tag:blogger.com,1999:blog-40813749911571018632024-03-16T18:42:28.684+01:00cavlomellinoGi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comBlogger551125tag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-30070051968102302172024-03-15T21:00:00.001+01:002024-03-15T21:01:31.320+01:00IL MIO CUORE: UN CHICCO DI GRANO<p style="text-align: right;"> <span style="font-family: arial;"><b><i><span style="font-size: x-large;">Quinta Domenica di Quaresima</span><br /><span style="font-size: x-large;"> </span>Anno B</i></b></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: x-large;"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span face=""Arial",sans-serif"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span face=""Arial",sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitQLrf2V9LUkU18Bk3-Ai3QWq943RYFhD94MHtITmjXI8Kxja3hxVh5Aa8pOw-N7ILjT7N-98XNn64yP26njHE5hTP3TAJkbNe-eoDotTP41Xvy6Qg-L8gNYhi7QpA87iKMoUarnLzZ5Ocuyeu2WPJLQOps-onacBW_ut0NBFF9qMzfqVhwmosYNC-7AA/s626/V%20Q%20B%20chicco%20di%20grano.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="543" data-original-width="626" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitQLrf2V9LUkU18Bk3-Ai3QWq943RYFhD94MHtITmjXI8Kxja3hxVh5Aa8pOw-N7ILjT7N-98XNn64yP26njHE5hTP3TAJkbNe-eoDotTP41Xvy6Qg-L8gNYhi7QpA87iKMoUarnLzZ5Ocuyeu2WPJLQOps-onacBW_ut0NBFF9qMzfqVhwmosYNC-7AA/s320/V%20Q%20B%20chicco%20di%20grano.jpg" width="320" /></a></span></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span face=""Arial",sans-serif"><br /><div style="text-align: justify;"><span face=""Arial",sans-serif">Nessuno nasce cattivo, siamo tutti creature del
Buon Dio, in noi è depositato il marchio di fabbrica brevettato, che non è un
codice a barre e neppure un QR Code,</span><span face="Arial, sans-serif">perché siamo unici, siamo pezzi unici. Proprio
per questo il libero arbitrio, </span><span face="Arial, sans-serif" style="color: #040c28;">che è la capacità di
scegliere liberamente nell'operare e nel giudicare<span style="background-color: #d3e3fd;">,</span></span><span face="Arial, sans-serif">è una caratteristica che ci contraddistingue, che ci porta
durante l’intero corso della vita a fare cose buone e cose malvagie.</span></div></span></span><span style="font-size: medium;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Da qui la necessità di dover ribadire la verità
della nostra origine.</span></div><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Pertanto, non c’è da meravigliarsi se:“…Io
porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore.” (dal Libro del
profeta Geremia)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Più avanti lo stesso profeta, constatato che il
cuore di quelli era diventato di pietra, ricordava loro la volontà del Signore
di voler sostituire il loro cuore con un
cuore di carne. Mi sa che anche questa soluzione non sia stata sufficiente,
visto cosa succede tuttora in quegli stessi luoghi. La vendetta e l’odio sono
ancora lì ad imbrattare le speranze di pace. Anche noi, che non stiamo da
quelle parti o sui confini dell’Ucraina, dobbiamo rivedere alcune cose perché non
siamo indenni da quelle aridità che distruggono quanto di buono ci è stato
donato, soprattutto con il Battesimo.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Con il Salmo ripetiamo allora:“…crea in me, o
Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.” (dal Salmo 50)</div><span><a name='more'></a></span></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">E’ questa, sicuramente una preghiera molto
gradita e bisognerebbe elevarla ogni qualvolta ci accorgiamo di quello che
succede intorno a noi. San Francesco di Sales ci ricorda che in ogni stadio di
vita deve esserci devozione. E ringraziamento per la presenza di Gesù Cristo
fra di noi.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Quelli di Geremia non ebbero questo privilegio,
ma noi sappiamo che Gesù:</span><span style="font-family: arial;">“…divenne causa di salvezza eterna per tutti
coloro che gli obbediscono.” (dalla lettera agli Ebrei)</span></div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Il problema sta nell’obbedirgli perché,
nonostante le buone intenzioni, spesso siamo sviati da richiami che nulla hanno
a che vedere con il cristianesimo. Se l’abbandono o il rinsecchimento delle
radici cristiane, soprattutto in Europa, sono lì da vedere un motivo ben ci
sarà: noi badiamo più al nostro stile di vita, dimenticando che:</span><span style="font-family: arial;">“…chi ama la propria vita in questo mondo, la
perde.” (dal Vangelo secondo Giovanni)</span></div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Domandiamoci, allora, quando abbiamo lasciato
entrare dentro di noi, in questi ultimi 50 anni, quel seme che non vuole morire;
quando abbiamo smesso di comprendere che la Parola di Dio, “compresa”, cioè
presa con sé, va custodita nel cuore, in profondità, là dove possa agire nella nostra
vita, trasformandola e rendendola un frutto gradito a Dio e a chi ci sta
attorno.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Il Signore ci dice che:“…se il chicco, caduto
in terra, non muore, rimane solo, se invece muore, produce molto frutto.” (dal
Vangelo secondo Giovanni)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">E’ il nostro cuore quel chicco.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Cosa contiene, amore o odio, oppure
indifferenza per tutto ciò che gli accade intorno? Nella profondità di uno
sguardo, nell’occhio del nostro prossimo si può intravedere se quel cuore è
accogliente e generoso. Proprio Gesù ci avverte, infatti, di non cercare la
pagliuzza nell’occhio dell’altro, quando nel nostro c’è una trave, che non permette
di vedere più nulla di buono. Bisogna per prima cosa, allora, estirpare questa
pianta che non va lasciata germogliare. Appunto bisogna lasciare morire quel
seme, bisogna in qualche modo riuscire a capire che la vita del mondo, non la
nostra vita che è un dono, va odiata, va rifiutata, perché:“…chi odia la
propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.” (dal Vangelo
secondo Giovanni)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Solo così, fin da ora, possiamo vivere in pace
e ritrovare la gioia di vivere. E il maligno non potrà più fare crescere e
mettere fronde al seme da lui diabolicamente modificato. Lui ci prova
continuamente, ma se noi offriamo il nostro cuore solo al seminatore Gesù
Cristo che continua ad uscire a seminare, non abbiamo nulla da temere ed avremo
vita in abbondanza, anche per i nostri fratelli.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Ger 31,31-34 / Sal 50(51) / Eb 5,7-9 / Gv 12,20-33</span><span> </span></div></span><span><div style="text-align: justify;">digiemme</div></span></span><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-61734772729848488052024-03-09T12:17:00.001+01:002024-03-09T12:20:12.246+01:00LE NOSTRE OPERE<p class="MsoNormal"></p><div style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: large;"><b><i>Quarta Domenica di Quaresima </i></b></span></div><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: large;"><b><i><div style="text-align: right;"> Anno B</div><o:p></o:p></i></b></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: large;"><b><i> </i></b></span><b style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: x-large; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5KjAe4rk2Qx9JOfpiDIP593FNhP7gdxkSVNWzHaL4AyG4H-y5B3sAkGEUDEfk1ZIJ2NxHWfYVcCqgDSc164DL54AoTuU3juLx1EkifCYwyANCfPD3HT0ee3USju_QH0FIlShhi5eANQvDxQ40eEO7JYkmhfdYWPQ6d501tj4HVBtsCnMVvQ_eGXEUxjw/s1280/IV%20Q%20B%20-%20gesu-e-nicodemo.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1280" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5KjAe4rk2Qx9JOfpiDIP593FNhP7gdxkSVNWzHaL4AyG4H-y5B3sAkGEUDEfk1ZIJ2NxHWfYVcCqgDSc164DL54AoTuU3juLx1EkifCYwyANCfPD3HT0ee3USju_QH0FIlShhi5eANQvDxQ40eEO7JYkmhfdYWPQ6d501tj4HVBtsCnMVvQ_eGXEUxjw/s320/IV%20Q%20B%20-%20gesu-e-nicodemo.webp" width="320" /></a></i></b></p><p></p>
<p class="MsoNormal"></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span face="Arial, sans-serif"><span>N</span><span style="font-family: arial;">on
si può passare la vita con le mani in mano, prima o poi ci si troverà a
svolgere delle opere che potranno essere buone o malvagie. Non c’è scampo e la
qualità dipenderà moltissimo dall’ambiente in cui si è cresciuti,
dall’educazione ricevuta e dalla testimonianza delle persone che s’incontrano
sul nostro cammino. La seconda lettura di questa domenica scardina un
convincimento che mi soddisfaceva guardando a quanto ho potuto intraprendere a
partire dalla mia conversione a Cristo. Pensavo di essere io l’asse portante
delle opere buone germogliate in questi anni, invece:</span></span><span style="font-family: arial;">“…siamo,
infatti, opera sua, creati in Cristo per le opere buone, che Dio ha preparato
perché in esse camminassimo.” (dalla Lettera agli Efesini di San Paolo Apostolo)<span><a name='more'></a></span></span></span></div><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: medium;"><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Quanto
c’è di buono su questa terra, perciò, è opera del Buon Dio e la traccia per riconoscerle
è Gesù Cristo, con il suo Vangelo. Alla sua sequela ci viene facile capire
perché ci si dovrà spendere dentro, le difficoltà che incontreremo in quei
percorsi ad ostacoli spesso ci fanno perdere il senso ultimo delle opere
stesse. Perciò costano sacrifici, delusioni e incomprensioni.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">San Charles de Foucauld, al riguardo, scriveva che: “ci sono pene per i giusti,
ma sono semi di eterna gioia: abbiano speranza e consolazione”. Nonostante la
bontà di questa esortazione riesce difficile essere sereni, ci si sente quasi
come degli esiliati, come quelli che nel Salmo si domandano: …come cantare i
canti del Signore in terra straniera?” (dal Salmo 136)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Sì,
perché a volte ci si sente non più in casa propria, con quello che succede nel
mondo, come pure fuori e dentro la Chiesa:“…in quei giorni, tutti i capi di
Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà,…e contaminarono
il tempio”. (dal Secondo Libro delle Cronache)</div></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">In
questi giorni, sta accadendo questo: mostre blasfeme, intronizzazioni di idoli,
demolizioni dottrinali e non passa giorno senza che la compagine ecclesiale non
dia scandalo. Hanno così ampio gioco coloro che mettono in campo le opere
malvagie: inserimento del diritto di aborto nella Costituzione francese; quelli
che lavorano per allargare gli spazi dove combattere la terza guerra mondiale
in corso.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Che
fare di fronte a questo stato di cose? Così scriveva Santa Faustina Kowalska sa:
“Aiutami Signore, che i miei occhi siano misericordiosi in modo che non nutra
mai sospetti e non giudichi secondo le apparenze esteriori, ma sappia
riconoscere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia
d’aiuto.”</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Faccio
mio questo pensiero, d’altra parte il Vangelo stesso lo valorizza quando
leggiamo ed ascoltiamo:“…Dio,
infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché
il mondo sia salvato per mezzo di lui.” (dal Vangelo secondo Giovanni</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Allora
il mondo non ha altra strada da percorrere che produrre opere di bene, quelle
che permettono di vivere in pace e in pienezza la vita per ogni essere umano
che viene a popolare la terra. Gesù Cristo porta con sé, infatti, il dono della
carità che conduce gli uomini a condividere la vita, gli uni agli altri, e
tutti con la vita di Dio creatore. Riconoscergli questa potestà che dimora nel
suo infinito amore per gli uomini, vuole dire scegliere il bene. Il Vangelo
continua dicendo che chi crede in Gesù Cristo non è condannato, ma chi non
crede è già stato condannato. Non si può sfuggire a questa verità. Ecco perché
non è indifferente la scelta di quali opere compiere nel corso della nostra
vita. Non aggreghiamoci a quelle cattive, sappiamole riconoscere perché spesso
sono presentate in modo ingannevole. Il mondo è diventato un vero mago
nell’indorarle, ma non s’illudano i padroni che lo gestiscono, prima o poi
saranno smascherati e i loro trucchi saranno la trama della loro dannazione.
Avviciniamoci, perciò, alle opere buone. C’è l’imbarazzo della scelta, Il Buon
Dio ne ha preparate in misura tale che sicuramente ci stanno anche quelle
destinate specificatamente proprio a noi. </span></div></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 11pt;">2Cr
36,14-16.19-23 / Sal 136(137) / Ef 2,4-10 / Gv 3,14-21<o:p></o:p></span></i></p>
<p><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 11pt;">digiemme</span></i> </p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-9680836467068748752024-03-02T00:40:00.001+01:002024-03-02T00:42:59.089+01:00NEL FONDO DELL'ANIMA<p style="text-align: right;"> <b style="font-family: arial; text-align: right;"><i><span style="color: #2b00fe; font-size: x-large;">Terza Domenica di Quaresima<br /></span></i></b><b style="font-family: arial;"><i><span style="color: #2b00fe; font-size: medium;">Anno B</span></i></b></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOIFOYRy7J8t7ndChvpWL_iBMDrOK9E0KdAGAl_b6tNFAAnfbT5FCnfgnp-rCFUCE4ekbWrgN7X0tJlaKUUquGEWC9GqBUbXcC3JpaMk6R0Y7b8lWv9G4IsB0dWmCCROQAGoD7cCO_0UxZaML2wCKwte4eMbx4Dego2ija1907iqszfx_NYdyxdZefJCI/s600/III%20Quaresima%20B%20Ges%C3%B9%20caccia%20i%20mercanti.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="338" data-original-width="600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOIFOYRy7J8t7ndChvpWL_iBMDrOK9E0KdAGAl_b6tNFAAnfbT5FCnfgnp-rCFUCE4ekbWrgN7X0tJlaKUUquGEWC9GqBUbXcC3JpaMk6R0Y7b8lWv9G4IsB0dWmCCROQAGoD7cCO_0UxZaML2wCKwte4eMbx4Dego2ija1907iqszfx_NYdyxdZefJCI/s320/III%20Quaresima%20B%20Ges%C3%B9%20caccia%20i%20mercanti.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Da bambini, piccoli, piccoli, per farti fare qualche cosa che non volevi fare, tipo andare a dormire o rispondere velocemente ad un richiamo, gli adulti ricorrevano alla minaccia della chiamata del lupo o di qualche altra figura spaventosa. Così si cresceva anche con il timore del buio e dell’ignoto. Anche a catechismo, guarda un po’, c’insegnavano ad avere in animo un certo timore di Dio, ritorcendoci chissà quali immani castighi qualora si fossero disattesi i suoi comandamenti. Ora leggiamo il Salmo ed ascoltiamo che:</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“…il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti”. (dal Salmo 18(19)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Cosa vuole dire, che se gli diamo retta con rispetto ed onorevole fiducia, Lui ci sarà vicino per sempre in tutta la nostra vita terrena? Penso di sì.<span></span></span></p><a name='more'></a><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“Tuttavia abbiamo bisogno di un maestro per spiegarci queste parole sante…Lui ci insegnerà le parole di Dio. La scuola è la Chiesa”. (San Clemente d’Alessandria)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Anche quando quelle parole sono dure da digerire, tipo queste:</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“…perché, io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano ed osservano i miei comandamenti”. (dal Libro dell’Esodo)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Ancora, cosa vuole dire? Che ogni nostra azione contraria alla morale naturale, ben inglobata nei comandamenti, produce male che si propaga oltre il limite del contingente per ripercuotersi sulle generazioni future, almeno quattro. Mentre se una nostra azione provoca ripercussioni di bene, questi si estendono all’infinito. Se consideriamo la vita di Gesù, e successivamente quella dei suoi discepoli e martiri, ecco perché ci siamo dentro. E’ consolante. Infatti, “Nessuna devozione dei credenti è più gradita al Signore che quella di cui beneficiano i suoi poveri: là dove trova la sollecitudine della misericordia, riconosce l’immagine della sua bontà.” (San Leone Magno)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Per questo San Paolo può, provocatoriamente affermare che:</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“…noi, invece, annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani”. (dalla prima Lettera ai Corinti)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Scandalo perché si era dichiarato Figlio di Dio, stolto perché si è fatto mettere in croce come uno qualsiasi, quando avrebbe potuto puntare al massimo dei poteri, con tutti quei segni mirabolanti che aveva operato durante la sua vita pubblica. Ancora oggi queste due categorie sono ben presenti nel modo di vivere all’interno delle istituzioni religiose e civile che ci governano. Sono anche queste le infermità che Gesù, incarnandosi, ha preso su di sé. Ne era pienamente consapevole, soprattutto nei confronti dei credenti fra il popolo eletto, infatti:</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“…ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo”. (dal Vangelo secondo Giovanni)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Guardiamoci attorno con attenzione, il mondo, quello pagano, chiede segni alla Chiesa, quelli che confermino la determinazione di voler definire la vita sulla terra senza il bisogno di un Dio, del nostro Dio, ed in parte li ottengono. Basta pensare a tutti i cedimenti pastorali sulla vita, sulla sessualità, sulla famiglia, sulla religiosità. Si ha l’impressione che alcuni fra di noi siano proprio come quei Giudei che a loro volta chiedono segni a Gesù, giusto per metterlo in difficoltà. Il quale conosce bene ciò che sta in fondo alla loro anima, così come conosce la nostra anima, ancor prima che si riesca, quando si riesce, a svuotarla nel sacramento della confessione. In questo racconto evangelico va per le spicce ed esprime tutta la sua amarezza per i commerci che si fanno nella casa di suo Padre, come pure per l’ottusità di chi lo vorrebbe seguire solo per via dei segni e dei miracoli che compie,</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"> </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">ma se il Buon Dio ci ha voluti a sua immagine e somiglianza è perché stima la nostra anima degna di essere amata. Al punto di fare vivere a suo Figlio tutto il dramma della Passione, che proprio per quel cruento sacrificio. Dovremmo, almeno noi. giocarci fino in fondo l’occasione di questa santa Quaresima per mettere in chiaro da che parte stare. Gesù ci conosce, andiamogli incontro con fiducia, ci indicherà il cammino, proprio il nostro, </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"> </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">per stare pienamente alla sua sequela.<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Es 20,1-17 / Sal 18(19) / 1Cor 1,22-25 / Gv 2,13-25<br />digiemme</span></div></span>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-45825923594973909682024-03-01T19:48:00.036+01:002024-03-01T21:08:08.956+01:00 NEL FONDO DELL’ANIMA<div class="line"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div style="text-align: right;"><b style="font-family: arial;"><i><span style="color: #2b00fe; font-size: x-large;">Terza Domenica di Quaresima </span></i></b></div><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: right;"><b><i><span style="color: #2b00fe; font-size: medium;">Anno B</span></i></b></div></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOIFOYRy7J8t7ndChvpWL_iBMDrOK9E0KdAGAl_b6tNFAAnfbT5FCnfgnp-rCFUCE4ekbWrgN7X0tJlaKUUquGEWC9GqBUbXcC3JpaMk6R0Y7b8lWv9G4IsB0dWmCCROQAGoD7cCO_0UxZaML2wCKwte4eMbx4Dego2ija1907iqszfx_NYdyxdZefJCI/s600/III%20Quaresima%20B%20Ges%C3%B9%20caccia%20i%20mercanti.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="338" data-original-width="600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOIFOYRy7J8t7ndChvpWL_iBMDrOK9E0KdAGAl_b6tNFAAnfbT5FCnfgnp-rCFUCE4ekbWrgN7X0tJlaKUUquGEWC9GqBUbXcC3JpaMk6R0Y7b8lWv9G4IsB0dWmCCROQAGoD7cCO_0UxZaML2wCKwte4eMbx4Dego2ija1907iqszfx_NYdyxdZefJCI/s320/III%20Quaresima%20B%20Ges%C3%B9%20caccia%20i%20mercanti.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Da
bambini, piccoli, piccoli, per farti fare qualche cosa che non volevi fare,
tipo andare a dormire o rispondere velocemente ad un richiamo, gli adulti
ricorrevano alla minaccia della chiamata del lupo o di qualche altra figura
spaventosa. Così si cresceva anche con il timore del buio e dell’ignoto. Anche
a catechismo, guarda un po’, c’insegnavano ad avere in animo un certo timore di
Dio, ritorcendoci chissà quali immani castighi qualora si fossero disattesi i
suoi comandamenti. Ora leggiamo il Salmo ed ascoltiamo che:</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">“…il
timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono
fedeli, sono tutti giusti”. (dal Salmo 18(19)<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Cosa
vuole dire, che se gli diamo retta con rispetto ed onorevole fiducia, Lui ci
sarà vicino per sempre in tutta la nostra vita terrena? Penso di sì.<span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">“Tuttavia
abbiamo bisogno di un maestro per spiegarci queste parole sante…Lui ci
insegnerà le parole di Dio. La scuola è la Chiesa”. (San Clemente d’Alessandria)<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Anche
quando quelle parole sono dure da digerire, tipo queste:</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">“…perché,
io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso che punisce la colpa dei padri nei
figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma
che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano ed
osservano i miei comandamenti”. (dal Libro dell’Esodo)<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Ancora,
cosa vuole dire? Che ogni nostra azione contraria alla morale naturale, ben
inglobata nei comandamenti, produce male che si propaga oltre il limite del
contingente per ripercuotersi sulle generazioni future, almeno quattro. Mentre
se una nostra azione provoca ripercussioni di bene, questi si estendono
all’infinito. Se consideriamo la vita di Gesù, e successivamente quella dei
suoi discepoli e martiri, ecco perché ci siamo dentro. E’ consolante. Infatti, “Nessuna
devozione dei credenti è più gradita al Signore che quella di cui beneficiano i
suoi poveri: là dove trova la sollecitudine della misericordia, riconosce
l’immagine della sua bontà.” (San Leone Magno)<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Per
questo San Paolo può, provocatoriamente affermare che:</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">“…noi,
invece, annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i giudei e stoltezza per i
pagani”. (dalla prima Lettera ai Corinti)<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Scandalo
perché si era dichiarato Figlio di Dio, stolto perché si è fatto mettere in
croce come uno qualsiasi, quando avrebbe potuto puntare al massimo dei poteri,
con tutti quei segni mirabolanti che aveva operato durante la sua vita
pubblica. Ancora oggi queste due categorie sono ben presenti nel modo di vivere
all’interno delle istituzioni religiose e civile che ci governano. Sono anche
queste le infermità che Gesù, incarnandosi, ha preso su di sé. Ne era
pienamente consapevole, soprattutto nei confronti dei credenti fra il popolo
eletto, infatti:</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">“…ma
lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno
che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è
nell’uomo”. (dal Vangelo secondo Giovanni)<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Guardiamoci
attorno con attenzione, il mondo, quello pagano, chiede segni alla Chiesa,
quelli che confermino la determinazione di voler definire la vita sulla terra
senza il bisogno di un Dio, del nostro Dio, ed in parte li ottengono. Basta
pensare a tutti i cedimenti pastorali sulla vita, sulla sessualità, sulla
famiglia, sulla religiosità. Si ha l’impressione che alcuni fra di noi siano
proprio come quei Giudei che a loro volta chiedono segni a Gesù, giusto per
metterlo in difficoltà. Il quale conosce bene ciò che sta in fondo alla loro
anima, così come conosce la nostra anima, ancor prima che si riesca, quando si
