25 marzo 2023

LA MALATTIA E LA MORTE

                         Quinta Domenica di Quaresima       Anno A

Quando viene diagnosticata una malattia cronica per la quale c’è solo la possibilità di rallentare il suo aggravamento, in un certo qual modo la vita diventa incomprensibile. E la morte si concretizza nei pensieri, nella postura del corpo, che si prepara ad interpretare i segnali degli ultimi istanti per rendere, come si dice, l’anima a Dio.
A Lui, nello stesso tempo, si elevano preghiere: “…dal profondo a te grido, o Signore;…siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica.” (dal Salmo)
Il tempo diventa insufficiente, ma secondo Santa Caterina da Siena: “Dio ci ha dato anche il tempo, poiché senza il tempo nulla potrebbe fare l’ortolano; ma col tempo, cioè mentre viviamo, l’ortolano può rivoltare la terra e raccogliere frutti.”

18 marzo 2023

CREDO, SIGNORE

Quarta Domenica di Quaresima
Anno A

Credo Signore !

Ogni domenica alle Sante Messe la scena si ripete milioni di volte: il sacerdote o il diacono, o il Ministro straordinario dell’Eucaristia, “Il Corpo di Cristo”, alzando l’Ostia Consacrata dinanzi al fedele. “Amen” risponde, quando risponde, l’incolonnato, ed alcuni, quasi in rapace modo, la sfilano dalle dita dell’officiante, altri la chiudono nel pugno, quelli, ancora con la mascherina, sono meglio di Silvan a farla sparire sotto la stoffa. Che strazio! Non ci si rende conto che il versetto finale del Vangelo di oggi è proprio rivolto a noi: “…tu credi nel figlio dell’uomo? Egli rispose: “e chi è, Signore perché io creda in lui?” Gli disse Gesù: “lo hai visto: è colui che parla con te”. Ed egli disse: “credo Gesù!” E si prostrò dinanzi a lui.” (dal Vangelo secondo Giovanni)
Le Parole di Cristo, ogni sua parola non si perde.

11 marzo 2023

IL CUORE INDURITO

Terza Domenica di Quaresima 

Anno A

Parlare di acqua di questi tempi è come andare a nozze, tutti drizzano le antenne e alzano lo sguardo al cielo nella speranza d’intravedere qualche annuvolamento carico di futura pioggia. Nel contempo proliferano i corsi per diventare specialista in rabdomanzia: un’antica professione che darà gratificanti opportunità di lavoro ai nostri giovani disoccupati in queste lande deserte che sta per diventare l’ex acquosa pianura padana. A parte l’ironia su questo problema che, comunque, a me pare poco normale quando vedo il cielo continuamente solcato da scie chimiche. Qualche sospetto se lo portano dietro gli, ormai politicamente corretti, cambiamenti climatici.
Parlando seriamente, invece, dall’ascolto della Parola credo si possa dedurre che il problema non è l’acqua, ma il cuore indurito degli uomini di ieri e quelli di oggi:“…in quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza d’acqua…misero alla prova il Signore dicendo: il Signore è in mezzo a noi sì o no?” (dal Libro dell’Esodo)

4 marzo 2023

LA MIA TERRA

Seconda Domenica di Quaresima

Anno A

Tempo fa, durante un’ora di Adorazione, mi capitò di essere vicino ad una persona che, anziché inginocchiarsi davanti all’esposizione del Santissimo, si stese in mezzo alla navata, faccia a terra. Come si fa quando vengono ordinati i preti.
Sembrava un movimento esagerato, ma forse non lo era e non lo è:

"...all’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da gran timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “alzatevi e non temete” (dal Vangelo secondo Matteo)

Quei tre discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, chiamati in disparte da Gesù, come capita anche in altre occasioni, loro tre e solo loro, rappresentano la Chiesa nella sua gerarchia ed organizzazione. Pertanto, è la Chiesa che dovrebbe stare con la faccia a terra, quale segno di umiltà verso Dio e verso gli uomini. Senza paura, senza accomodarsi alle pressioni del mondo, perché è Gesù che ci porta sul monte alto. In alto c’è silenzio e ci si sente vicini a Dio. In Quaresima è l’ideale questo appartarsi, è un’esperienza che ci riporta all’essenziale, a guardare la terra che calpestiamo nella nostra vita. A cercare di capire se trattasi di terra sacra o di terra profana, oppure se è proprio come scrive San Paolo: “…Egli (Cristo Gesù) ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo” (seconda Lettera a Timoteo)