprio tempo, del proprio lavoro nel volontariato, per l’aiuto al
servizio dei poveri e dei più svantaggiati. Non ci sono, quindi, scusanti per
giustificare insipienze, indifferenze o scetticismi. Certo, si può cedere, sì
può essere traditi, andare incontro a delusioni, a notti dell’anima, ma a tutto
questo c’è un antidoto: “…se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio
lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” (dal Vangelo
secondo Giovanni)