riesce, a svuotarla nel sacramento della confessione. In questo racconto
evangelico va per le spicce ed esprime tutta la sua amarezza per i commerci che
si fanno nella casa di suo Padre, come pure per l’ottusità di chi lo vorrebbe
seguire solo per via dei segni e dei miracoli che compie,</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"> </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">ma se il Buon Dio ci ha voluti a sua immagine
e somiglianza è perché stima la nostra anima degna di essere amata. Al punto di
fare vivere a suo Figlio tutto il dramma della Passione, che proprio per quel
cruento sacrificio. Dovremmo, almeno noi. giocarci fino in fondo l’occasione di
questa santa Quaresima per mettere in chiaro da che parte stare. Gesù ci
conosce, andiamogli incontro con fiducia, ci indicherà il cammino, proprio il
nostro, </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"> </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">per stare pienamente alla sua
sequela.<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">Es
20,1-17 / Sal 18(19) / 1Cor 1,22-25 / Gv 2,13-25<br />digiemme</span><p></p></div></span><p></p></div>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-92149245337075081502024-02-24T10:27:00.003+01:002024-02-24T10:30:12.804+01:00IL DONO DEL FIGLIO<p></p><div style="text-align: right;"><span style="font-family: arial; font-size: x-large;"><i><b> <span style="color: #2b00fe;"><span style="text-align: justify;">Seconda Domenica</span><span style="text-align: justify;"> di Quaresima</span></span></b></i></span></div><div style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><i><b>Anno B</b></i></span></div><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: x-large;"><i><b><o:p></o:p></b></i></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="font-size: large; margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHplMAc8J-z6KSMwJbum63qfRcUoa6L3XYKxNLCXCgGmFMHAmvMSOHumhKD3qQaf2QOAovEHU4KghlhN0QzUKKHecmwkFRuLRt3YW9JGNeIcfRF9-wjp5x1RZOYHLlrssARJCyGbIIfYVPj5UY7O2i2TZwm5JUp4GzLzgTz6TdFkjqaPVU5fesI1-PM44/s980/II%20Quaresima%20B%20-%20Trasfigurazione.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="980" data-original-width="748" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHplMAc8J-z6KSMwJbum63qfRcUoa6L3XYKxNLCXCgGmFMHAmvMSOHumhKD3qQaf2QOAovEHU4KghlhN0QzUKKHecmwkFRuLRt3YW9JGNeIcfRF9-wjp5x1RZOYHLlrssARJCyGbIIfYVPj5UY7O2i2TZwm5JUp4GzLzgTz6TdFkjqaPVU5fesI1-PM44/s320/II%20Quaresima%20B%20-%20Trasfigurazione.jpeg" width="244" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #990000; font-family: Verdana; text-align: justify;"><i><span style="font-size: x-small;"><span style="background-color: white;">Fu trasfigurato davanti a loro <br />e le sue vesti divennero splendenti</span></span></i></span></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /></span><h3 style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-weight: normal;">Il vangelo di Marco pone nei primi capitoli una
serie di domande su chi sia Gesù. Almeno fino alla decisa risposta di Pietro
che dice a Gesù: “Tu sei il Cristo”. Risposta che è un dono, una rivelazione
che gli viene da Dio Padre. Solo con la fede, perciò, si riesce a comprendere
ed accogliere questa sconvolgente, per la nostra ragione, verità e realtà che,
oggi come allora, ti scombina la vita. Perché ci conduce alla Trasfigurazione,
cui assistettero i tre apostoli, ai quali poi: “…ordinò loro di non raccontare
ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse
risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa
volesse dire risorgere dai morti.” (dal Vangelo secondo Marco)</span></div><a name='more'></a><span style="font-weight: normal;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Ma vi rendete conto cosa è successo a quei tre?
E cosa può succedere anche a noi, quando Gesù ci prende con sé, quasi come
privilegiati, anzi lo siamo, e ci spiega tutto quanto non riusciamo a capire
con pazienza, con chiarezza, quasi come in confessione, al punto che, poi, non
sappiamo più cosa dire, tanto è bello stare con lui.</span></div><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Davvero questo può avvenire, basta stare
davanti al Tabernacolo! Vi possiamo trovare “l’intera Trinità che ha fatto
l’uomo a sua somiglianza. Nella memoria assomiglia al Padre, nell’intelligenza
assomiglia al Figlio, nell’amore assomiglia allo Spirito Santo”. (Sant’Antonio
da Padova) </div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Questa somiglianza è insita, fin dal principio,
nella volontà fondante di Dio, creatore e amante della vita. Noi ne siamo
creditori indegni, ma in forza di chi, come Abramo che non ha messo in
discussione la volontà di Dio, possiamo continuare ad essere benedetti: “…si diranno benedette nella tua discendenza
tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce”. (dal Libro
della Genesi)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Quanto meno, siamo in linea diretta beneficiari
di questa promessa, però siamo ai minimi storici visto le condizioni in cui si
trovano oggi quasi tutte le nazioni della terra. La cartina di tornasole che
permette di verificare questo stato di cose sono le leggi che autorizzano
l’uccisione del più innocente ed indifeso figlio dell’uomo nel grembo di sua
madre. In tutte le nazioni dove si è legiferato in questo senso la benedizione
di Dio è stata ritirata, non ci sono dubbi, e il caos domina e distrugge quanto
di buono nei secoli era stato costruito. Motivo per cui è urgente un’inversione
di tendenza, una conversione che ci riporti alla casa di Dio dove: “…adempirò i
miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo, negli atri della casa del
Signore, in mezzo a te, Gerusalemme”. (dal Salmo 115/116)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Che le nostre preghiere, i nostri digiuni siano
sinceri. “Non è male né inutile pregare a lungo quando abbiamo tempo, cioè
quando non si è impediti da altre incombenze di azioni buone e necessarie,
sebbene anche in quelle azioni bisogna pregare sempre con desiderio”.
(Sant’Agostino) Quindi un prostrarsi che non è fine a sé stesso, ma foriero di
quella carità necessaria per dare lode a Dio, proprio nell’andare incontro ai
bisogni dei fratelli, degli altri. Primo fra tutti, il bisogno di poter esercitare
il diritto di nascere e di crescere in dignità e potenza. D’altronde per capire
tutto questo dobbiamo solo cercare di rispondere alla domanda che pone Pietro
nella Lettera ai Romani: “…Egli, che non ha risparmiato il proprio
Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa
insieme a lui?”</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Il Buon Dio è giunto a donarci suo Figlio, Gesù
Cristo, ha lasciato che venisse offeso, deriso, spogliato, straziato, che
venisse messo in croce, ucciso come un malfattore, ma ce lo ha di nuovo donato
con la sua Resurrezione. Con fede, perciò, preghiamo “di nuovo verrà nella
gloria…” sapendo che ci porterà quell’infinità di cose che, se già possiamo
goderle quaggiù, a maggior ragione le avremo in pienezza nella vita eterna.</div></span></span></h3><p style="text-align: left;"></p><i><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: 12pt;">Gen 22,1-2.9a.10-13.15-18 / Sal 115(116) / Rom
8,31b-34 / Mc 9,2-10<br /></span><span style="font-size: 12pt;">digiemme</span></span></i> <p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-34033985766156244822024-02-24T00:01:00.014+01:002024-02-24T09:16:42.532+01:00<p> <span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="background-color: white; color: #666666; font-size: 13px;"> </span><a href="http://cavlomellino.blogspot.com/2023/05/nove-mesi-per-la-vita-maggio-2023.html" style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 20px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; text-decoration-line: none;">NOVE MESI PER LA VITA - FEBBRAIO </a><span style="font-size: medium;"><a href="http://cavlomellino.blogspot.com/2023/05/nove-mesi-per-la-vita-maggio-2023.html" style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; text-decoration-line: none;">20</a><span style="font-family: arial;">24</span></span><br /><i style="background-color: white; color: #666666; font-size: 13px;"><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;">Domenica 25 FEBBRAIO 2024 ore 16,00<br /></span></i></b></span></span></span></b></i><i style="background-color: white; color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: large;"><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;"><u>presso la Chiesa della Madonna degli Angeli</u></span></i></b></span></span></span></b></i></p><div class="date-posts" style="background-color: white;"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-2396203276615285619" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="date-posts"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-3047033720982892233" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-1279096178978953186" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><h2 style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; position: relative; text-align: left;"><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="color: white; font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="color: #274e13;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"><span style="color: #cc0000;"> <span> </span><span> </span><span> </span><span> </span> LA PUREZZA DI DIO:</span></span></i></b></span></span></span></b></i></span></h2><h2 style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; position: relative; text-align: left;"><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="color: white; font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="color: #274e13;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"><span style="color: #cc0000;"><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span>L'INNOCENZA DEI BIMBI<br />==================================<br /></span></span></i></b></span></span></span></b></i></span><i style="color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 14px; text-align: right;"><b style="font-size: x-large;"><span class="fontstyle0"><span style="color: #38761d;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"> <span> </span><span> </span><span> </span><span> </span></span></i></b></span></span></b></i><span style="color: #38761d; font-family: comic sans ms; font-size: large;"><span style="letter-spacing: -0.0666667px;"><i>Laura Vicuna:</i></span></span></h2><h2 style="font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; position: relative; text-align: left;"><i style="color: #38761d; font-family: "comic sans ms"; font-size: x-large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;"> 12 anni di amore filiale e di sacrificio</i></h2><div><span style="text-align: right;"><span><p style="font-family: arial; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; font-family: arial; text-align: center;"><br /></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; font-family: arial;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgITD_CFQNH6ubGv2gdBKdrW4Ujd8DZu3vzSgdgD88Ciqa5l219JEO8PIUjedn7Buutkvdfm_m4YB3o0YEvqudOpOinukFrGnJu6u7jvt56M7FH-yj3XehjlAphfa87XF5sDRyv1Qmzeoy3dDiz-R28XkIpR_6PUfUSve6JUvfCm9k9UJRj04ibX6iyCOs/s275/20240225%20Febbraio%202024%20-%20Laura%20Vicuna.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="275" data-original-width="183" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgITD_CFQNH6ubGv2gdBKdrW4Ujd8DZu3vzSgdgD88Ciqa5l219JEO8PIUjedn7Buutkvdfm_m4YB3o0YEvqudOpOinukFrGnJu6u7jvt56M7FH-yj3XehjlAphfa87XF5sDRyv1Qmzeoy3dDiz-R28XkIpR_6PUfUSve6JUvfCm9k9UJRj04ibX6iyCOs/s1600/20240225%20Febbraio%202024%20-%20Laura%20Vicuna.jpg" width="183" /></a></td></tr></tbody></table><p style="font-family: arial;"></p><u><i><span style="color: #2b00fe;"><span style="font-family: arial; letter-spacing: -0.0666667px;">Ovunque mi trovo, il ricordo di Dio mi </span><span style="font-family: arial; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: center;">accompagna, mi aiuta, mi conforta.</span></span></i></u><div style="font-family: arial; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Laura del Carmen Vicuna è un poema di candore. <br /></span><span style="font-size: medium;">Nacque nella Capitale <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">cilena, Santiago, il 5 aprile 1891. Appena dopo la sua nascita la famiglia </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">si ritrovò repentinamente in una triste situazione di precarietà a seguito </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">della morte del padre avvenuta nel 1893, lasciando la moglie incinta </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">della seconda figlia. La madre di Laura si trovò così sola con due figlie a </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">dover vincere la fame e la disperazione. <span><a name='more'></a></span>Le fu offerto un lavoro nella </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">tenuta agricola di Manuel Mora, non poté non accettare e </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">successivamente cedette anche alle pressioni del datore di lavoro e ne </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">divenne la compagna. Laura, seppur ancora piccola, si rese conto della </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">precarietà e dell’irregolarità dal punto di vista religioso della mamma, che </span></span><span style="font-size: medium;">in tal modo non poteva essere ammessa ai sacramenti. Le due figlie, nel <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">gennaio 1900, vennero affidate ad un piccolo collegio missionario tenuto </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">dalle Figlie di Maria Ausiliatrice. In questo nuovo ambiente Laura si trovò </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">subito a suo agio. Fu conquistata dalle verità evangeliche e ciò la portò a </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">rendersi maggiormente conto della contrarietà della situazione di </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">convivenza della madre. Nel giugno del 1901 ricevette la prima </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">Comunione, ma in tal giorno divenne ancor più profonda la sua </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">sofferenza nel vedere la mamma impossibilitata ad accostarsi ai sacramenti. In questo giorno scrisse </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">alcuni propositi simili a quelli del santo allievo di Don Bosco, Domenico Savio: “O mio Dio, voglio </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">amarti e servirti per tutta la vita, perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere e per </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">offro la mia stessa vita. Mio Dio dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio.” </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">Con questi propositi Laura si abbandonò totalmente al Signore pur di ottenere la conversione di sua </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">madre.<br /></span></span><span style="font-size: medium;">Ben presto divenne cagionevole di salute, tanto che la madre si trasferì per starle vicino, ma la <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">presenza del Mora, uomo lascivo e violento, rendeva la situazione ancora più precaria al punto tale </span></span><span style="font-size: medium;">che Laura se ne tornò in collegio. Al suo direttore spirituale rinnovò l’offerta della propria vita per la <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">conversione della madre.<br /></span></span><span style="font-size: medium;">La salute peggiorò in modo irreversibile e il 22 gennaio del 1904 ricevette il Viatico, al capezzale la <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">madre che le promise di cambiare completamente vita. Laura poté allora spirare serenamente. <br /></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">In </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">occasione del funerale la mamma tornò ad accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">dell’Eucaristia.<br /></span></span><span style="font-size: medium;"><b><i><span style="color: #93c47d;"><br />LA PAROLA<br /></span></i></b></span><span style="font-size: medium;">Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non concederò riposo, finché non sorga <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. <b>(Is 62,1)</b><br /></span></span><span style="font-size: medium;">Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto. Mostrami Signore la tua <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">via, guidami sul retto cammino. <b>(Sal 26,10-11b)</b><br /></span></span><span style="font-size: medium;">In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. <b>(Mt 11,1)</b></span></span></div><div style="font-family: arial; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: -0.0666667px;"><br /></span></span></div></span></span></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div class="date-posts" style="background-color: white; text-align: left;"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="date-posts"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div><span style="text-align: right;"><span><div style="letter-spacing: -0.0666667px; text-align: justify;"><span><span style="font-family: arial; letter-spacing: -0.0666667px;"><i><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;"><b><span style="color: red;">UN FIGLIO (UNA FIGLIA)</span></b></div></i></span></span></div></span></span></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div class="date-posts" style="background-color: white; text-align: left;"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="date-posts"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><span style="text-align: right;"><span><div style="text-align: justify;"><span><span style="font-family: arial;"><i><div style="text-align: center;"><div style="text-align: right;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">Un figlio è un essere che Dio ci ha prestato </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">per fare un corso intensivo di come amare </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">qualcuno più che noi stessi,</span></span></div></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">di come cambiare i nostri peggiori difetti <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">per dargli migliore esempio, </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">per apprendere ad avere coraggio.</span></div></i></span></span></div></span></span></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div class="date-posts" style="background-color: white; text-align: left;"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="date-posts"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-body entry-content" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><span style="text-align: right;"><span><div style="letter-spacing: -0.0666667px; text-align: justify;"><span><span style="font-family: arial; letter-spacing: -0.0666667px;"><i><div style="letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;"><span style="font-size: medium;">Sì. È questo!</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">Essere madre o padre è il più grande a<span style="letter-spacing: -0.0666667px;">tto di coraggio che si possa </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">fare, </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">perché significa esporsi </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">ad un altro tipo di dolore,</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">il dolore dell’incertezza <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">di stare agendo correttamente</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">e della paura di perdere <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">qualcuno tanto amato.</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">Un figlio non è nostro... <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">È stato solo un prestito.</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">Il più grande e meraviglioso <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">prestito, </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">siccome i figli sono nostri</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">solamente quando non possono <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">prendersi cura di sé stessi.</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">Dopo appartengono alla vita, <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">al destino e alle loro </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">proprie famiglie. </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">Dio benedica sempre i nostri figli,</span></div><div style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">perché a noi ci ha benedetto già con loro.”</div><div style="letter-spacing: -0.0666667px; text-align: right;">Josè Saramago</div></i></span></span></div></span></span></div></div></div></div></div></div></div></div></div>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-3653787007150048152024-02-17T09:12:00.013+01:002024-02-17T09:46:50.479+01:00L’ALLEANZA<blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px; text-align: left;"><p style="text-align: right;"><b><i><span style="font-family: arial; font-size: x-large;"><span style="text-align: justify;"> <span style="color: #2b00fe;"> Prima </span></span><span style="color: #2b00fe;"><span style="text-align: justify;">Domenica</span><span style="text-align: justify;"> di Quaresima </span></span></span></i></b><b><i><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: medium;"><span style="text-align: justify;">Anno B</span></span></i></b></p></blockquote><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><b></b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span face="Arial, sans-serif"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisuMNxAnGZYViPbAqO8L1CPYH4o3FO4b40ltJbSbP20z1LOzRidgIzrvJEkGmopQzDc9YgZlqAhehBXvMR7dWrOI4ypeWMc1giuH_3d7qqFBJsAEIDgH8JvPMr1gqpsJEtRD1_TCsWjVxBTv7sm7SSKHvNPycwLQo76UmZfbL3wj_ggeXYqw5jDWMDfFk/s800/I%20Q%20B%20-%20Gesu-nel-deserto.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="578" data-original-width="800" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisuMNxAnGZYViPbAqO8L1CPYH4o3FO4b40ltJbSbP20z1LOzRidgIzrvJEkGmopQzDc9YgZlqAhehBXvMR7dWrOI4ypeWMc1giuH_3d7qqFBJsAEIDgH8JvPMr1gqpsJEtRD1_TCsWjVxBTv7sm7SSKHvNPycwLQo76UmZfbL3wj_ggeXYqw5jDWMDfFk/s320/I%20Q%20B%20-%20Gesu-nel-deserto.jpg" width="320" /></a></span></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Abbiamo appena iniziato la Quaresima. Gesù
gradisce la nostra compagnia e ci</div><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">accoglie sulla via che ha intrapreso, quella
del deserto, quella dove le tentazioni sono un evidente ostacolo alla preghiera
e alla contemplazione. Anche noi siamo impigliati in tutte quelle distrazioni o
deviazioni che portano al nulla. Sappiamo bene che sono prove da saper
affrontare se vogliamo irrobustirci nella fede.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">D’altronde anche Gesù: “…in quel tempo lo
Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase 40 giorni tentato da
Satana.” (dal Vangelo secondo Marco)</div><span><a name='more'></a></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Sappiamo come finì la disputa con il diavolo,
così come dovremmo sapere che se escludiamo Gesù, quale compagno di viaggio, e
viviamo secondo le nostre opinioni rimarremo stolti egoisti, seminando
nient’altro che sofferenze, divisioni, gelosie, invidie, vanità ed impurità.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Vero che ognuno segue Gesù a suo modo. Madre
Teresa di Calcutta ci suggerisce, però, di “seguire la via di Cristo perché Gesù
è il mio Dio, è il mio sposo, il mio unico Amore, il mio Tutto in tutto. Gesù è
tutto per me.” Sappiamo bene quanto bene ha sparso sulla faccia della terra e
come la sua eredità irrighi ancora i deserti di una umanità arida e smarrita.
Altri, di buona volontà, riescono a creare oasi attorno a pozzi d’acqua viva,
ma non è ancora sufficiente per riuscire vittoriosi, come Gesù, contro le
tentazioni che portano a carestie d’amore, odio e guerre che distruggono
facendo tabula rasa di ogni dignità.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Si muore per le bombe e si muore per fame, così
come si muore perché si è indifesi contro l’autodeterminazione sulla vita del
nascituro.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Ha ragione l’apostolo Pietro quando scrive
nella sua prima Lettera: “…quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva
anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza.”</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Anche noi abbiamo ricevuto sul capo
quell’acqua, ci fu versata per volontà di chi si prese cura del corpo e
dell’anima, come i nostri genitori e la Chiesa, ma sta a noi far sì che la
sporcizia non si depositi su di noi e su ciò che ci sta attorno. In parole
povere, riuscire ad evitare che le tentazioni, i peccati non incrostino le
nostre scelte, in definitiva, la nostra anima. Ecco perché, in questo deserto
cui ci chiama Gesù, può essere buona occasione, come ci viene suggerito, di
fare penitenza:</span><span face="Arial, sans-serif">“Fa penitenza, uomo, anche tu, pregando il
perdono e nulla impedirà che la grazia venga a te. Adotta da ora in poi una
condotta irreprensibile poiché Dio ama gli uomini e di questo amore non è
possibile capacitarsene tanto è grande la sua misericordia.” (San Cirillo di
Gerusalemme – Vescovo)</span></div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Da questa certezza non può che scaturire
l’esultanza del salmo che recita: “…fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri. Guidami e istruiscimi nella tua fedeltà perché sei
il Dio della mia salvezza.” (dal Salmo 24)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Mi piace questo salmo perché è esplicito, dà
garanzie di buona riuscita nell’avviarsi sulle sue vie, che sono quelle della
conversione, quelle contrassegnate dalle stazioni di giustizia, di verità, di
sacrificio, di fedeltà. Soprattutto quest’ultima è il suo sigillo, il Buon Dio
non verrà mai meno alla sua fedeltà, segno di quell’alleanza, quella sua, che
stipulò fin dal principio e che riguarda anche noi:“…quanto a me, ecco io
stabilisco la mia alleanza con voi e con tutti i vostri discendenti dopo di
voi.” (dal Libro della Genesi)</div></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Non c’è verso, è sua l’iniziativa, Mosè ha
affermato che il Dio vivente, quello che gli ha parlato e gli ha cambiato la
vita, si è fatto chiamare il Dio di Abramo. Se Abramo fosse solo un mucchietto
di ossa, che Dio sarebbe? Nulla avrebbe senso. Invece, quell’alleanza in Cristo
si è manifestata in pienezza e ci riguarda personalmente. In essa troviamo il
senso ultimo della nostra stessa vita, perché ci è Padre il Dio vivente, che ci
sospinge anche alle tentazioni del deserto, ma ci offre l’aiuto e il conforto
di suo Figlio Gesù Cristo</span><span style="font-family: arial; font-size: large;">.</span></div></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 11pt;">Gen 9,8-15 / Sal 24 / 1Pt 3,18-22 / Mc 1,12-15<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 11pt;">digiemme</span><p></p><div><span style="font-size: 11pt;">💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙💙</span></div>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-51770535036130341332024-02-09T22:25:00.010+01:002024-02-09T22:27:22.599+01:00<p></p><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #2b00fe;"><span> </span><span> </span><span style="font-family: arial; font-size: large;"><i>SESTA Do<span face="Arial, sans-serif" style="text-align: justify;">menica </span><span face="Arial, sans-serif" style="text-align: justify;">T.O.</span><span face="Arial, sans-serif" style="text-align: justify;"> </span><span face="Arial, sans-serif" style="text-align: justify;">Anno B<br /></span></i><span style="font-style: italic;"><span> </span><span> </span>11 Febbraio :<u> Festa della Madonna di Lourdes</u></span><span style="font-style: italic;"><span> </span></span></span></span></b></div><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: large; text-align: center;"><b><i><div style="text-align: justify;"><span><span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> L</span></span></span><span>A COMPASSIONE</span></div></i></b></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 11pt;"><o:p><b><i> </i></b></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8WCQw-eWOHZokp8N0-QGpWqXx9gMarLJSOvM7JLWfsJUPkXvPCdezADEFuVpCKCE2po9-iJ8fz21OWGOu6D-_WCzjQ0L81cvRV9A_FF_E7klynP_d_soHE8_UUPcUlJOi2me-2n5xSlxuP7M4Z4crARdBAtffNR6roFj4As_6nWlLw7acH9WbCHZkHxA/s384/VI%20TO%20B%20_%20il%20lebbroso.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="384" data-original-width="272" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8WCQw-eWOHZokp8N0-QGpWqXx9gMarLJSOvM7JLWfsJUPkXvPCdezADEFuVpCKCE2po9-iJ8fz21OWGOu6D-_WCzjQ0L81cvRV9A_FF_E7klynP_d_soHE8_UUPcUlJOi2me-2n5xSlxuP7M4Z4crARdBAtffNR6roFj4As_6nWlLw7acH9WbCHZkHxA/s320/VI%20TO%20B%20_%20il%20lebbroso.jpg" width="227" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">L’impurità è lo stato in cui ci troviamo quando
non aderiamo ai comandamenti di Dio. E’ il nostro contro altare rispetto alla purezza di Dio, cioè il suo
Amore per l’uomo, che è incontaminato, puro all’ennesima potenza e lo dimostra
l’incarnazione di suo Figlio Gesù. Che si trova fin da subito, nella sua
missione, a dover fare i conti proprio con l’impurità, nella sinagoga a
Cafarnao prima, in strada poi, quando:</span><span style="font-family: arial;">“…venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava
in ginocchio…ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò.” (dal Vangelo secondo
Marco)</span></div></span><span style="font-family: arial;"><span><a name='more'></a></span></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Anche in questo brano del Vangelo abbiamo
l’opportunità di verificare qual è il tratto della persona Gesù. Già attorniato
da discepoli e apostoli, mantiene un comportamento di grande umiltà che si
lascia coinvolgere dai bisogni di chi incontra. I suoi sono gesti sempre di
grande tenerezza, direi dolcezza: tende la mano, tocca, guarda negli occhi, si
commuove. E’ stato così per la suocera di Pietro, è così per questo povero
lebbroso. I miracoli ne sono la logica conseguenza. Aggiungerei, però, un’altra
considerazione, è la fede che suscita la compassione. Lo si evidenzia
soprattutto dall’inginocchiarsi, quasi in adorazione, del poveraccio che non
esita a gettarsi ai piedi di Gesù. Ed è la fede stessa che spinge al servizio.
La suocera, alzatasi, si mise con semplicità ad accogliere gli ospiti, il
lebbroso ad annunciare felice come un bambino ciò che gli era accaduto. Questi,
nonostante Gesù gli dicesse di non dire niente a nessuno, solo di presentarsi
al sacerdote per dargli conferma dell’avvenuta purificazione. Era, infatti, un
uomo nuovo, non si trovava più nella condizione che ricorda il Levitico:“…sarà
impuro finché durerà il male.” (dal Libro del Levitico)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">La lebbra veniva vista come una conseguenza di
un malessere, di un cattivo vivere, di una vita immersa nel peccato. Per questo
si cercava di esiliare, di confinare chi si trovava in questo stato. Un
tentativo, cioè, di non lasciarsi contaminare da ciò che consuma e distrugge,
di salvaguardare il buon vivere di una società. In quei tempi era così, anche
perché non si sapeva come curare la lebbra, come guarirne. Oggi che lo sappiamo
e ci si accosta ai malati con adeguata assistenza medica e amorevole cura, ci
si accorge che di lebbrosi è pieno il mondo, pur senza le esplicite evidenze
della malattia. Siamo un po’ tutti lebbrosi perché il male serpeggia, perché
non sappiamo o vogliamo più inginocchiarci davanti al Signore. Abbiamo, come
dire, quasi paura di dover ammettere i nostri limiti. Non è facile, ma la
compassione del Buon Dio nei nostri confronti è di gran lunga superiore alla
“vera penitenza che non è solo non ricadere di nuovo nelle stesse colpe, ma
strappare del tutto dall’anima le radici dei peccati mortali.” (San Clemente
d’Alessandria)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Motivo per cui, possiamo contare di sicuro su
quanto viene enunciato nel salmo:</span><span style="font-family: arial;">“…beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto
il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non
è inganno.” (dal Salmo 31)</span></div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Per accedervi dobbiamo solo a “imparare a
perdonare e voi che siete malati imparate a chiedere. Se non sperate il perdono
direttamente per le vostre gravi colpe, ricorrete a chi può intercedere per
voi, ricorrete alla Chiesa che pregherà per voi.” (Sant’Ambrogio). L’importante
è che tutto sia fatto per la gloria di Dio, come scrive San Paolo: “…fratelli
sia che mangiate sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate
tutto per la gloria di Dio.” (dalla prima Lettera di San Paolo ai Corinti)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Perché, dobbiamo esserne coscienti, quella
compassione di Gesù per l’uomo, per ciascuno di noi, lo ha portato, e lo porta,
al suo più grande prodigio: il patire e morire affinché possiamo vedere l’amore
di Dio in pienezza e aprirgli così il nostro cuore.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Noi, portatori sani di lebbra, abbiamo le
nostre colpe, ma siamo un po’ come quelle pecore senza pastore. Sentiamo il
bisogno che qualcuno ci insegni ad ubbidire a Dio, che torni a guidarci con
autorevolezza e dolcezza e se lo chiediamo in ginocchio, per questo susciteremo,
anche noi, la compassione di Gesù.</div></span><i><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: arial;">Lv 13,1-2.45-46 / Sal 31 / 1Cor 10,31 – 11,1 /
Mc 1,40-45</span></i></div></i></span><i><div style="text-align: justify;"><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: medium;">digiem</span><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 11pt;">me</span></i></div></i><p></p><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-80015910248711622312024-02-02T08:54:00.019+01:002024-02-02T14:25:40.392+01:00<p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L'articolo della nostra presidente in occasione della Giornata per la vita 2024 apparso sul settimanale diocesano L'Araldo</span><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPl5GleOqpPjK7C7eCcgM9isNgYUKvbPENmtTVsAke0jD0826vjc3RFvarP5PGrhItrNWlIa_7pir-ieIsyfX-RXz849j0zRsafeyP2yz-A3ifbZu8fmJUlI2Xq7x-AUeO2GSsm-sp8gRqNvYBN1RhoReG-gll-xtQs-MMfc4BDRIFnflVTTtykf8pMzk/s847/Silvia024-02-01%20195213.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="847" data-original-width="693" height="626" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPl5GleOqpPjK7C7eCcgM9isNgYUKvbPENmtTVsAke0jD0826vjc3RFvarP5PGrhItrNWlIa_7pir-ieIsyfX-RXz849j0zRsafeyP2yz-A3ifbZu8fmJUlI2Xq7x-AUeO2GSsm-sp8gRqNvYBN1RhoReG-gll-xtQs-MMfc4BDRIFnflVTTtykf8pMzk/w513-h626/Silvia024-02-01%20195213.png" width="513" /></a></div><br /><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-70110894784243573052024-02-02T06:44:00.054+01:002024-02-02T14:30:43.776+01:00Quinta Domenica T.O. Anno B<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span style="color: #2b00fe; font-size: x-large;">CI PRENDE PER MANO<br />46</span><span style="color: #2b00fe;">ma</span><span style="color: #2b00fe; font-size: x-large;"> Giornata per la Vita</span></i></b></span></p>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="font-size: 12pt; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: justify;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://www.blogger.com/blog/post/edit/preview/4081374991157101863/8001591024871162231" target="_blank"><span style="font-size: large; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="262" data-original-width="327" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHv_VoU-BajQQYzNbHWS5m2tFOYXbJ9eCG2obf_UMK2nbP_yN678mSaCmzd_9nRBBMbclOi36idXiQ-RasIzMQ_8yI_ZbQ_QTctRuJ6LvBTq08LUBP9Pl-p8ddmufiH1XVD39P7z-fGkPrPxEBwY-8gyj0xQ2ricfbdKEZR1EaHdARua3WXQGaIXIAtSs/w320-h256/VITA%20%202024-02-02%20071533.png" width="320" /></span></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.blogger.com/blog/post/edit/preview/4081374991157101863/8001591024871162231" target="_blank"><span style="color: red; font-family: arial; font-size: large;"><b><i>La forza della Vita ci sorprende</i></b></span></a></td></tr></tbody></table><span style="font-size: large;"><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><br /></div><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-family: arial;">Gesù aveva comandato alla febbre e questa aveva
lasciato la suocera di Pietro. E subito si era alzata in piedi:</span></span><span style="font-family: arial;">“…Egli si avvicinò e la fece alzare,
prendendola per mano, la febbre la lasciò ed ella li serviva.” (dal Vangelo
secondo Marco)</span></div></span></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Mi piace questo passo evangelico che annota la
gentilezza con cui Gesù si accostò alla donna: “prendendola per mano”. Come se
le volesse comunicare la sua stessa vita salvifica, vita d’amore che trova
gioia nel donarsi, nel servire i fratelli, come, in effetti, fece senza indugio
la buona suocera. Faticare con Gesù e per Gesù dona letizia e pace, come pure
grande soddisfazione perché rende la nostra vita utile a molti. Inoltre, ci
avvicina al tentativo di imitare la virtù degli apostoli e non saremo, per questo,
inferiori a loro in nulla. Infatti, non i miracoli li hanno resi apostoli,
bensì la santità della loro vita.<span><a name='more'></a></span> Ciò non toglie, comunque, che non si debba
ammettere le proprie fragilità e la paura della sofferenza, al punto di
trovarsi nelle medesime condizioni del povero Giobbe:“…i miei giorni scorrono
più veloci di una spola, svaniscono senza un filo di speranza.” (dal Libro di
Giobbe)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Sul fatto che i giorni, gli anni, scorrono più
veloci di quanto si possa immaginare è un dato che tutti possiamo riconoscere.
Tranne quando si è bambini o giovani adolescenti, o ancora, adulto che vuole
aggredire la vita con tutte le sue energie, fidando solo sulla forza e sulla
vigoria, e ci si crede padroni della vita stessa. Così, almeno per me, è stato
e devo dire che la tristezza, non la speranza, ha avvolto la mia esistenza
quando mi sono accorto del poco che ho raccolto. Forse perché non ho agito come
l’apostolo Paolo, in umiltà, che rinunciando ad una brillante e comoda carriera
si fece araldo del Signore, e in che modo:“…mi sono fatto debole per i deboli,
per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare ad ogni
costo qualcuno.” (dalla prima Lettera ai
Corinti)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Evidentemente, è una questione di scelte, di
volontà, che se manca tutto si risolve in un nulla. Ben spiegava, al riguardo,
San Bernardo: “Anche quando gli avessi consacrato tutto quello che sono, tutto
quello che posso, questo sarà ancora una stella in confronto al sole, una
goccia in confronto al fiume, una pietra rispetto ad una torre, un granellino
di sabbia rispetto ad un monte. Non ho altro che due cose piccole, anzi minute:
il mio corpo e la mia anima, o piuttosto una sola piccola cosa: la mia volontà.”
Vorrei aggiungere: anche quando e, soprattutto, mi sento solo e non vedo oltre,
mentre nello stesso momento Lui, Gesù, mi è vicino, è presente ed è pronto ad
accogliere nelle sue mani la mia fragile vita, per riempirla della sua verità,
della sua eternità, del suo amore. Infatti:“…risana i cuori affranti e fascia
le loro ferite. Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome.”
(dal Salmo 146)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Ora, se per ogni stella ha un nome, vuoi che
non ce l’abbia per ogni bimbo che viene chiamato al mondo? Oggi è la 46ma
“Giornata per la Vita” e, purtroppo, non c’è proprio niente da festeggiare
perché noi non siamo capaci neppure di dare degna sepoltura ai bimbi che
vengono uccisi con l’aborto volontario e tutte quelle schifose pratiche simili,
tipo fecondazione artificiale e pillole del “giorno dopo”.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Santa Teresa Benedetta Della Croce (Edith Stein)
scriveva, riferendosi ai Santi Innocenti (i flores Martyrum), che “assomigliano
molto più agli agnelli condotti al macello. Essi sono l’immagine della più
estrema povertà. Sono essi gli angeli che attorniano la mangiatoia per
mostrarci di quale natura sia la mirra che dobbiamo offrire al Bambino Gesù.”</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Mi consola la certezza che, siccome valgono più
delle stelle, il nome verrà loro dato dal Buon Gesù.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Guardo, poi, con ammirazione tutte le
volontarie (e volontari) dei Centri di Aiuto alla Vita che sanno come fare a
risanare e fasciare chi è caduto nel tranello del peccato
dell’autodeterminazione.</div></span></span><span style="font-family: arial; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">Come Gesù, sanno prendere per mano.</div></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 12pt;">Gb 7,1-4.6-7 / Sal 146 / 1Cor 9,16-19.22-23 /
Mc 1,29-39<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">digiemme</span><span style="text-align: left;"> </span></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-35522311567449637632024-01-27T06:47:00.005+01:002024-01-27T06:51:05.759+01:00IN GINOCCHIO<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div style="text-align: right;"><b style="color: #2b00fe; font-family: Arial, sans-serif; font-size: xx-large;"><i>Quarta Domenica T.O.</i></b></div><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: right;"><b style="color: #2b00fe;"><i><span style="font-family: arial; font-size: large;">Anno B</span></i></b></div></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="font-size: 12pt; margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjneBhdFM-2ZixDujjas3EmQRc7L9HHCQC-nhgo_F1BQgBzjDIRn8ySYs9Jjn5A0JLxS4m3KaYgSjkKA5W4j8CBY8nBT-RbxW2GI0NmP_NQC9Cn-8xSuttY8mnh8wiUvGuHZpfToOaGpQ0oVIMWnH_kivagJ8TKmMvfbE0OhWXUq1rgD-aWNuDoLFN3rPw/s259/IV%20TO%20B%20-%20Taci%20esci%20da%20Lui.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjneBhdFM-2ZixDujjas3EmQRc7L9HHCQC-nhgo_F1BQgBzjDIRn8ySYs9Jjn5A0JLxS4m3KaYgSjkKA5W4j8CBY8nBT-RbxW2GI0NmP_NQC9Cn-8xSuttY8mnh8wiUvGuHZpfToOaGpQ0oVIMWnH_kivagJ8TKmMvfbE0OhWXUq1rgD-aWNuDoLFN3rPw/w400-h300/IV%20TO%20B%20-%20Taci%20esci%20da%20Lui.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b><i><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;">Taci ! Esci da lui !</span></i></b></td></tr></tbody></table><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 12pt;"> </span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><span face="Arial, sans-serif"><span>Quando la liturgia prescrive in alcuni speciali
momenti di mettersi in ginocchio, non c’è più compattezza di movimento, bensì
frastagliature provocate da chi decide di rimanere in piedi. Anch’io, negli
anni giovanili, ero uno di quelli dalla postura eretta perché l’inginocchiarsi
mi sembrava un gesto servile, un’imposizione umiliante. Già da lì a poco, però,
venivo ammonito da quel detto che più o meno recitava: “chi non s’inginocchia
davanti a Dio è pronto ad inginocchiarsi davanti al mondo”. Perciò il Salmo è
veritiero quando perentoriamente porge il suo invito: “…entrate; prostrati,
adoriamo in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.” (dal Salmo 94)<br /></span></span><span><span face="Arial, sans-serif">Siamo al cospetto di colui che ci è padre e
come tale ha tutto il diritto di essere riconosciuto autore e creatore della
nostra vita. Lui ci ha fatto. Sia ben chiaro, non siamo noi che abbiamo deciso
di venire al mondo e per questo motivo molti non riescono a concepire una vita
non voluta da loro stessi e che ne avrebbero volentieri fatto a meno, arrivando
pure al suicidio come forma di negazione di sé stessi.<span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><span style="text-align: left;">E’ la strada, di conseguenza, che porta anche a disconoscere l’altrui dignità
di esseri voluti dal Creatore. Motivo per cui diventa lecita ogni legge o
normativa che ne giustifichi la soppressione prima e dopo la nascita. </span><span style="text-align: left;">Inaccettabile perché, oltretutto, vuole mettere
limiti alla volontà della bontà stessa di Dio che in ogni momento può decidere
ciò che è buono per l’uomo:“…il Signore susciterà su di te, per te, in mezzo i
tuoi fratelli, un profeta.” (dal Libro del Deuteronomio) </span><span style="text-align: left;">Ciascuna vita respinta, non voluta, uccisa ha
un suo valore che nessuno può stabilire a priori: è così che vengono distrutte
future menti, sicuri cuori, essenziali per il bene dell’umanità. Giusto per
stare terra a terra.</span><span style="text-align: left;">Poi, sappiamo bene che tutte le profezie
dell’Antico Testamento convergono sulla figura di Gesù Cristo, il Figlio di Dio
Padre che vuole così dimostrare a tutti gli uomini, di tutti i tempi, quanto
sia grande e misericordioso il suo Amore per ogni uomo che nasce al mondo. E’
con Gesù Cristo che si perpetua questa certezza in ogni tempo, anche il nostro.
Abbiamo, infatti, l’Eucaristia che è un mistero di presenza, ma anche il modo
con il quale si realizza la somma promessa di Gesù di restare con noi fino alla
fine del mondo.</span><span style="text-align: left;">Da parte nostra dobbiamo solo comportarci
degnamente, come ci ricorda San Paolo:</span><span style="text-align: left;">“…non voglio gettarvi un laccio, ma perché vi
comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.” (dalla
prima Lettera ai Corinti)</span><span style="text-align: left;">Senza deviazioni, cioè senza peccati. Anche San
Giovanni Crisostomo lo scriveva: “Cristo non è venuto solo a guarire i corpi,
ma ad elevare le anime alla santità e ad insegnarci che la lebbra da temere è
quella del peccato.”</span><span style="text-align: left;">Ancora ci è difficile capirlo, ma Gesù stesso,
incarnandosi, ha insegnato che si può donare la vita, amare con i fatti e con
la Parola:“…ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro
come uno che ha autorità, e non come gli scribi. (dal Vangelo secondo Marco)</span><span style="text-align: left;">Quelli erano stupiti, ma noi siamo ciechi ed
ignoranti. Perché non ascoltiamo con la dovuta coerenza la Parola di Dio.
Perché facciamo finta di niente quando, per esempio, leggiamo nel Vangelo di
Matteo “andate e insegnate” per farci capire che l’insegnamento viene prima di
tutto. Insegnare tutto ciò che la Chiesa custodisce, i suoi comandi, la sua
testimonianza, l’annuncio della Buona Novella. <br /></span><span style="text-align: left;">Con poche parole e tanta perseveranza contro le
tentazioni del peccato, additandoli con autorità, in un parlare preciso,
“sì,sì-no,no”, niente di più perché il resto viene solo dal maligno, che mai
come in questo periodo impazza a piacimento, grazie all’abdicazione di tanti,
troppi scribi. La verità non può essere nascosta, o sminuita, tanto più che si
erge insieme alla “via” e alla “vita”. Nella loro unità identificano Colui davanti
al quale il minimo che possiamo fare è inginocchiarci alla sua presenza.</span></span></div><p></p><i><span style="font-size: 11pt;">Dt
18,15-20 / Sal 94(95) / 1Cor 7,32-35 / Mt 1,21-28<br /></span></i><i><span style="font-size: 11pt;">digiemme</span></i><span style="text-align: left;"> </span><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-76752872276745507312024-01-25T07:10:00.082+01:002024-01-27T05:42:12.102+01:00<p><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px;"> </span><a href="http://cavlomellino.blogspot.com/2023/05/nove-mesi-per-la-vita-maggio-2023.html" style="background-color: white; color: black; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 20px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; text-decoration-line: none;">NOVE MESI PER LA VITA - GENNAIO 2024</a></p><div class="date-posts"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-2396203276615285619" itemprop="description articleBody" style="background-color: white; line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="date-posts"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-3047033720982892233" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-header" style="color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;"><div class="post-header-line-1"></div></div><div class="post-body entry-content" id="post-body-1279096178978953186" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-header" style="color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;"><div class="post-header-line-1"></div></div><div style="color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px;"><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;">Domenica 28 GENNAIO 2024 ore 16,00</span></i></b></span></span></span></b></i></span><p><span style="font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;"><u>presso la Chiesa della Madonna degli Angeli</u></span></i></b></span></span></span></b></i></span></p><h2 style="color: white; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; position: relative;"><span style="font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="color: #274e13;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"><span style="color: #cc0000;"> LA PUREZZA DI DIO:<br /> L'INNOCENZA DEI BIMBI<br />==================================<br /></span></span></i></b></span></span></span></b></i></span><i style="text-align: right;"><b style="font-size: x-large;"><span class="fontstyle0"><span style="color: #38761d;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"> COME E' LA NOSTRA FEDE<br /></span></i></b></span></span></b></i></h2></div><div><span style="text-align: right;"><span class="fontstyle0" style="letter-spacing: -0.0666667px;"><i><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; color: #38761d; font-family: arial; font-size: 13px; font-weight: bold; text-align: center;"><br /></div><p class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"></p><div class="separator" style="clear: both; font-family: arial; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWz-_CUejqjvr5wKrAOng0QpqgTPKkKPvMA2uhK7tDXPeHAR__ViKEX6ICyXjrUWo69xAOUJlTZ4h06sZNyenvaFwBi12iepJ05SQRwENEmP1wnA5elTHfUg7zIcokeu0DivsJmS68wC3HEIviwQAyfJcYGu3e_chvKTantaQbvF0aTA-kQCWas4OWhRo" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" data-original-height="488" data-original-width="362" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWz-_CUejqjvr5wKrAOng0QpqgTPKkKPvMA2uhK7tDXPeHAR__ViKEX6ICyXjrUWo69xAOUJlTZ4h06sZNyenvaFwBi12iepJ05SQRwENEmP1wnA5elTHfUg7zIcokeu0DivsJmS68wC3HEIviwQAyfJcYGu3e_chvKTantaQbvF0aTA-kQCWas4OWhRo" width="178" /></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="color: #050505;">Un giorno un ragazzino
di cinque anni entrò in una farmacia correndo e disse al farmacista: «Signore,
ecco tutti i soldi che ho. Per piacere, mi dia un miracolo!».<br /></span><span style="color: #050505; letter-spacing: -0.0666667px;">Il farmacista,
sbigottito, gli chiese che miracolo volesse, e perché. Quello rispose: Il
medico ha detto che mia madre avrebbe bisogno di un miracolo per guarire. Ecco
tutti i soldi che ho risparmiato per comprarmi una bicicletta, ma amo la mamma
e voglio che guarisca. Per piacere, signore, mi aiuti! Questi soldi bastano?<br /></span><span style="color: #050505; letter-spacing: -0.0666667px;">Il farmacista,
vivamente commosso, gli rispose di non avere la medicina “miracolo” per curare
la mamma, ma che se ce l’avesse avuta gliel’avrebbe offerta gratuitamente.
Aggiunse poi che solo Gesù ha questa medicina speciale, e lo invitò ad andare
in chiesa per farsela dare.<span><a name='more'></a></span></span><span style="color: #050505; letter-spacing: -0.0666667px;">Il bambino corse come
un fulmine fino alla chiesa. Arrivò davanti al crocifisso vicino all’altare e
disse: Lo so che sei in croce, che ti fa male e che non hai molto tempo per me,
però il farmacista mi ha detto che il miracolo di mia madre ce l’hai tu. Io
voglio bene alla mamma ed ecco tutti i soldi che ho risparmiato per farmi una
bicicletta. Te li do e ti prometto che verrò ad aiutarti per scendere dalla
croce, ma per piacere aiutami!<br /></span><span style="color: #050505; letter-spacing: -0.0666667px;">Purtroppo Gesù non gli rispose, e allora il ragazzino si mise a gridare: Se
non vuoi aiutarmi, andrò a piangere da tua madre, la Madonna! Se anche tu ami
tua madre come io amo la mia, aiutami e dammi la medicina. Ti prometto di
tornare il prima possibile per aiutarti.<br /></span><span style="color: #050505; letter-spacing: -0.0666667px;">Il prete, che aveva
sentito il grido del ragazzino, gli si avvicinò e lo invitò a parlare a bassa
voce, con Gesù. Gli spiegò che Cristo lo ascolta anche se non risponde
direttamente.<br /></span><span style="color: #050505; letter-spacing: -0.0666667px;">Commosso dal bambino,
il prete decise di seguirlo a casa. Lungo il tratto di strada dalla chiesa a
lì, il bambino spiegò al prete quanto volesse bene alla madre, gli disse che
per lui lei era tutto e che solo Gesù aveva il miracolo che avrebbe potuto guarirla,
come gli aveva spiegato il farmacista.<br /></span><span style="color: #050505; letter-spacing: -0.0666667px;">Una volta a casa, il
piccolo trovò il letto di sua madre vuoto. La chiamò ad alta voce ed ecco che
la vide uscire dalla cucina. Gli disse: Il dottore che è venuto a visitarmi mi
ha guarita e ti saluta. Ti manda a dire che anche lui ama tanto sua madre. Come
conosci questo dottore?<br /></span></span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="color: #050505;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Allora il prete si
girò verso il ragazzino e gli disse: «Vedi, ha fatto quello che gli avevi
chiesto, ed è pure arrivato prima di noi».</span><span face=""Segoe UI Historic", sans-serif" style="font-size: 14.6667px;"><br /></span></span></span><span face=""Segoe UI Historic", sans-serif" style="color: #666666; font-size: 8pt; letter-spacing: -0.0666667px;">Da
Facebook: post di don Franco Pagano del 12/10/2021</span><p></p></div></i></span></span></div></div></div></div></div></div></div><div><p class="MsoNormal"><span><span style="color: #0070c0; font-family: Comic Sans MS; font-size: large;"><b>LA PAROLA</b></span><span style="color: #0070c0; font-family: Comic Sans MS;"><b><br /></b></span></span></p><div style="text-align: justify;"><span><span style="font-family: Comic Sans MS; font-size: medium;"><span style="font-family: arial;">Il
vivente, il vivente ti rende grazie, come faccio io quest’oggi. Il padre farà
conoscere ai figli la fedeltà del tuo amore. Il Signore si è degnato di
aiutarmi, per questo canteremo sulle cetre. Tutti i giorni della nostra vita
canteremo nel tempio del Signore </span><span style="font-family: arial;"><b>(Is 38,19-20)</b></span></span></span></div><span style="font-size: medium;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Gli
rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non
può vedere il regno di Dio”. Gli disse Nicodemo: “Come può nascere un uomo
quando è vecchio? Può entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e
rinascere?”.</span><span style="font-family: arial;"> </span><span style="font-family: arial;">Non meravigliarti se ti ho
detto; dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce,
ma non sai da dove viene, né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito. <b>(Gv
3,3-4.7-8)</b></span></div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Ma
voi, fratelli, non siete nelle tenebre, infatti siete tutti figli della luce e
figli del giorno, noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre.</span><span style="text-align: left;"><b><span style="font-size: medium;">(1Ts 5,4a-5)</span></b></span></div></span><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 70.8pt; text-indent: 35.4pt;"><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">IL VIANDANTE</span></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgrejJEF801t9pA6oOkhmqMd8phnUq2pPXrY7Wrot8pEbGWF9nxTcBJUJJaroEwkaNaKBy9iwO0XbU2hTw-L4rN12Hv9vWFqIwgFukku7MFTSFaCeeFMyRPNMU_LksK-q_3QxLIwMELbgvdW18Q7W8ORbB_kK38f5mMLVuegYnUjU9oS3h51oCUWQKlH1s" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" data-original-height="1407" data-original-width="377" height="415" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgrejJEF801t9pA6oOkhmqMd8phnUq2pPXrY7Wrot8pEbGWF9nxTcBJUJJaroEwkaNaKBy9iwO0XbU2hTw-L4rN12Hv9vWFqIwgFukku7MFTSFaCeeFMyRPNMU_LksK-q_3QxLIwMELbgvdW18Q7W8ORbB_kK38f5mMLVuegYnUjU9oS3h51oCUWQKlH1s=w118-h415" width="118" /></a><b><i></i></b></div><p></p><p class="MsoNormal"><v:shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" id="_x0000_t75" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f">
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</o:lock></v:path></v:stroke></v:shapetype><v:shape id="Immagine_x0020_1" o:spid="_x0000_s1026" style="height: 675.4pt; margin-left: 363.6pt; margin-top: 2.25pt; mso-height-percent: 0; mso-height-relative: page; mso-position-horizontal-relative: text; mso-position-horizontal: absolute; mso-position-vertical-relative: text; mso-position-vertical: absolute; mso-width-percent: 0; mso-width-relative: page; mso-wrap-distance-bottom: 0; mso-wrap-distance-left: 9pt; mso-wrap-distance-right: 9pt; mso-wrap-distance-top: 0; mso-wrap-style: square; position: absolute; visibility: visible; width: 181.1pt; z-index: -251655168;" type="#_x0000_t75">
<v:imagedata o:title="" src="file:///C:/Users/LUIGI~1.FRA/AppData/Local/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image001.png">
<w:wrap type="tight">
</w:wrap></v:imagedata></v:shape><span style="font-size: medium;"><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">O nuovo venuto,<br /></span></i></b><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">questa
natività t’ha dato valore oltre ogni prezzo.<br /></span></i></b></span><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">Col sole e
le stelle<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">Tu hai
ricevuto l’impareggiabile dono della Forma.<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">La luce che
migra lungo la Lattea Via<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">e tocca la
verde fronte di questa terra,<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">ha baciato i
tuoi occhi<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">e avvinto te
per sempre in modi d’amicizia<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">all’Universo.<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">Dall’età
trascorse il Grande Messaggio<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">è disceso
lungo la corrente del Tempo,<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">e in questo
fausto istante ti reca omaggio.<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">A te di
fronte sta il sentiero dell’Anima,<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">snodantesi
all’infinito;<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">lungo quel
sentiero tu sei il viandante solingo.<br /></span></i></b><b style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">Questo
grande prodigio è infinito.<br /></span></i></b><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: medium;">(R.
Tagore)</span></i></b></p></div><div class="post-footer" style="background-color: white; color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0.5em 0px;"></div></div></div></div>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-75756044550275196192024-01-20T10:29:00.004+01:002024-01-20T11:13:48.006+01:00IL NOSTRO TEMPO BREVE<p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div style="text-align: right;"><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: xx-large;"><i><span style="color: #2b00fe;">Terza Domenica T.O.</span></i></b></div><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: right;"><b><i><span style="color: #2b00fe;"><span style="font-size: x-large;"> </span><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Anno B</span></span><span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: arial;"> </span> </span></i></b></div></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><br /><span style="font-size: medium;">Giona fu inviato e camminava per la città di
Ninive, la città peccaminosa; Gesù, dopo il Battesimo, andava per la Galilea;
il salmista vuole conoscere le strade da percorrere; e noi? Siamo pronti ad
avviarci come pellegrini sulle vie di questo mondo, sempre più simile alla
malvagia Ninive? Non sentiamo dentro di noi l’urgenza di cambiare la nostra
vita, di cercare una dimensione più spirituale, più vera, per dare senso al
nostro essere cristiani? Guardate che anche il nostro tempo si è fatto breve!
Perciò dovremmo essere pronti, magari anche maldisposti, ma spronati dalla
Parola, ogni esitazione dovrebbe cadere:“…Alzati, va a Ninive, la grande città,
e annuncia loro quanto ti dico…”. (dal Libro del profeta Giona)<br /></span></span><span style="font-family: arial; font-size: medium;"></span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: justify;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgOKe5gUKgsWRtAvS_B1ThagNB1uG0gwIj3lM4qCkwsGm-a6SJe4irVVUw1BkvFZ4SsNbbWj7FWJ_hLmJeanozLlVDPyL9URoRVqEzCp7L-sNeKXPmBXn0QbIXPYSKaeSZSlDtoxZ4HbFFNslfNusLc1zQhXxBBB-mqWFf4cAzbkuGVc8-BVxoPDVYGkuc" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img alt="" data-original-height="495" data-original-width="633" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgOKe5gUKgsWRtAvS_B1ThagNB1uG0gwIj3lM4qCkwsGm-a6SJe4irVVUw1BkvFZ4SsNbbWj7FWJ_hLmJeanozLlVDPyL9URoRVqEzCp7L-sNeKXPmBXn0QbIXPYSKaeSZSlDtoxZ4HbFFNslfNusLc1zQhXxBBB-mqWFf4cAzbkuGVc8-BVxoPDVYGkuc=w320-h250" width="320" /></span></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: #ffcc66; font-size: small; text-align: justify;"><b><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><span>Venite </span></span></b></span><span style="background-color: #ffcc66; font-size: small; text-align: justify;"><b><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><span>die</span></span></b></span><span style="background-color: #ffcc66; font-size: small; text-align: justify;"><b><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><span></span></span></b></span><span style="background-color: #ffcc66; text-align: justify;"><b><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: small;"><span>tro a me, vi farò diventare pescatori di uomin</span></span><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: medium;"><span>i</span></span></b></span></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">“Alzati!” – ci dice il Buon Dio – non
nasconderti, è di te che ho bisogno, è con te che voglio salvare le città
dell’uomo. Hai il Vangelo, annuncialo e chi lo accoglierà sarà salvo. Con
questo non voglio dire che tutti dobbiamo prendere armi e bagaglio e partire
come facevano i missionari di una volta. D’altronde, pure Gesù ha percorso gran
parte della sua vita sulla terra in una dimensione, sì storica, ma soprattutto
interiore, nel vissuto della sua famiglia, del suo paese, quale piccola o
grande società qual’era l’Israele di allora.</div><span></span></span><p></p><a name='more'></a><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Nel nascondimento rese diritta la
sua via, praticando l’umiltà e la semplicità dei suoi pensieri e delle sue
relazioni. In questo modo chi veniva in contatto con lui veniva trasformato,
come Andrea, il futuro apostolo, che, trascorsa una giornata con il “Maestro”,
non può fare a meno di condurre con sé anche suo fratello Simone: “Andrea ha
condotto Pietro dal Signore. Che meraviglia! Andrea non è ancora discepolo e
già conduce persone al Signore.” Basilio di Seleucia, vescovo.<span>Mi domando, allora, se a mia volta, ho mai
cercato di mettermi nelle condizioni di capire, di cercare le motivazioni per
cui avrei dovuto mettermi alla sequela di Gesù, così come canta il salmista:“…fammi
conoscere Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua
fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza.” (dal Salmo 24)</span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Devo dire, con tutta onestà, che la molla
decisiva per farmi mettere in gioco è quel riferimento alla salvezza. Di che?
Salvezza da che cosa, mi domando tuttora, se non dalla perdizione? Perdersi,
girare a vuoto, non riuscire più a ritrovare la strada, perché attratti da
altri e da altro, per vivere la vita, questa nostra personale breve vita nel
modo più carnale possibile, indifferenti alle conseguenze che il peccato di
supponenza provoca nei confronti di quanti ci stanno attorno. Indifferenti al
dopo, perché non può non esserci un dopo con cui dovremo fare i conti. Se
questi saranno in rosso, lo valuterà il Buon Dio, allora sarà la perdizione,
cioè l’esistenza eterna nel nulla perché lontani dall’Amore del nostro
Creatore. Sta qui l’inferno e, proprio perché di città come Ninive non
convertite, da sempre, è pieno il mondo, di sicuro l’inferno è strapieno.
Verrebbe da dire, cavoli loro, ma la compassione per ogni uomo che muore ci
deve muovere alla pietà cristiana e alle preghiere di suffragio. Ci conviene
farlo anche perché in un attimo anche noi ci saremo dentro, il tempo, il nostro
tempo è come quello che ci ricorda San Paolo:“…fratelli, il tempo si è fatto
breve…passa, infatti la figura di questo mondo.” (dalla prima lettera ai
Corinti)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Eccome se passerà questo mondo, nessuno sa
come, ma di certo nostro Signore Gesù Cristo ritornerà per chiamare a sé tutti
coloro che lo avranno riconosciuto e seguito. Molti, purtroppo, ancora oggi non
lo conoscono perché i suoi discepoli, oggi più di ieri, non hanno il coraggio
di andare per il mondo, proclamando il Vangelo di Dio e dicendo, come Gesù:“…il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al
Vangelo.”(dal Vangelo secondo Marco).</div></span></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Per inciso, ricordiamoci come termina proprio
questo Vangelo di Marco. Il proselitismo ha, dunque, la sua ragion d’essere
perché è un dovere portare quante più persone a Gesù. E’ l’unico modo concesso
a noi per avvicinarli alla salvezza ed è una grossa responsabilità perché il regno
di Dio è vicino, molto vicino a noi, nei tabernacoli e nel sacrificio
eucaristico. Per certi versi, quindi, non ci sarebbe neppure tanto difficile.
C’è da muoversi, però, perché, non possiamo dimenticarlo, anche per noi, qui
sulla terra, il tempo si è fatto brev</span>e. </div></span><i><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 11pt;">digiemme<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 11pt;">Gio 3,1-5.10 / Sal 24(25) / 1Cor 7,29-31 / Mc
1,14-20</span></i><p></p><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-59249971004791525622024-01-13T07:18:00.000+01:002024-01-13T07:18:24.616+01:00STARE ACCANTO<p style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><b><i><span style="font-size: x-large;">Seconda Domenica T.O. </span><br /><span style="font-size: medium;">Anno B</span></i></b></span></p><p style="text-align: left;"></p><div style="text-align: left;"><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC5U381uRLn44C3eYewXVPajkHMs4XOVQK-3temJpmZqvpC_FyQa_F7U0VnGLITZNhGdl2fbiIv8ZHBYur85KNhtR1uwyt0yFRej3TqUr-GPa7IHconnjtBffAdZN1e_-bav19kUfa01z8zH023k-qLZJ6Xcy4H1AVl8rxUMT40qlSX6Jfg98ZBalP-pc/s705/II%20TO%20B%20-%20chi%20cercate.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="705" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC5U381uRLn44C3eYewXVPajkHMs4XOVQK-3temJpmZqvpC_FyQa_F7U0VnGLITZNhGdl2fbiIv8ZHBYur85KNhtR1uwyt0yFRej3TqUr-GPa7IHconnjtBffAdZN1e_-bav19kUfa01z8zH023k-qLZJ6Xcy4H1AVl8rxUMT40qlSX6Jfg98ZBalP-pc/w400-h198/II%20TO%20B%20-%20chi%20cercate.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #2b00fe;"><b style="background-color: white;">"Chi cercate?" "Rabbi, dove dimori?"</b></span></td></tr></tbody></table><br />A chi non sarà capitato di dover assistere un famigliare in ospedale? Stare accanto, nel silenzio della notte, alla testata del letto, pronto ai suoi bisogni, anche al suo sguardo che si consola della vicinanza:“…venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre vote.” (dal primo Libro di Samuele)</span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Quante volte nella nostra vita, nella notte della nostra vita, senza che ce accorgessimo, anche a noi venne il Signore, venne a stare accanto a noi, chiamandoci più volte. La malattia dei nostri peccati non ci ha permesso, però, di alzarci, di rialzarci, rispondendo alla chiamata. <span><a name='more'></a></span>E se pure sarà capitato di restare all’erta, ben presto ci trovavamo attratti da altre tentazioni che ottenebravano la presenza del Buon Dio. Così infarciti dal nostro egoismo non ce ne rendiamo conto e pertanto non siamo in grado di rendere grazie. Non abbattiamoci, comunque, perché “come un buon soldato non ha paura di combattere, così il buon cristiano non ha paura delle tentazioni. La più grande tentazione è di non averne affatto.” (San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Ci mettiamo, perciò, in condizioni ideali per corrispondere alla chiamata come fece il salmista:“…ho sperato, ho sperato nel Signore, ed Egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido.” (dal salmo 39)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Non più solo lo stare accanto, ma anche il chinarsi per ascoltare meglio il bisogno di aiuto, per incontrare uno sguardo, un’intesa per andare oltre il dolore, oltre un presunto abbandono perché “oggi come allora ci sono anime che cercano Dio. So bene che purtroppo non tutti arrivano a trovarlo, non guardano alla stella, che è la fede, non osano neppure avventurarsi su strade che portano a Lui, strade che richiedono rinunce, umiltà e quasi sempre la croce.” (San Rafael Arnaiz Baron, monaco trappista)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Croce che, sempre, stravolge tutto di noi stessi: la nostra mente, il nostro corpo che si trovano sballottati in una tempesta da cui è difficile uscire. Per certi versi però si gradisce, è più facile lasciarsi trascinare dove forte urla il vento: goditi la vita, un sano egoismo ci sta, le conseguenze sono problemi che altri sapranno sbrigare.</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">No, non è così, lo dice bene S. Paolo:“…state lontani dall’impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori dal suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo.” (dalla prima Lettera ai Corinti)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Non solo contro il proprio corpo, ma anche verso quello degli altri, che diventa controparte da sfruttare e poi da abbandonare. Non è forse così? L’uso e il consumo di quanto più sesso a discapito di età, sempre più precoce, rende l’altro/a una mera distrazione dall’indifferentismo che impera nei rapporti interpersonali. Non si è più capaci di guardare chi ci sta accanto, di fissarlo nella sua specificità:“…Giovanni fissando lo sguardo su Gesù…fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse…” (dal Vangelo di Giovanni)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">E’ questo il modo per conoscere, fare capire che m’interessi, mi sei caro, è questo che identifica l’uomo tra le altre creature, sapere e fare sapere che si può entrare e stare in rapporto nella piena valorizzazione di ogni persona, tant’è vero che Gesù:“…disse loro: venite e vedrete. Andarono, dunque, e videro dove dimorava e (da) quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.” (dal Vangelo secondo Giovanni)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Evidentemente, l’evangelista non intende, per dimora, una casa, né un luogo fisico, bensì la vita stessa di Gesù che da quel momento, le quattro del pomeriggio, divenne il centro della vita dei due discepoli. La domanda sorge spontanea: che ora era quando Gesù ci disse “vieni e vedrai”? Penso di poter dire, per me, che era ed è l’ora di tutti i giorni, soprattutto quando mi accorgo che là in quel tabernacolo, in quella Eucaristia, custodita dall’Amore della Chiesa, Lui, anche in quest’ora, in particolare in quest’ora di nascondimento, Lui mi sta accanto, è chino su di me.</span></div></span><i style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">1Sam 3,3-10.19 / Sal 39(40) / 1Cor 6,13-15.17-20 / Gv 1,35-42<br /></span></i><i style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;">digiemme</span></i> <p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-8198988381318724542024-01-06T15:27:00.001+01:002024-01-06T15:27:36.706+01:00PER VINCERE IL MONDO<div><p style="text-align: right;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;"><b> </b><span><b><i><span style="color: #2b00fe;">Battesimo del Signore<br /></span></i></b></span></span><span style="font-size: large;"><span><b><i><span style="color: #2b00fe;">Anno B</span></i></b></span></span></span><!--[if gte mso 9]><xml>
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così volesse il Buon Dio, ma la creazione non è un bluff e neppure uno sfizio,
perciò ha voluto lasciare all’uomo la libertà di scelta del come condurre la
sua vita. Nel bene e nel male. Per la via del male ci si avvia più facilmente
perché più agevole da percorrere, più panoramica, più spaziosa, più gaudiosa.
Invece, quella del bene richiede la fatica di aprirla di volta in volta con una
forte voglia di ricerca, di capire cosa c’è oltre la curva, oltre la foresta,
oltre le intricate vie e crocevia delle città, oltre il deserto e la
desolazione dell’indifferenza verso chi non riesce a tenere il passo. Per
questo il profeta scrive con insistenza:“…porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete…venite e mangiate, venite e comprate, senza pagare…” (dal
Libro del profeta Isaia).<span><a name='more'></a></span></span></span></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: "Arial", sans-serif;">Mi viene in mente quella storiella che racconta
di quel pellegrino che, vista una vetrina di un negozio alquanto originale, vi
entra e oltre il bancone chiede al garzone che cosa contengono quei grandi
contenitori di tutti i colori che stavano sugli scaffali. Gli risponde che il
contenitore giallo è pieno di sincerità, quello verde di speranza, in quello
rosso c’è l’amore, in quello azzurro la fede, l’arancione contiene il perdono,
il bianco la pace, il violetto il sacrificio, l’indaco la salvezza. “E quanto
costa questa merce?” – “Sono doni di Dio e i doni non costano niente!” Allora
il pellegrino chiese un po’ di tutto, ma rimase sorpreso quando il garzone,
dopo aver trafficato nei vari contenitori, gli porse un sacchettino. “Ma come,
cosi poco?” – “Certo, nella bottega di Dio non si vendono i frutti maturi, ma i
piccoli semi da coltivare.” </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: "Arial", sans-serif;">Ecco perché possiamo comprare senza pagare,
perché:“…chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la
vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.” (dalla prima Lettera di San
Giovanni Apostolo)</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: "Arial", sans-serif;">La nostra fede, uno dei semi che anche noi abbiamo
acquistato, senza pagare, che dobbiamo, quindi, coltivare con perseveranza. Il
Buon Dio ci offre “la garanzia della fatica regolare dello stesso lavoro ogni
giorno da fare, dello stesso menage da ricominciare, degli stessi difetti da
correggere, degli stessi errori da non fare. Ma, oltre questa garanzia, tutto
il resto, dice il Buon Dio, è lasciato alla tua fantasia che con me si sente a
proprio agio.” (Madelein Delbrel)<br />
Fantasia che trova alimento nella preghiera e nel canto perché:“…mia forza e
mio canto è il Signore; Egli è stato la mia salvezza” (dal Salmo ricavato da
Isaia)</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: "Arial", sans-serif;">Chi si affida, infatti, alle promesse contenute
in quei semi, a dire il vero, deposti fin dal primo istante di vita,
nell’unicità della nostra esistenza, tutto può. Certo deve fare i conti con il
male che serpeggia nel mondo dai tempi remoti di Adamo, ma la salvezza di cui
parla il Salmo è confermata alla grande con la venuta di Gesù Cristo sulla
terra. Il Figlio di Dio che ha voluto assumere la natura umana, vivendo in
tutto e per tutto le trame di un’esistenza all’interno di una famiglia, di un
paese, di una religione, di una società che lo hanno costretto alla lotta per
mantenersi sulla via del bene. Tant’è vero che anche Lui ha voluto accedere al
battesimo di Giovanni, di cui ben conosceva la missione e le intenzioni. Che
ebbero la loro attuazione finale quando il Battista lo vide avvicinarsi e
rivolgendosi ai suoi discepoli disse:“…io vi battezzo con acqua, ma egli vi
battezzerà in Spirito Santo.” (dal Vangelo secondo Marco).</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: "Arial", sans-serif;">Da quel momento, da quel Battesimo, il nostro
battesimo è come “un bagno di santità che toglie la macchia del peccato, ma non
cambia ora la qualità del nostro vivere, né impedisce agli spiriti cattivi di
combatterci o di mantenerci nell’illusione. Tuttavia la grazia di Dio ha la sua
dimora proprio nel fondo dell’anima, cioè nell’intendimento.” (Diadoco di
Foticea, Vescovo)<br />
Cioè quella grazia, fra quei semi che siamo andati a comprare, senza pagare,
che ci serve per fare la nostra parte nel vincere il mondo.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-family: "Arial", sans-serif;">digiemme<br />
Is 55,1-11 / Sal Is12,1-6 / 1Gv 5,1-9 / Mc 1,7-11</span></i></span><span style="font-family: "Arial",sans-serif; font-size: 12.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"><br /></span></span></p>
Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-16079061087180166352023-12-30T07:16:00.006+01:002023-12-30T07:19:59.168+01:00<p><b><i><span style="font-family: arial; font-size: x-large;"><span style="text-align: justify;"> <span style="color: #2b00fe;">Santa Famiglia di Gesù, Maria e
Giuseppe</span></span><span style="color: #2b00fe;"><span style="text-align: justify;"> <span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span></span><span style="text-align: justify;">Anno B</span></span></span></i></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs3ZQj2P8NlXnkVF4cEwLruDagv-KVm7GPHVwL9l89hbQFVcPgDMAjGmo59ToE-_qgHlFs1vKQ0-utuUuGcOFoeAsTGgB3p7NDVZHFN3zY-XTMXE2GXZKVC9jej7qJqzdn91AjcYLfkNXa4Sae8lRR9ja0p5T98GAuYyZ6G-vDytNdU_ulVnTRD1EOskw/s985/20231231%20Simeone%20tempio%20Ges%C3%B9.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="985" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs3ZQj2P8NlXnkVF4cEwLruDagv-KVm7GPHVwL9l89hbQFVcPgDMAjGmo59ToE-_qgHlFs1vKQ0-utuUuGcOFoeAsTGgB3p7NDVZHFN3zY-XTMXE2GXZKVC9jej7qJqzdn91AjcYLfkNXa4Sae8lRR9ja0p5T98GAuYyZ6G-vDytNdU_ulVnTRD1EOskw/s320/20231231%20Simeone%20tempio%20Ges%C3%B9.jpg" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ciascuno di noi ha il
suo tempo, che gli fu fissato dal Buon Dio, così come era successo alla moglie
di Abramo: “…Sara concepì e partorì…nel tempo che Dio aveva fissato.” Il mio,
ora lo so, si concretizzò quando i miei genitori si conobbero nell’amore
coniugale e proseguì con la mia nascita, la cura materna e paterna e lo
sviluppo della mia esistenza fino ad oggi. Fino a quando, e questo non lo so,
si realizzerà la seconda nascita, quella in cielo. Così è, e sarà, per tutti.
Infatti, “Dio è la vita che non è offuscata da alcun inizio e non ha fine. E’
il nostro Dio che, essendo Egli stesso la vita, dà la vita eterna ai suoi. Chi
può fare ciò se non Dio? Tutto ciò che Dio ha disposto secondo il suo ordine,
l’ha compiuto e non è vano, come i pensieri degli uomini.” (Santa Ildegarda di
Bingen)</span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Come i pensieri del
diffidente Abramo, che, titubante, non riusciva a capacitarsi dei comandi e
delle promesse di quel Dio che lo aveva chiamato ad essere padre di un popolo:
“…guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle, tale sarà la tua discendenza.”
(dal Libro della Genesi)</div><span face="Arial, sans-serif"><span><a name='more'></a></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Anche a lui fu fissato
un tempo, all’interno di una famiglia, consacrata fino alla vecchiaia con il
dono della paternità, perché il Signore Dio: “…si è sempre ricordato della sua
alleanza, parola data per mille generazioni.” (dal Salmo 104)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">D’altronde “mille anni
del nostro mondo confrontati all’eternità del mondo incorruttibile sono come un
granello di sabbia.” (San Macario, monaco) Ecco perché anche noi siamo parte in
causa. Ecco perché siamo anche noi come Abramo alla ricerca della strada giusta
per seguire il percorso tracciato al fine di giungere alla meta della vita,
senza perdersi per strada. Che perdiamo quando decidiamo di fare a meno di
obbedire alla guida e facciamo di testa nostra: “…Abramo, chiamato da Dio,
obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità e partì senza
sapere dove andava.” (dalla Lettera agli Ebrei)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Noi, invece, sappiamo
bene dove potremmo andare, ma occorre che lasciamo alle ortiche l’orgoglio e
con umiltà e obbedienza senza riserve, ci mettiamo alla sequela di Gesù. Gioia
e felicità ci accompagneranno. Sono gli espliciti doni del tempo di Dio.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Anche a Simeone, nel
tempo stabilito, fu concesso di dare significato alla sua vita, quando prese in
braccio il Bambino Gesù ed accolse i suoi genitori nel tempio per la rituale
benedizione. Riusciamo ad immaginare la scena? Questo santo uomo si trova
davanti una famiglia, un uomo, una donna e il loro figlio; è, però, un profeta
e lo Spirito Santo è su di lui. Dal punto di vista umano, rimane sbigottito,
come sacerdote offre il suo servizio, riconoscendo il piano di salvezza
presente in quel piccolo neonato. In realtà, capisce che è in quella famiglia
che si prepara il piano ultimo di salvezza del Buon Dio per tutti. Perché:“…egli
è qui per la caduta e la resurrezione di molti, affinché siano svelati i
pensieri di molti cuori.” (dal Vangelo secondo Luca)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Mentre “il padre e la
madre si stupivano per le cose che si dicevano di lui”, cioè, sapevano a quale
missione erano stati chiamati, ma da subito dovevano fare i conti con coloro
che venivano in contatto con il loro figlio. Nel bene e nel male, tant’è vero
che subito dopo dovettero mettersi velocemente in viaggio per sfuggire all’odio
di Erode. Questa è la famiglia di Nazaret, questa è la famiglia che venne
benedetta da Simeone, mentre Anna stava ad assistere:“…non si allontanava mai
dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.” (dal Vangelo
secondo Luca)</div></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Anche a lei fu fissato
il suo tempo, nel matrimonio prima e nel servizio a Dio poi, con quella
devozione di cui scrive San Francesco di Sales: “tutte le pietre preziose se
messe nel miele diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore;
così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l’unisce alla
devozione.” Così avviene nella Chiesa, nell’ordine sacerdotale, nella comunità
religiosa, nella famiglia. Come quella di Nazaret, dove il Signore Dio ha
fissato il suo tempo, quello senza inizio e senza fine e lo mette a
disposizione di tutti noi.</span></div></span><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 9pt;">Gen 15,1-6;21,1-3 / Sal
104(105) / Eb 11,8.11-12.17-19 / Lc 2,22-40<br /></span></i><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 9pt;">digiemme</span></i><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-23962032766152856192023-12-29T17:13:00.001+01:002023-12-29T21:16:06.860+01:00<p> <a href="http://cavlomellino.blogspot.com/2023/05/nove-mesi-per-la-vita-maggio-2023.html" style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 20px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; text-decoration-line: none;">NOVE MESI PER LA VITA - DICEMBRE 2023</a></p><div class="date-posts" style="background-color: white;"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-3047033720982892233" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-header" style="color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;"><div class="post-header-line-1"></div></div><div class="post-body entry-content" id="post-body-1279096178978953186" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-header" style="color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;"><div class="post-header-line-1"></div></div><div style="color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-size: 13px;"><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;">Domenica 31 DICEMBRE 2023 ore 16,00</span></i></b></span></span></span></b></i></span><p><span style="font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;"><u>presso la Chiesa della Madonna degli Angeli</u></span></i></b></span></span></span></b></i></span></p><h2 style="color: white; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; position: relative;"><span style="font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="color: #274e13;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"><span style="color: #cc0000;"> LA PUREZZA DI DIO:<br /> L'INNOCENZA DEI BIMBI<br />==================================<br /></span></span></i></b></span></span></span></b></i></span><i style="text-align: right;"><b style="font-size: x-large;"><span class="fontstyle0"><span style="color: #38761d;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"> RISPETTO per la VITA<br /> CURA dell'EMBRIONE<br /></span></i></b></span></span></b></i></h2></div><div><span style="text-align: right;"><span class="fontstyle0" style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: arial;"><i><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; color: #38761d; font-weight: bold; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgzTI7ZDbG23SpoWwyf2aZW6CBKeD_U0YdJ_rYmxghkHKQCkVFo2wgVU2bOqclzl387ch-Wiz_b_-5hQaeHCVJaMUx8y5kGKov3UdKyesn0cBHRdhcId9OJSDehNsJMU_As92vZ2eDEziAXMqyn89edx2PfQlQoEUgMQhXgThVbaDOxi5SOqNhl5oTdOcA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="464" data-original-width="1148" height="182" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgzTI7ZDbG23SpoWwyf2aZW6CBKeD_U0YdJ_rYmxghkHKQCkVFo2wgVU2bOqclzl387ch-Wiz_b_-5hQaeHCVJaMUx8y5kGKov3UdKyesn0cBHRdhcId9OJSDehNsJMU_As92vZ2eDEziAXMqyn89edx2PfQlQoEUgMQhXgThVbaDOxi5SOqNhl5oTdOcA=w453-h182" width="453" /></a></div><span style="font-size: medium;">Nel febbraio 2023 si è tenuto a Milano un convegno internazionale sulla medicina perinatale e la vita <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">nascente. organizzato dall’Associazione Difendere la Vita con Maria e dall’organizzazione </span></span><span style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px;">Internazionale di volontariato “Mary for Life.”</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">“<u>Vita nascente e medicina perinatale: Cura e Accoglienza del concepito paziente”</u>; questo il titolo <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">e l’oggetto di discussione e approfondimento in favore della vita, osservata da un’angolazione pa</span></span><span style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px;">rticolare: la vita prenatale(prima di nascere) e lo studio della medicina perinatale (branca della </span><span style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px;">medicina che si occupa della salute della madre e del feto durante la gravidanza, il parto e il periodo </span><span style="font-size: large; letter-spacing: -0.0666667px;">neonatale).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Hanno partecipato e tenuto interventi qualificanti alcuni dei più illustri medici specializzati in medicina <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">prenatale e perinatale da tutto il mondo, con l’obiettivo di affrontare le sfide legate alla diagnosi e al </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">trattamento delle malattie perinatali (che si trasmettono in utero (infezione congenita), durante la fase </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">del travaglio del parto). <br /></span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">In questo ambito uno dei problemi principali è il senso di isolamento delle famiglie che si trovano </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">disorientate di fronte a diagnosi gravi. Esigenza che spinge l’ADVM e l’organizzazione “Mary for Life” </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">ad impegnarsi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Continui progressi poi della medicina perinatale permettono oggi di poter intervenire spesso in modo <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">risolutivo su patologie che un tempo venivano definite incompatibili con la vita. Le specializzazioni sono </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">comunque tante e riguardano campi della medicina tra loro distanti. Si delinea quindi la necessità di </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">creare una rete che possa rispondere ai bisogni più disparati delle famiglie, </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">L’obiettivo principe del convegno è mettere a confronto specialisti di queste discipline, per facilitare le <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">risposte a domande urgenti e indifferibili, attraverso la creazione di un Osservatorio sulla vita nascente </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">e la specializzazione del medico dedicato alla cura dell’embrione e del feto paziente (don Maurizio </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">Gagliardini)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Nella sessione mattutina hanno preso la parola alcuni tra i più autorevoli pediatri, chirurghi e psichiatri <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">che a livello internazionale si prendono cura del concepito paziente e, dunque, anche dei suoi genitori.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">La sessione pomeridiana ha invece visto l’intervento di Sua Eccellenza mons. Mario Delpini <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">(Arcivescovo di Milano) che ha dato avvio alla Tavola Rotonda. Una Tavola Rotonda che ha fatto </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">comprendere l’urgenza e la necessità di un Osservatorio Internazionale al fine di fare ricerca e </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">aiutare il concepito quando è nella fragilità di una malattia.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">“Chiamare le cose con il loro nome”, ”nessuno sia lasciato solo”; ”la scienza per il bene”. Sono le <span style="letter-spacing: -0.0666667px;">indicazioni di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che ha invitato a guardarsi dal “politicamente </span><span style="letter-spacing: -0.0666667px;">corretto” quando si tratta di difendere la vita umana, soprattutto quella indifesa”.<span><a name='more'></a></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"><span style="color: #6aa84f;"><span style="font-size: large;"><b>LA PAROLA<br /></b></span></span><span style="font-size: 12pt; letter-spacing: -0.0666667px;">* Non so come siete apparsi nel
mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle
membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore dell’universo, che ha
plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti. (</span><span style="font-size: 12pt; letter-spacing: -0.0666667px;"><b>2Mac
7,22-23a)<br /></b></span><span style="font-size: 12pt; letter-spacing: -0.0666667px;">* Saldo è il mio cuore, o Dio
saldo è il mio cuore. Voglio cantare, voglio inneggiare, svegliati mio cuore,
svegliatevi arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora. Ti loderò fra i popoli
Signore, a te canterò inni fra le nazioni, grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà. Innalzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la
terra la tua gloria. </span><span style="font-size: 12pt; letter-spacing: -0.0666667px;"><b>(Salmo 57(56) 8-12)<br /></b></span><span style="font-size: 12pt; letter-spacing: -0.0666667px;">* Venne fra i suoi, e i suoi
non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di
diventare figli di Dio. </span><b style="font-size: 12pt; letter-spacing: -0.0666667px;">(Gv 1,11-12a)</b></p><p class="MsoNormal"><b style="font-size: 12pt; letter-spacing: -0.0666667px;"><br /></b></p><p align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 21pt;">4 MARZO 1943<o:p></o:p></span></i></b></p><p align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt;">Di Lucio DALLA<o:p></o:p></span></i></b></p><p align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><v:line from="153.45pt,.95pt" id="Connettore_x0020_diritto_x0020_1" o:gfxdata="UEsDBBQABgAIAAAAIQC75UiUBQEAAB4CAAATAAAAW0NvbnRlbnRfVHlwZXNdLnhtbKSRvU7DMBSF
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<v:stroke joinstyle="miter">
</v:stroke></v:line><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Dice che
era un bell’uomo<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E veniva, veniva dal mare<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Parlava un’altra lingua
però sapeva amare<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E quel giorno lui prese
mia madre sopra un bel prato<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">L’ora più dolce prima di
essere ammazzato.<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Così lei restò sola nella
stanza<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">La stanza sul porto<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Con l’unico vestito ogni
giorno più corto<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E benché non sapesse il
nome<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E neppure il paese<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">M’aspettò come un dono
d’amore<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Fino dal primo mese.<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Compiva sedici anni<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Quel giorno la mia mamma<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Le strofe di taverna<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Le cantò la ninna nanna<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E stringendomi al petto
che sapeva<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Sapeva di mare giocava a
far la donna<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Con un bimbo da fasciare.<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E forse fu per gioco o forse
per amore<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Che mi volle chiamare come
Nostro Signore<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Della sua breve vita il
ricordo<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Il ricordo più grosso è
tutto in questo nome<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Che io mi porto addosso.<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E ancora adesso che gioco
a carte<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">E bevo vino<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Per la gente del porto<br /></span></i><i style="letter-spacing: -0.0666667px;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 16pt;">Mi chiamo Gesù Bambino</span></i></p><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: -0.0666667px;"></span></span></div></i></span></span></span></div></div></div></div></div></div>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-59425832316560593012023-12-23T09:52:00.003+01:002023-12-23T10:02:00.210+01:00LA FEDELTA’ DEL SIGNORE<p style="text-align: right;"><b><i><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><span style="font-size: xx-large; text-align: justify;">Quarta Domenica</span><span style="font-size: xx-large; text-align: justify;"> di Avvento<br /></span><span style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Anno B</span></span></span></i></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfSMJqcMcxjlo5HZkZCVdDYyxD74XYm-i10G30f_zVyW5uEjjWxeqaRhFW94NeAnjOo0z8s1wwbC2LCW5o69IdlcZsmx8msk9Gilnwm6axpIjgbP5EY_EGi8AepNhF8ROxaTn72izoonZBFEBqegpCw6UM8Nwh-OffJh3TVzR0rPjC3-RI6esSvzjyzJc/s800/IV%20Avvento%20B%20-%20LAnnunciazione.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="586" data-original-width="800" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfSMJqcMcxjlo5HZkZCVdDYyxD74XYm-i10G30f_zVyW5uEjjWxeqaRhFW94NeAnjOo0z8s1wwbC2LCW5o69IdlcZsmx8msk9Gilnwm6axpIjgbP5EY_EGi8AepNhF8ROxaTn72izoonZBFEBqegpCw6UM8Nwh-OffJh3TVzR0rPjC3-RI6esSvzjyzJc/s320/IV%20Avvento%20B%20-%20LAnnunciazione.png" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Con l’espressione “di generazione in
generazione” s’intende sottolineare che la Parola di Dio, fissata dallo Spirito
nell’annuncio dei Profeti, dei Vangeli e delle Lettere vale soprattutto per
noi:“…canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò
conoscere con la mia bocca la tua fedeltà.” (dal Salmo n.88)</span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Siamo noi che siamo chiamati in causa, siamo
noi, i credenti di oggi, che dobbiamo rendere grazie ed onore al nostro Dio e
cantarne la fedeltà nei nostri confronti. Proprio per questo motivo, la
fedeltà, anche noi siamo obbligati a ricambiarla, viceversa si corre il rischio
di un allontanamento che, inevitabilmente, ci farà cadere nel peccato e
nell’apostasia. Come sta succedendo in questi ultimi anni, così come, nei
secoli, di volta in volta è sempre accaduto a causa delle debolezze degli
uomini di chiesa. Già un papa e dottore della Chiesa diceva che “succede spesso
che la Chiesa non ha solo da soffrire infedeli ed avversari che si trovano
fuori di lei, ma ha pure la pena di sopportare insidie e ostilità da coloro che
porta in seno.” (San Gregorio Magno)</div><span face="Arial, sans-serif"><span><a name='more'></a></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Una sofferenza così manifesta che rischia di
precipitare in una spirale di confusione tale da non sapere neppure gustare la
promessa dell’annuncio di Cristo che viene ad assumere la nostra natura umana
come ci ricorda l’apostolo Paolo: “…che annuncia Gesù Cristo, secondo la
rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora
manifestato mediante le scritture dei Profeti.” (dalla Lettera ai Romani)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Come vorremmo continuare ad essere ancora
avvolti nel mistero di questa incarnazione e lasciarci travolgere dalla realtà,
inaccessibile alla nostra determinazione, che Dio possa amare a tal punto le
sue creature da assumerne la loro carnalità. “Stupenda bontà di Dio, che ci
cerca, e stupenda dignità dell’uomo che viene così cercato.” (San Bernardo,
monaco cistercense e dottore della Chiesa)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Già il fatto di essere sue creature implica un
esplicito riconoscimento di una speciale ed unica dignità che viene conferita
nel preciso momento del concepimento, il primo miracolo che si può realmente
constatare, di fatto anche attraverso la scienza, ma addirittura, alla bontà
aggiunge la misericordia, decide di sacrificare il Figlio per arrivare al cuore
di ogni uomo.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Perciò:“…renderò stabile il suo regno. Io sarò
per lui padre ed egli sarà per me figlio.” (dal secondo Libro di Samuele)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">E’ questo il paradigma che ci permette di
accedere all’ulteriore dignità: quella di essere assunti come figli in forza
del suo Figlio Gesù Cristo. E “siccome nessuno conosce il Padre se non il
Figlio, è col Figlio, solo testimone fedele, che dobbiamo apprendere e
conoscere il Padre.” (Sant’Ilario di Poitiers)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Perciò ritorniamo in noi, non lasciamoci
fuorviare dalle meschinità umane di questi ultimi giorni, siamo già nella
vigilia della notte santa, guardiamo a quella fanciulla, al suo indomito
marito, cercando d’immaginare la scena che descrive il Vangelo:“…ed ecco
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e
verrà chiamato Figlio dell’Altissimo.” (dal Vangelo secondo Luca)</div></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">In modi diversi, eppure quegli sposi si misero
a disposizione, con il loro corpo e con il loro cuore, alle promesse di Dio. In
modo particolare la Vergine Maria, non dubitò su quel Mistero che le chiedeva
di allattare ed educare colui che verrà alla luce nella notte di Natale. Lei
meditava in cuor suo che quel Figlio era il suo Dio, ma pure suo figlio, suo
Figlio secondo la divinità, suo figlio secondo l’umanità che ha assunto, fin
dal concepimento, in lei. Non sapeva tutto, anche suo marito Giuseppe, ma non
dubitarono sulla fedeltà di quelle promesse, perché la fedeltà del Signore è
per sempre. Anche loro lo furono. E noi?</span></div></span><span style="font-size: x-small;"><i><span face="Arial, sans-serif">2Sam 7,1-5.8-12.14-16 / Sal 88(89) / Rm
16,25-27 / Lc 1,26-38<br /></span><span face="Arial, sans-serif">digiemme</span></i></span><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-57864217984947337722023-12-14T07:17:00.002+01:002023-12-14T08:53:51.070+01:00IN MEZZO A NOI<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span face="Arial, sans-serif"><b><i><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">Terza Domenica di Avvento</span><br /><span style="font-size: large;">Anno B</span><span style="font-size: x-large;"><o:p></o:p></span></span></i></b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><br /></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUn8lzrFhoxmJFStK4OwGV35kVn5PZw1-Y3aEuern435yv3gkq-urPWZIEDZG5Ynbl2g1GAUBpHd7Xxq23Cw_uLpOdDaKBj7HEhbH21CE6ISYsYT_lrRv7QRmrkU5qnjN9oG9SwmN1uklKfLR6B8H93ma7sJjQwBqcn6HsMJpoPtLzACCeJ8GwDdLQqYY/s1300/III%20Avvento%20B%20-folla-di-persone-che-cammina.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="867" data-original-width="1300" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUn8lzrFhoxmJFStK4OwGV35kVn5PZw1-Y3aEuern435yv3gkq-urPWZIEDZG5Ynbl2g1GAUBpHd7Xxq23Cw_uLpOdDaKBj7HEhbH21CE6ISYsYT_lrRv7QRmrkU5qnjN9oG9SwmN1uklKfLR6B8H93ma7sJjQwBqcn6HsMJpoPtLzACCeJ8GwDdLQqYY/w400-h266/III%20Avvento%20B%20-folla-di-persone-che-cammina.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: #ffcc66; color: #990000; text-align: justify;"><b><span style="font-family: arial; font-size: medium;">In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete......</span></b></span></td></tr></tbody></table><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">L’altra sera ho partecipato ad una riunione per
impostare il piano pastorale all’interno di una comunità parrocchiale. Si è
parlato di tutto, di adeguata comunicazione, di carità, di accompagnamento, di
marketing, di risorse economiche, di raccolte straordinarie, di decoro
liturgico, ma non ho sentito pronunciare una volta il nome di Gesù Cristo. Non
è una critica ai presenti, buoni credenti e, forse, espressione di una Chiesa
che cerca di resistere ad una diaspora sempre più devastante, eppure sembra
quasi d’essere ritornati al tempo di Giovanni Battista, quando rispondeva ai
sacerdoti e ai leviti che lo interrogavano per conto dei Giudei:“…in mezzo a
voi sta uno che voi non conoscete (dal Vangelo secondo Giovanni)<span><a name='more'></a></span></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Ecco, a quanto pare, anche oggi, dopo due
millenni di cristianità, in mezzo a noi sta uno che non conosciamo, o meglio,
non vogliamo conoscere. Perché il conoscerlo cambierebbe troppo la nostra vita,
rivoluzionerebbe le nostre aspettative e renderebbe difficile il vivere. E’ la
grande paura di non farcela, ma così non dovrebbe essere perché “Cristo è il
nostro alimento e sarà la nostra ricompensa. Cristo è il cibo e il conforto dei
viaggiatori in cammino; è la sazietà e l’esultanza dei beati nel loro riposo.”
(San Fulgenzo di Ruspe Vescovo 467-532)</div><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">E se questo non bastasse, rileggiamoci bene il
passo di Isaia:“…mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo
si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli.” (dal Libro del
profeta Isaia)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Una volta si usava moltissimo il pastrano, il
mantello dei poveri che nelle fredde giornate d’inverno teneva ben caldo e
avvolgeva tutto il corpo. Ho ancora quello del nonno, nero ed elegante. Rende,
comunque, l’idea di cosa intenda il profeta con tale similitudine: la certezza
della protezione da parte del Buon Dio nei confronti di ogni sua creatura nelle
intemperie della vita e lo fa nella bellezza perché vi aggiunge il tocco
dell’amore per sempre, come quello degli sposi, un dono continuo, senza fine.
“Ciò che l’uomo ha più in comune con Dio è la facoltà di donare. E anche se noi
ne siamo capaci in modo totalmente diverso, facciamo, comunque, quanto
possiamo.” (San Gregorio Nazianzeno)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Appunto, non lasciamoci sviare dagli scarsi
risultati, l’amore donato si misura solo con l’intensità e la sincerità del
donatore, forte di essere solo il riflesso di quella luce per cui, come
Giovanni Battista, bisogna “essere testimonianza, perché tutti credessero per
mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.”
(dal Vangelo secondo Giovanni)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Ovvio che non possiamo paragonarci al profeta,
eppure siamo pure noi partecipi della grazia di Dio perché:“…grandi cose ha
fatto per me l’onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione
la sua misericordia per quelli che lo temono.” (dal Salmo in Luca)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Di sicuro, la più grande cosa che ha fatto per
me, per ciascuno, è il dono della vita che mi permette di rendergli gloria. E’
questo il modo di temerlo, cioè di stargli vicino, così che la sua misericordia
ci avvolga anche quando cerchiamo di strapparci di dosso quel mantello. Anche
quando pensiamo di avere indosso il più tecnologico e moderno piumino o la più
pregiata pelliccia. Possono salvaguardare dal freddo intenso, ma non per
scaldare il cuore. Prima o poi, lontani da quella luce che viene nel mondo in
ogni Natale che si festeggia nella gioia, sentiremo la necessità di ritornare a
casa. Dove riconosceremo colui che sta in mezzo a noi ed allora non potrà che
essere come dice San Paolo:“…siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in
ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso
di voi.” (dalla prima Lettera ai Tessalonicesi)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">E’ il pregare instancabilmente che resta arduo.
Però, è pur vero che è con la preghiera che tutti i giusti hanno perseverato.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">E’ così che cambia la vita, che si dà
testimonianza a Gesù che ci dice “sia che vi si ascolti, sia che non vi si
ascolti, predicate sempre e pregate sempre perché le vostre parole portino
frutto; se non portano, continuate senza tristezza, né scoraggiamento, anche
con una certa gioia, perché in ogni caso condividete la mia Sorte.” (San
Charles de Foucauld)</div></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">E’ Gesù, quello indicato da Giovanni Battista, che
sta in mezzo a noi, anche quando non ce ne accorgiamo.</span></div></span><span style="font-size: x-small;"><i><span face="Arial, sans-serif">Is 61,1-2.10-11 / Sal da Lc 1,46-50.53-54 / 1Ts
5,16-24 / Gv 1,6-8.19-28<br /></span></i><i><span face="Arial, sans-serif">digiemme</span></i><span style="text-align: left;"> </span></span><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-55580652903390701452023-12-09T10:19:00.001+01:002023-12-09T10:19:31.146+01:00LA TERRA NUOVA<p class="MsoNormal"></p><div style="text-align: right;"><i><b><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: x-large;">Seconda Domenica di Avvento</span></b></i></div><i><div style="text-align: right;"><i><b><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: medium;">Anno B</span></b></i></div></i><p></p>
<p class="MsoNormal"></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipchFJYNurj0IAN1zm4fqa07lYJuWdv6yuilAkAQW1fbbJcAKNOgNM5ny68HqUdxMcB9um-6XheWU72viNq2ndmx5KTqiMRhWmHOPQZ3D0GRQn3uaKK8FgtfgoS4u8Gyi-D56UZUsn7nQWr3JTDPjeccuTizLONpBeaxARk8EixrSsToUNtKdCsBZzUSs/s250/II%20di%20Avvento%20B%20-%20due%20candele.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="202" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipchFJYNurj0IAN1zm4fqa07lYJuWdv6yuilAkAQW1fbbJcAKNOgNM5ny68HqUdxMcB9um-6XheWU72viNq2ndmx5KTqiMRhWmHOPQZ3D0GRQn3uaKK8FgtfgoS4u8Gyi-D56UZUsn7nQWr3JTDPjeccuTizLONpBeaxARk8EixrSsToUNtKdCsBZzUSs/s1600/II%20di%20Avvento%20B%20-%20due%20candele.jpg" width="202" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b><span style="background-color: #ffcc66; color: #990000; font-family: Verdana; font-size: small; text-align: justify;">Preparate la via del Signore,</span><br style="background-color: #ffcc66; color: #990000; font-family: Verdana; font-size: small; text-align: justify;" /><span style="background-color: #ffcc66; color: #990000; font-family: Verdana; font-size: small; text-align: justify;">raddrizzate i suoi sentieri</span></b></td></tr></tbody></table><br />Quando
si cammina, da soli, in aperta campagna, con una visione senza limiti che
cavalca avvallamenti, colline, ponti, campi, boscaglie, sotto un cielo terso, e
ti fermi in contemplazione di tale bellezza, dell’inusuale silenzio, è come se
ti trovassi davanti ad una terra nuova, a cieli nuovi. Davvero è quello il
tempo di rallegrarsi, non si ha più paura, perché s’intravede come un’uscita
dalla condizione di miseria ed incertezze che il mondo produce ogni giorno di
più.</span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Cosa
ancora deve succedere per capire quanto scrive l’apostolo Pietro:“…aspettiamo
nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. Perciò carissimi,
nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza
colpa e senza macchia.” (dalla seconda Lettera di San Pietro)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Guardiamoci
attorno, dove stanno le colpe e le macchie dei discepoli di Cristo se non nell’accondiscendenza
alle cose del mondo. Non è facile andare controcorrente, ma ciascuno deve
cominciare a preoccuparsi del proprio stato perché non sappiamo quando il
“mondo visibile passerà e quello che attendiamo verrà più bello, però nessuno
cerchi di sapere la data poiché non ci spetta di conoscere tempi o momenti che
il Padre ha riservato alla sua scelta.” (San Cirillo di Gerusalemme)<span><a name='more'></a></span></span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Più
che logico, ciò non toglie che in quel cammino che intraprendiamo, ogni giorno
che il Buon Dio ci manda, si debba perseguire ad ogni costo la giustizia. Nei
confronti, soprattutto, dei più deboli.</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">E’
bello sentire il Salmo che recita:“…giustizia camminerà davanti a lui: i suoi
passi tracceranno il cammino.” (dal Salmo n.84)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">I
suoi passi sono la nostra traccia da seguire. Quando quei passi, poi, diventano
quelli che portano al Golgota, ecco che ci assale la paura di non riuscire a
seguirli.</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Sono
tracce pesanti perché sopportano tutte le ingiustizie che deturpano il volto
dell’uomo, come deturpato è il volto del crocifisso. Però, ci dobbiamo provare,
sarà una fatica salutare, in quanto aiuta a staccarsi dalle cose che occupano
l’attenzione e il cuore in un frastuono di accattivanti inganni. Occorre
fermarsi, guardarle bene quelle tracce, così come faceva colui che è “voce di
uno che grida nel deserto”. Nel deserto
della disperazione, della perdizione occorre proprio che si alzi un Giovanni
che ci urli:“…viene dopo di me colui che è più forte di me; io non sono degno
di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.” (dal Vangelo secondo Marco)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Sciogliere
il sandalo era ritenuto, presso gli antichi, uno di quei gesti che potevano
fare anche i più miseri fra gli uomini e si usava quando un designato sposo
rifiutava di sposare una giovane che gli era stata promessa. Tanto per dare
un’idea di che pasta era fatto il Giovanni Battista. Anche noi dovremmo
assumere tali comportamenti, nell’attesa di terra e cieli nuovi, che per oggi,
possiamo intravedere, ancora una volta, nella venuta di nostro Signore Gesù
Cristo in questo Natale sempre più vicino. Che, oltre a presentarsi in quella
mangiatoia che conosciamo, ci dice pure, tramite il profeta Isaia, lo stile con
cui si prenderà cura di tutti noi:“…come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce
dolcemente le pecore madri.” (dal Libro del profeta Isaia)</span></div></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Ci
rendiamo conto con chi abbiamo a che fare? Un Dio, il nostro Dio che si mostra
nella sua potenza, prendendo in braccio i piccoli, portandoli sul proprio cuore
e curando le loro madri con una dolcezza che solo i veri mariti sanno fare. E
il mondo cosa fa, invece, usa loro solo violenza fin dall’inizio della loro
vita. E’ l’ingiustizia che, purtroppo, cammina davanti a lui. Sgominiamo tale
stato di cose e possiamo farlo perché “chiunque persevera nell’innocenza e
nella semplicità, non nuoce e non è a carico di nessuno. Contento della sua
semplicità non desidera nulla più che un riparo che lo preservi dal divenire
preda dei nemici.” (San Giovanni Cassiano) Certo che il Buon Dio ci protegge
dal male, fin dal principio, infatti, ci ha assegnato un angelo custode, da
parte nostra abbiamo solo il dovere e l’impegno di metterci in cammino verso la
terra nuova, dove giustizia regnerà.</span></div></span><span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Is 40,1-5.9-11 / Sal 84(85) / 2Pt 3,8-14 / Mc 1,1-18<br /></span><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Digiemme</span></i></span><p></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Arial",sans-serif; font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></p><p> </p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-13010438349990895002023-12-02T09:10:00.003+01:002023-12-02T09:12:17.507+01:00 IL PATRIARCATO CHE CI PIACE<p style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;"><b><i> <span style="font-size: x-large;">Prima </span><span style="font-size: xx-large; text-align: justify;">Domenica di</span><span style="font-size: xx-large; text-align: justify;"> Avvento</span><span style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span><span style="font-size: large;">A</span></span><span style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">nno B</span></span></i></b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 12pt;"></span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT3fdE00x_5KyznejmhT9h-HOPx82v-4OGonYBc2BecNN5fXQj3vDwxN4tUz-1_AZWfqu15eqSUnk-SRhneJRL7Twnq9wv26CE9czXE6GPi9RQsXfMcRS4OF0b1YvLlOuxQzlpC_gi06_m3OLRmDZH_nxEXJfNx9vpT24htHbC8GZMMnJdmwaWv3uGTHc/s1200/I%C2%B0%20Avvento%20B%20-%20vegliate%20candela.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT3fdE00x_5KyznejmhT9h-HOPx82v-4OGonYBc2BecNN5fXQj3vDwxN4tUz-1_AZWfqu15eqSUnk-SRhneJRL7Twnq9wv26CE9czXE6GPi9RQsXfMcRS4OF0b1YvLlOuxQzlpC_gi06_m3OLRmDZH_nxEXJfNx9vpT24htHbC8GZMMnJdmwaWv3uGTHc/s320/I%C2%B0%20Avvento%20B%20-%20vegliate%20candela.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: #ffcc66; color: #990000; font-family: Verdana; font-size: small; text-align: justify;"><b>non sapete quando il padrone di casa ritornerà</b></span></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Ci affacciamo alla porta del nuovo anno
liturgico, alla prima domenica di Avvento, tempo che enfatizza l’attesa di un
evento speciale, chiamato da secoli il Natale del Signore Gesù Cristo, Figlio
di Dio Padre, fattosi uomo per ricondurre ogni creatura alla beatitudine
eterna. Però, se Gesù, che è la via, la verità e la vita, non prepara il suo
avvento presso di noi, è impensabile poter correggere la nostra via, secondo la
regola della verità, quella nostra. Tant’è vero che ci si attarda a vaneggiare
su un patriarcato, oppressore delle libertà, di questa società occidentale mai
così libertaria, che esiste solo nella mente malata di chi vuole cancellare del
tutto la figura del padre da ogni orizzonte culturale e sociale. Così da poter
abbattere una volta per tutte i residui di cristianesimo che persiste in difesa
della dignità di ogni esistenza umana. Una difesa ridotta ormai al lumicino a
dire il vero, a testimonianza, comunque, di un fronte che non molla di un
centimetro, a costo pure del martirio.</div><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Per questo, onore a ProVita & Famiglia. Che
non desiste, così come ogni buon cristiano non può desistere dal considerarsi
figlio del:“…Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci
plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani.” (dal Libro del profeta Isaia)</div><span></span></span></span><p></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Dio, sul Sinai, ha inciso sulle tavole i
Comandamenti e con il soffio dello Spirito Santo li scrive nel cuore di ogni
uomo che viene alla vita. Dalla loro osservanza dipenderà il buon funzionamento
di questa sua opera.</div><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Certo, “nella sua infinita potenza Dio potrebbe
sempre creare qualcosa di migliore. (San Tommaso d’Aquino) Tuttavia, nella sua
sapienza e nella sua bontà infinita, Dio ha liberamente voluto creare un mondo
“in stato di vita” verso la sua perfezione ultima.” (dal Catechismo della
Chiesa Cattolica)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Poiché Gesù è una cosa sola con il Padre, non
ci rimane altro che tentare di imitarlo per cercare di percorrere la via della
perfezione.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">I santi hanno impostato la loro vita proprio in
questo modo: più santi si diventa, più si è consapevoli della propria
imperfezione e, quindi, della propria assoluta dipendenza dalla misericordia di
Dio. Per chi è alle prime armi occorre recitare:“…da te mai più ci
allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.” (dal Salmo 79)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Sant’Ignazio di Antiochia scriveva: “Una sola
preghiera, una sola supplica, solamente una sola speranza, animata dalla
carità, nella gioia incorruttibile. Tutto ciò è Gesù Cristo, al di sopra del
quale nulla c’è.”</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Chi non è nelle sue corde, deve solo
accontentarsi di ringraziare ed adorare il Buon Dio. Soprattutto quando ci
accorgiamo, talvolta, di essere anche noi strumento della sua bontà, appunto,
opera delle sue mani. Purtroppo, siamo incostanti, ammettiamolo, e di fronte
alle tentazioni, le difficoltà, le seduzioni, non riusiamo a mantenerci fermi,
nonostante Paolo continui a dirci:“…egli vi renderà saldi fino alla fine,
irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.” (dalla prima Lettera
ai Corinti).</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">L’incostanza è, infatti, uno dei più terribili
pericoli che minacciano l’uomo e, da come vanno le cose, l’umanità intera.
Perché:“…voi non sapete quando il padrone di casa tornerà, se alla sera o a
mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che giungendo
all’improvviso, non vi trovi addormentati…lo dico a tutti: vegliate!”</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">C’è chi veglia perché è obbligato a farlo per
insonnia o per lavoro, come i pastori nella notte di Natale, che per certi
versi furono dei privilegiati, ma evidentemente non è il sonno che deve
preoccuparci, è cosa buona dormire il giusto, ma è il non “essere pronti con la
cintura ai fianchi e le lucerne accese. La luce che abbaglia gli occhi scaccia
il sonno; la cintura che stringe i fianchi tiene il corpo in allerta, indica
uno sforzo che non permette alcun torpore.” (San Gregorio Nisseno)</div></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">E’ il torpore della nostra vita di tutti i
giorni il nostro nemico. Pensiamo di poter rimandare ogni impegno diretto, di
lasciare che sia altri a dover fare, al limite ci accodiamo, di chiuderci nel
nostro bozzolo, sicuri di aver dato e che nulla più è possibile aggiungere.
Niente affatto, quel vegliate è l’accorato appello del Padre che stringe al
petto i suoi figli per cercare di non perderli nel malefico vuoto del mondo.</span></div></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Is 63,16b-17.19;64,2-7 / Sal 79(80) / 1Cor
1,3-9 / Mc 13,33-37<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">digiemme</span><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-90505414705711602162023-11-25T09:37:00.008+01:002023-11-25T10:12:21.166+01:00<p> </p><h2 class="date-header" style="background-color: white; color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 0px; position: relative;"><a href="http://cavlomellino.blogspot.com/2023/05/nove-mesi-per-la-vita-maggio-2023.html" style="color: black; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-size: 20px; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; text-decoration-line: none;">NOVE MESI PER LA VITA - NOVEMBRE 2023</a></h2><div class="date-posts" style="background-color: white; color: #666666; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif;"><div class="post-outer"><div class="post hentry uncustomized-post-template" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting" style="min-height: 0px; position: relative;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-3047033720982892233" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-header" style="font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;"><div class="post-header-line-1"></div></div><div class="post-body entry-content" id="post-body-1279096178978953186" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-header" style="font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;"><div class="post-header-line-1"></div></div><div><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="font-size: 13px;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;">Domenica 26 NOVEMBRE 2023 ore 16,00</span></i></b></span></span></span></b></i></span><p style="font-size: 13px;"><span style="font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;"><b><i><span face=""arial" , "sans-serif"" style="color: blue;"><u>presso la Chiesa della Madonna degli Angeli</u></span></i></b></span></span></span></b></i></span></p><h2 style="color: white; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-optical-sizing: auto; font-stretch: normal; font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-position: normal; font-variation-settings: normal; line-height: normal; margin: 0px; position: relative;"><span style="font-size: medium;"><i><b><span class="fontstyle0"><span style="font-size: large;"><span style="color: #274e13;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"><span style="color: #cc0000;"><span> </span><span> </span>LA PUREZZA DI DIO:<br /><span> </span><span> </span><span> </span>L'INNOCENZA DEI BIMBI<br />==================================<br /></span></span></i></b></span></span></span></b></i></span><i style="text-align: right;"><b style="font-size: x-large;"><span class="fontstyle0"><span style="color: #38761d;"><b><i><span style="font-family: "comic sans ms"; letter-spacing: -0.05pt;"><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span>UNA STORIA d'AMORE:<br /><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span>ANTICA E NUOVA<br /></span></i></b></span></span></b><b style="color: #666666; text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">1° Mese</span></span></i></b></i></h2><div><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: medium;">
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrige4OpOSi4Nxtzr_KuGph8jy6mQUS1hODuCiPTYe5UfRRNurVUU2hV6a1PPLh7tatpi7ENfjr2nKTgIvVi5nma9Zx8_QWDgz4mkgLy0tegO2cDulGqwN6S-3Pyhb0uR6jCuJX0C-LzCUyQGM8q8ablF9cQAaBrz5lCG0i-6yvJ7WTVq1JIyD5VbY5ts/s613/20231126%20MAMMA.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="503" data-original-width="613" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrige4OpOSi4Nxtzr_KuGph8jy6mQUS1hODuCiPTYe5UfRRNurVUU2hV6a1PPLh7tatpi7ENfjr2nKTgIvVi5nma9Zx8_QWDgz4mkgLy0tegO2cDulGqwN6S-3Pyhb0uR6jCuJX0C-LzCUyQGM8q8ablF9cQAaBrz5lCG0i-6yvJ7WTVq1JIyD5VbY5ts/s320/20231126%20MAMMA.png" width="320" /></a></div><i><span face="Arial, sans-serif">Ciao mamma, eccomi sono dentro di te, il mio
cuore ha iniziato a battere insieme al tuo ed è una cosa meravigliosa il tuo
battito, è una ninna nanna per me.<br /><div style="text-align: left;"><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif"><b>2° Mese<br /></b></span></i><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Ciao mammina sono ancora pochi cm ma ti sento,
sento la tua voce, quella di papà e dei nonni, che bello sentirvi. Tu mamma mi
rendi felice, scusami se a volte ti porto a stare male, io non vorrei ma cresco
e devo farmi spazio.<br /></span></i><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><b>3°
Mese<br /></b></span></i></span><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Ciao mamma ora comincio a capire come
funzionano i movimenti, muovo i piedini e le manine, tu non mi senti perché
sono ancora un fagiolino ma ti assicuro che io sento te, sento il tuo amore.<br /></span></i><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><b>4° Mese<br /></b></span></i></span><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Sto crescendo bene,vero mamma? Non ti do tanti
disturbi ed ora sono felice per questo, non voglio farti soffrire, anzi lascio
delle cellule per migliorare il tuo umore, ti aiuto come posso.<br /></span></i><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><b>5° Mese<br /></b></span></i></span><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Ciao mamma sei in ansia per me vero? Non ti preoccupare
ho due manine, due gambe, due occhi che sono uguali ai tuoi, ho un cuore, ho 20
dita e uno me lo succhio di continuo almeno ora perché penso che dopo mi dirai
che è un vizio. Oggi vai dal medico vero mamma? Presto scoprirai cosa sono, se
sono un maschio o una femmina, io so già ma purtroppo non posso dirtelo… sono
un po’ timido. Ma tu mi dici sempre che non importa cosa sarò, l’importante è
che stia bene! Sei un angelo mamma.<br /></span></i><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><b>6° Mese<br /></b></span></i></span><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Ciao mamma ormai faccio le capriole dentro di
te, mi diverto a giocare con te e con papà quando fate la gara a chi prende per
prima la mia manina ma io sono furbo scappo subito!<br /></span></i><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><b>7° Mese <br /></b></span></i></span><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Ciao mamma qui si comincia ed essere stretti,
tu sei stanca lo so ma sei paziente con me, mi racconti il mondo esterno, mi
racconti del sole e della luna, della pioggia e della neve. Che meraviglia
dev'essere là fuori, me ne parli con tanta gioia anche se a volte fai la voce
triste per le cose brutte che succedono ma io non mi spavento se ci sarai tu a
proteggermi, con te mi sento al sicuro<br /></span></i><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><b>8° Mese<br /></b></span></i></span><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Eccomi mamma ci siamo quasi io ora sono con la
testa in giù ma sto bene, ogni tanto spingo per uscire ma non è ora, mi sa che
devo aspettare ancora. Grazie mamma per quello che fai, per il peso che porti,
per i gonfiori che hai... il tuo amore verso di me dev'essere grande, più di
quello che io sento.<br /></span></i><span face=""Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif" style="text-align: justify;"><i><span face="Arial, sans-serif"><b>9° Mese<br /></b></span></i></span><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">Ciao mamma ci siamo, manca davvero poco sono
emozionato! Mamma sai non vedo l’ora di vederti, non vedo l’ora di stringerti e
dirti grazie, grazie per questi nove mesi passati insieme, cuore nel cuore,
sangue nel sangue, grazie mamma. Mamma ci sei? Mi senti? Sto spingendo e spero
di non farti male, sento il tuo dolore ma di più il tuo amore per me. Mamma
eccomi ora piango perché sono nato, perché ho te e piango per dirti grazie per
questa vita.<br /></span></i><i style="font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, sans-serif; text-align: justify;"><span face=""Arial",sans-serif">(Bela Metolli)<br /><br /></span><span><a name='more'></a></span></i></div></span></i><div style="text-align: justify;"><b style="font-family: arial;"><span face=""Arial",sans-serif" style="color: #00cc66;">LA PAROLA</span></b></div></span><div class="post-body entry-content" id="post-body-3047033720982892233" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div class="post-body entry-content" id="post-body-1279096178978953186" itemprop="description articleBody" style="line-height: 1.4; position: relative; width: 510px;"><div><span style="font-family: arial;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"><span style="font-size: medium;"><span face="Arial, sans-serif">Sarai una magnifica corona nella mano del
Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più
"abbandonata", ma tu sarai chiamata "mio compiacimento" e
la tua terra "sposata". Sì, come un giovane sposa una vergine, così
ti sposerà il tuo creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, così per te
gioirà il tuo Dio. <b>(Is 62,3-4c.5)</b></span><span face="Arial, sans-serif"> </span></span></p><p class="MsoNormal">
<span face="Arial, sans-serif" style="font-size: medium;">In verità, in verità vi dico, voi piangerete e
gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra
tristezza si cambierà in gioia. La donna quando partorisce è nel dolore, perché
è venuta la sua ora, ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più
della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi,
ora, siete nel dolore, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e
nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più
nulla. <b>(Gv 16,2023a)</b></span></p><p class="MsoNormal"><span face="Arial, sans-serif"><b><br /></b></span></p><p class="MsoNormal"><b><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 12pt;">“</span></i></b><b><i><span face=""Arial",sans-serif" style="color: blue; font-size: 18pt;">Sogno Bello</span></i></b><b><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 12pt;">”</span></i></b><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 12pt;"> di Trilussa (Carlo
Alberto Salustri) </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"> </span></p><p class="MsoNormal"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">– Macchè! – je disse
subbito er dottore –<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Qui nun se tratta mica
d’anemia!<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">E’ gravidanza,
signorina mia:<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">soliti incertarelli de
l’amore! -</span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 2cm;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Pe’
Mariettina fu na stretta ar core:<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">–
Sò rovinata! Vergine Maria!<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Madonna
Santa, fate che nun sia!<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Nun
potrei sopportà ‘sto disonore! –</span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p> </o:p></span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 4cm;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Ma
appena vidde ch’era proprio vero<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">corse
da Nino. – Nun è gnente! – dice –<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">se
leveremo subbito er pensiero.</span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p> </o:p></span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 6cm;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Ce
vò la puncicata. Domattina<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">te
porto da ‘na certa levatrice<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">che
già l’ha fatto a un’antra signorina. –</span></i></p><p class="MsoNormal"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">La sera Mariettina
agnede a letto<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">coll’occhi gonfi e con
un gnocco in gola,<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">e s’anniscose sott’a le
lenzola<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">pe’ piagne zitta, senza
da’ sospetto.</span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p> </o:p></span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 63.8pt;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Poi
pijò sonno e s’insognò un pupetto<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">che
je diceva: “Se te lascio sola,<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">povera
mamma mia, chi te consola<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">quanno
t’invecchierai senza un affetto?”</span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p> </o:p></span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 4cm;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">E,
sempre in sogno, je pareva come<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">se
er fijo suo crescesse a l’improviso<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">e
la baciava e la chiamava a nome…</span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 6cm;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Allora
aperse l’occhi adacio adacio<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">e
s’intese una bocca, accanto ar viso,<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">che
la baciava co’ lo stesso bacio.</span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p> </o:p></span></i></p><p class="MsoNormal"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Era la madre. – Mamma,
mamma bella! –<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">E se la strense ar
petto. – Amore santo!<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Che t’insognavi che
parlavi tanto<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">e facevi la bocca
risarella?</span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><o:p> </o:p></span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 70.9pt;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Però
ciai l’occhi come avessi pianto…<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Dimme?
che t’è successo? – E pe’ vedella<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">più
mejo in faccia, aprì la finestrella<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">e
fece l’atto de tornaje accanto.</span></i></p><p class="MsoNormal" style="margin-left: 6cm;"><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">S’intese
un fischio. – Mamma! questo è lui<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">che
sta aspettanno sotto l’arberata…<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Dije
che vada pe’ li fatti sui.<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Anzi
faje capì che se l’onore se pò sarvà con <br />na puncicata<br /></span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Arial;">preferisco
de dajela ner core.</span></i></p><div style="font-size: medium;"><i><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"><br /></span></i></div></span></span></span></div><p style="font-size: 13px;"></p><p class="MsoNormal" style="font-size: 13px;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt;"></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: 13px;"></p><p class="MsoNormal" style="font-size: 13px; text-align: justify;"><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 14pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 13px; text-align: center;"></div></div><div style="clear: both; font-size: 13px;"></div></div><div class="post-footer" style="font-size: 13px; line-height: 1.6; margin: 0.5em 0px;"></div></div></div></div></div></div></div></div>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-61600882336848757802023-11-24T21:03:00.004+01:002023-11-24T21:15:17.678+01:00<p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span style="color: #6aa84f; font-family: arial; font-size: x-large;"><i>CRISTO: RE dell'UNIVERSO<br /></i></span></b></p><div style="text-align: right;"><b><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: x-large;"><i><b><i>I PIU’ PICCOLI<br /></i></b></i></span></b></div><p></p>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitzqf8_SLqEiDkiutDPI8-LxLazXijWaJE_CgbYHrYQh8aH0IyKqbPGEpyiXHcMcF5-fgO-amZ4yvonFVJqYn_Z8tqSJyneTYSaXDhNtGr0vpwD5tOIoish-z4YRB4UbjQpvif4pCeJqQjsh1K5yIwnSBUknB27dB1-SvHAyYW1TfSxnGYv5qKrVuHT8k/s520/XXXIV%20TO%20A%20-%20Cristo%20RE%20dell'universo.webp" style="clear: left; display: inline; font-family: arial; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><b><i><span style="font-size: x-small;"><img border="0" data-original-height="404" data-original-width="520" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitzqf8_SLqEiDkiutDPI8-LxLazXijWaJE_CgbYHrYQh8aH0IyKqbPGEpyiXHcMcF5-fgO-amZ4yvonFVJqYn_Z8tqSJyneTYSaXDhNtGr0vpwD5tOIoish-z4YRB4UbjQpvif4pCeJqQjsh1K5yIwnSBUknB27dB1-SvHAyYW1TfSxnGYv5qKrVuHT8k/w380-h261/XXXIV%20TO%20A%20-%20Cristo%20RE%20dell'universo.webp" width="380" /></span></i></b></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><div style="text-align: justify;"><span style="color: #990000; font-family: arial; font-size: large;"><i><b>Tutto quello che non avete fatto ad uno solo di questi piccoli, non l'avete fatto a me !</b></i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I nonni sono quelli che ancora oggi sanno dare
affetto sincero, sapienza, pace e tenerezza ai più piccoli. I papà e le mamme
cristiane sono, invece, portatori di amore santo per i figli e li orientano ad
una meta sicura: il Regno di Dio in Gesù Cristo. Ogni volta che preghiamo il
Padre nostro, infatti, diciamo “venga il tuo regno”. Affinché ciò avvenga
veramente occorre solo obbedire al Re dell’Universo. Solo così i nostri
piccoli, i nostri figli, potranno recitare, senza remore alcuna, il Salmo:“…il
Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.” ( Salmo 22)<span><a name='more'></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Il pastore non lascia andare da sole le pecore,
i nostri piccoli non sono lasciati allo sbando, li conduce, cioè va con loro,
li guida perché lui, come la Chiesa, è, e i nostri piccoli sono in lui. Stanno
con lui, sono in lui, il suo corpo è in simbiosi, e poco per volta tutti noi,
piccoli e grandi, diveniamo sue membra. Nella sua Chiesa. Solo in questo modo
si potrà predicare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e proclamare il suo
regno, anche a chi ci rende la vita difficile, compiendo quelle opere di carità
che sono il parametro di verifica per capire se siamo o no degni di essere di
Cristo.</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">Come dice San Paolo:</span>“…in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno,
però, al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta,
quelli che sono di Cristo.” (dalla prima Lettera di San Paolo ai Corinzi)</div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Ribadisco, per essere di Cristo bisogna
frequentarlo, conoscerlo. Al riguardo, diceva bene, all’alba del cristianesimo,
Origene: “chi lascia questo mondo e vuole raggiungere il cielo, prenda Gesù
nelle sue mani e lo abbracci, lo stringa al petto; soltanto allora potrà
recarsi, pienamente felice, là dove desidera.” E’ bella questa esortazione, fa
pensare alla Comunione, quando la riceviamo, anche sulle mani, non mi turba
questa modalità, perché lo riceviamo come su un trono, così le mani tese, d’altronde
è lui che ci conduce, che ci raduna, in comunione con i fratelli nella fede,
ogni qualvolta partecipiamo all’Eucaristia. </div></span><span style="font-family: arial;"><div style="text-align: justify;">Un po’ come riporta il profeta
Ezechiele:“…così io passerò in rassegna le mie pecore e
le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di
caligine.” (dal Libro del profeta Ezechiele)Crediamo, infatti, di essere forti nella fede,
nei nostri principi e valori che la stessa ci trasmette, ma anche noi spesso ci
perdiamo per le strade del mondo. Che diventa sempre più grigio, di caligine,
di nuvole minacciose all’orizzonte che guardiamo impauriti, spesso abbandonati
alla disperazione. Ma cerchiamo di non <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lasciarci travolgere “poiché noi siamo, per
costituzione stessa, esseri dotati di ragione. Siccome, però, si è annebbiato
in noi il giudizio della ragione, per darci un esempio, ci è arrivata in più la
grazia del Redentore.” (San Gregorio Magno)Che è quello che poi, quando meno te l’aspetti,
ci porrà, faccia a faccia, per il giudizio alla sua destra o sinistra a seconda di quanto avremo combinato durante la vita terrena e anche a ciascuno di noi
dirà:“…in verità io vi dico (ti dico): tutto quello
che avete fatto a uno solo di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a
me…tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piccoli, non l’avete
fatto a me.” (dal Vangelo secondo Matteo)Sentendo parlare il Re dei fratelli più
piccoli, mi viene in mente un passo, sempre in Matteo (11,11), in cui si legge
che fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista,
ma il più piccolo nel Regno dei cieli è più grande di lui. Ecco, alla luce del
fatto che Giovanni riconobbe Gesù, sussultando nel grembo di sua madre, credo,
sono sicuro, che quel piccolo più grande nel Regno dei cieli sia proprio
quell’inerme creatura che oggi hanno abortito, ucciso, nell’ospedale della nostra
città!Allora non posso fare a meno di riflettere che,
in realtà, saranno (saremo) ben pochi quelli che saranno inviati alla destra
del Re, perché “tutto quello che non avete fatto anche ad uno solo di questi
piccoli, non l’avete fatto a me.”</div></span></span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 10pt;">Ez 34,11-12.15-17 / Sal 22(23) / 1Cor
15,20.26.28 / Mt 25,31-46<br /></span></i><i><span face=""Arial",sans-serif" style="font-size: 10pt;">digiemme</span></i></p><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-5386432595719998812023-11-18T10:22:00.001+01:002023-11-18T10:22:21.768+01:00FIGLI DELLA LUCE<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm -28.4pt 0.0001pt -21.3pt; text-align: center;"><span style="color: #2b00fe;"><b style="font-family: Arial, sans-serif; text-align: right;"><i><span style="font-size: x-large;"><br />XXXIII</span><span style="font-size: medium;">a</span><span style="font-size: x-large;"> Domenica T.O.<br /></span></i></b><b style="font-family: Arial, sans-serif; text-align: right;"><i><span style="font-size: medium;">Anno A</span></i></b></span></p><p></p>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpgOzi1QHJZtk3e61k7LUBhqvG_6KE6R9BLF7gFz7S-U649xjVSXaW_X10lZzPqVf6NRdeOLNYP9amdcUO6NiW6VVllewrhD0d9AVt_CbLIVEHNdUZYOJ_5TlWpHer6WN60PN80EC4sC12E__zCvaHl9CuwJvHDcNd9OrmMAOZV9BAI9yaPArRV8FrPCU/s1024/XXXIII%20TO%20A%20_%20talenti.webp" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="724" data-original-width="1024" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpgOzi1QHJZtk3e61k7LUBhqvG_6KE6R9BLF7gFz7S-U649xjVSXaW_X10lZzPqVf6NRdeOLNYP9amdcUO6NiW6VVllewrhD0d9AVt_CbLIVEHNdUZYOJ_5TlWpHer6WN60PN80EC4sC12E__zCvaHl9CuwJvHDcNd9OrmMAOZV9BAI9yaPArRV8FrPCU/s320/XXXIII%20TO%20A%20_%20talenti.webp" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b><em style="background-color: #eeeeee; box-sizing: inherit; font-family: "Gentium Book Basic", serif; font-size: 13px; text-align: start;">Toglietegli il talento</em><span style="background-color: #eeeeee; font-family: "Gentium Book Basic", serif; font-size: 13px; text-align: start;">, Maria Cavazzini Fortini, 11/2017</span></b></td></tr></tbody></table><p class="MsoNormal" style="margin-right: 14.1pt; text-align: center;"><span style="font-size: 12pt; text-align: justify;">Ho un’età che mi ha
permesso di vivere ai tempi dei “figli dei fiori”, il movimento che ha
contribuito al dissolvimento dei valori consolidati attorno all’amore e alla famiglia.
L’amore libero, osannato da quei giovani miei coetanei, ha indubbiamente
attirato come un’ape su un fiore e l’aver lasciato, come è avvenuto, che si
consumasse tale impollinazione ha gettato le basi per la cancellazione delle
parole “fedeltà”e“per sempre” nei rapporti fra una donna e un uomo. La crisi conseguente
dell’istituto “famiglia” fu il risultato che si ponevano i
sovvertitori della legge naturale e di quella di Dio.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-right: 14.1pt; text-align: left;"><span style="font-size: 12pt; text-align: justify;"><span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-right: 14.1pt; text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Perciò, quanto leggiamo
oggi nel salmo appare anacronistico:“…la tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla
tua mensa.” (dal Salmo 127)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Questa espressione del
salmo rimanda alla classica ambientazione della casa come focolare, che viene
ripresentata solo nelle pubblicità natalizie o da mulino bianco. In realtà anche
nella prassi di preparazione al matrimonio nella chiesa cattolica viene sempre
meno rimarcata questa dimensione. Cioè, viene meno quanto scrive la Venerabile
Madeleine Delbrel: “il matrimonio è la somma di due vocazioni che si ritrovano
nel medesimo focolare. I due si condizionano, si influenzano, si aiutano. Nel
celibato, invece si è davanti a Dio e Cristo diviene il coniuge. E’ il suo
regno, il focolare, e tutta l’umanità, i figli.”<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Ecco, quindi, come quei
figli divengono “figli della luce”, come ci ricorda San Paolo:</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“…infatti siete tutti
figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle
tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.”
(dalla prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">E’ una esortazione
quanto mai attuale perché ormai siamo indotti ad una ubriacatura senza
precedenti proprio all’interno della nostra Chiesa. La prassi che spinge ad
accogliere le istanze del mondo più che confusione non crea, facendoci
dimenticare che “se l’amore di Dio è Amore, la carità non può e conoscere
limiti, poiché alcun limite può rinchiudere la divinità.” (San Leone Magno)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Infatti, la carità è
diventata la carta d’identità di una Chiesa ormai ridotta ad una ONG qualsiasi,
una carità che non si identifica con l’amore di Dio, come quello che:</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“…apre le sue mani al
misero, stende la mano al povero…e le sue opere la lodino alle porte della città.”
(dal Libro dei Proverbi)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Il bello è che,
nonostante tutto, il Buon Dio insiste nel volere che quelle mani siano le
nostre, quelle dei discepoli di suo Figlio Gesù. Le opere conseguenti per
aiutare e fare fronte ai bisogni del misero, del povero, dell’abbandonato sono
quelle che hanno realizzato nei secoli i nostri Santi, proprio alla luce del
sole, davanti alle città degli uomini, forti del fatto che “Gesù Cristo ci
assicura più volte, nelle Sacre Scritture, che si prende cura di noi ed è
costantemente vigilante nei nostri confronti, ci porta e ci porterà sempre nel
suo seno, nel suo cuore, nel suo grembo.” (San Giovanni Eudes)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Purtroppo, non
riusciamo a capire, a interiorizzare, a vivere in pienezza questa cura di Gesù
nei nostri confronti. Una cura tipicamente materna che assurge a paradigma per
la nostra carità, quando ce ne facciamo carico, soprattutto per difendere la
vita dal concepimento alla morte naturale.<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Per ignavia preferiamo
fare come il terzo servo, quello a cui venne dato un talento:“…ho avuto paura e
sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo.” (dal
Vangelo secondo Matteo)<br /></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;">Noi, invece, andiamo a
nascondere la nostra stessa vita, preservandola così da tutti i mali del mondo,
quando secondo gli insegnamenti di Gesù dovremmo cambiarlo il mondo. I talenti
ci sono stati dati, pochi o tanti non importa, e come figli della luce ci è
chiesto di utilizzarli al fine di assicurarci per il futuro, per il bene nostro
e di tutti quelli che, con le opere di carità, porteremo a Gesù.<br /></span><span style="font-size: x-small;"><i><span face="Arial, sans-serif">Pr 31,10-13.19-20.30-31
/ Sal 127(128) / 1Ts 5,1-6 / Mt 25,14-30<br /></span></i><i><span face="Arial, sans-serif">dgiemme</span></i></span></p><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4081374991157101863.post-37882610575084220532023-11-10T16:47:00.003+01:002023-11-10T16:48:57.328+01:00LA PORTA<p style="text-align: right;"><span face="Arial, sans-serif" style="font-family: arial;"><b><i><span style="color: #2b00fe; font-size: x-large;">XXXII</span><span style="color: #2b00fe; font-size: medium;">a</span><span style="color: #2b00fe;"><span style="font-size: x-large;"> Domenica T.O. </span><span style="font-size: medium;">Anno A</span></span></i></b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 12pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNJfpoyXLbq0vKIF7EGIQko-3hQZMH7vNPsGzG8R7A1cVW3lxvn1xwKyK3aIb1UA3Zmd3Lauu_q4d2aOU35b856YHZ1T40XNBlcZ8IzuggOwz2qirNhKRUUH9fcHF5QWh8mSthF4HrsNkCn-5hUYUe4AZqWEmV5mPPZVnsA_BJii3r-mKXlUTKhQATBOM/s940/XXXII%20TO%20A%20-%2010%20vergini.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="470" data-original-width="940" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNJfpoyXLbq0vKIF7EGIQko-3hQZMH7vNPsGzG8R7A1cVW3lxvn1xwKyK3aIb1UA3Zmd3Lauu_q4d2aOU35b856YHZ1T40XNBlcZ8IzuggOwz2qirNhKRUUH9fcHF5QWh8mSthF4HrsNkCn-5hUYUe4AZqWEmV5mPPZVnsA_BJii3r-mKXlUTKhQATBOM/s320/XXXII%20TO%20A%20-%2010%20vergini.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ciascuno di noi ha i
suoi limiti che lo portano a piccole, ma pure a grandi esperienze, che
permettono di accogliere, comunque, la Parola del Signore. Viverla, poi, non
sarà automaticamente conseguente, perché il più delle volte è faticoso. Come
quando, ad esempio, siamo invitati al perdono, a scelte di povertà, alla
mitezza, alla fedeltà, alla sapienza del cuore, come quella che ritroviamo nel
Libro omonimo:“…la sapienza…chi si alza di buon mattino per cercarla non si
affaticherà, la troverà seduta alla sua porta.” (dal Libro della Sapienza)</span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Non c’è bisogno di
molte parole per trovarla, basta abbandonarsi come un bambino che ascolta la
favola raccontata dalla madre, o dal padre, o ancora, dal nonno.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">In quella casa
non si affaticherà, nel suo mattino della vita, e saprà riconoscere facilmente
colui che sta alla porta del suo cuore, quel Gesù che è la Sapienza in persona.
Il bambino che ascolta sta in silenzio e vede le cose trasferite nel suo modo
di vivere. “Il silenzio ci fa vedere ogni cosa diversamente. Abbiamo bisogno
del silenzio per toccare le anime degli altri. L’essenziale non è quello che
diciamo, bensì quello che Dio dice, quello che dice a noi, quello che dice
attraverso di noi. In un tale silenzio Egli ci ascolta, parlerà alla nostra
anima e udremo la sua voce.” (Madre Teresa di Calcutta)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Ecco perché, nel corso
del nostro tempo, c’è necessità, ogni tanto, di inoltrarsi nel deserto, non in quel
luogo di morte, abitato dal nulla, ma come luogo in cui cercare momenti di
silenzio per godere la confidenza del nostro Dio:“…O Dio…dall’aurora io ti
cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida,
assetata, senz’acqua.” (dal Salmo 62)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Se rileggiamo, come in
una lectio divina, le espressioni “di buon mattino” e “all’aurora”, non
dovrebbe sorprenderci la sensazione che si riferiscano allo stato primordiale
della vita di ogni persona. Crescendo ci si può allontanare da quelle
condizioni originarie per intraprendere strade diverse. Ciò non esclude la
sensazione che manchi qualcosa, che cresca il desiderio di ritornare, anche se
formalmente si è già a casa, si è sempre stati a casa. San Giovanni della Croce
scriveva: “La fonte viva che io continuo a desiderare, in questo pane vivo m’è
già dato di contemplare: benché sia notte.” Cioè, benché il male dilaghi fra di
noi, la guerra pure, e non solo quella guerreggiata in Ucraina, o nel
Medio Oriente. Un male che distrugge le coscienze, che vuole cancellare la
legge naturale, che offusca la giustizia inglese che vuole uccidere, per il suo
bene!?, una bambina di 8 mesi, Indi Gregory, perché secondo alcuni medici non è
curabile e non permette che altri possano tentare, invece, di trovare terapie
adeguate.</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">E’ un orizzonte di
morte, da qualunque parte ci si volti. E’ così, ecco perché:“…fratelli, non
vogliamo lasciarvi nell’ignoranza a proposito di coloro che sono morti, perché
non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.” (dalla prima Lettera
ai Tessalonicesi)</div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">E’ una tristezza che si
tocca con mano ai funerali, non perché sia improprio piangere </span><span face="Arial, sans-serif">chi lascia questo
mondo, ma perché non si ha idea della destinazione. Si usa, è di moda,
un’espressione: “che la terra ti sia lieve” che non vuole dire niente.
Sant’Ambrogio diceva che i defunti non sono presi dalla morte, bensì ricevuti
dall’eternità. Non sono stati mandati lontano da noi, bensì che ci hanno
preceduti.</span></div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span face="Arial, sans-serif">In questa logica appare
logica la parabola delle dieci vergini in attesa dello sposo:</span><span face="Arial, sans-serif">“…ora, mentre quelle
andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte
entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.”</span></div></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;">Questa volta la porta
sbarra, non offre vie alternative, lo sposo conosce solo coloro che hanno
preparato le nozze tutta la vita e con loro si chiude la porta alle spalle
perché: “Io ho acceso la luce della vostra lucerna, spetta a voi custodirla,
non solo a vostro vantaggio personale, ma pure nell’interesse di quanti la
scorgeranno e saranno, da essa, condotti alla verità.” (San Giovanni
Crisostomo)</div></span></span><span face="Arial, sans-serif"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Viene da auspicare,
perciò, che alle finestre delle nostre case traspaia sempre quella luce, che in
queste nostre case ci siano madri, padri, nonni che sappiano affabulare i
piccoli figli, permettendo loro di andare ad aprire la porta, dove sulla soglia,
seduto, li aspetta Ges</span><span style="font-size: 12pt;">ù.</span></div></span><i><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;">Sap 6,12-16</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;"> </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;">/</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;"> </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;">Sal
62(63)</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;"> </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;">/</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;">
</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;">1Ts 4,13-18</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;"> </span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;">/</span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 10pt;"> </span><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: 10pt;">Mt 25,1-13</span><span style="font-size: 13.3333px;"><br /></span></span><span face="Arial, sans-serif" style="font-size: 8pt;">digiemme</span></i><p></p>Gi.duehttp://www.blogger.com/profile/16732157518340192836noreply@blogger.com