24 aprile 2021

IL PASTORE E IL MERCENARIO

 IVa Domenica di Pasqua (Anno B)

Il pastore conosce le sue pecore
L’altro giorno mi telefona una signora e mi chiede se mi ricordo di lei, mi dice che è la “Testimone di Geova” che ogni tanto passava da me, per fare due chiacchiere affinché capissi la bontà della loro missione. Adesso non possono andare di porta in porta, a causa del covid, e quindi ci provano con il telefono e con internet. Non demordono, comunque, hanno una bella costanza e determinazione. Mi spiace per loro perché si perdono in dottrine fasulle. Quanto sarebbe bello, invece, se portassero Gesù nel cuore: “… benedetto colui che viene nel nome del Signore. Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre.” (dal Salmo 117)
Ecco, allora, che è ben diverso il sacerdote o il diacono che proprio in questo periodo, come da tradizione, girano per le strade e passano di casa in casa per la benedizione Pasquale. Di solito, si fermano poco, giusto il tempo di una preghiera e di un saluto che, però, non inganna quelli che incontrano perché li orientano a Gesù. Solo da lui potranno ricevere sazietà di vita, di gioia, di amore, perché in Lui c’è l’Amore, appunto, per sempre: “… in nessun altro c’è salvezza; non vi è, infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini nel quale è stabilito che noi siamo salvati.” (dagli Atti degli Apostoli)

17 aprile 2021

I BUGIARDI

IIIa Domenica di Pasqua (Anno B)

l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane
Movimenti, gruppi, associazioni, ancora presenti sul territorio, che si battono per la vita, sono ormai i soli impegnati in una battaglia di retroguardia utile solo alla salvezza di poche unità di speranze. Come cattolici, le battaglie campali le abbiamo perse tutte: hanno giocato sporco, mentito, lo sappiamo bene e la storia lo conferma, però i danni ormai sono fatti e credo che più non si tornerà indietro, se non per intervento divino. I disastri degli ultimi sessant’anni sono evidenti, si toccano con mano, eppure coloro che si sono impegnati nella guerra contro la famiglia e contro il cattolicesimo, mai lo ammetteranno. Adesso la battaglia finale è quella sul gender, sull’omosessualità, sulla compra-vendita di figli, sull’annientamento definitivo del concetto di famiglia e di matrimonio. Credo che non ci resti altro che affidarci agli apostoli quando imploravano: “… convertitevi e cambiate vita, perché siano annullati i vostri peccati.” (dagli Atti degli Apostoli).

10 aprile 2021

I CUORI CHIUSI

 IIa Domenica di Pasqua (Anno B)
Divina Misericordia
      

Non essere incredulo, ma credente!
Non nascondiamoci dietro al dito, stiamo vivendo, come cattolici, una delle stagioni più tristi degli ultimi tempi. Non siamo più in grado di trasformare il mondo, non convertiamo più, siamo divisi fra modernisti e tradizionalisti, fra comunità di base e parrocchie, fra gruppi e associazioni. Non si capisce più verso dove stiamo andando, le chiese sempre più vuote, liturgie asfittiche, condizionate da protocolli estranei al loro stesso spirito, lo scisma è sempre dietro l’angolo e i nostri cuori s’intristiscono e si chiudono nel privato, in una fede fai da te. Quanto è diverso ciò che leggiamo dei primi cristiani:
“…la moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola.” ( dagli Atti degli Apostoli)

3 aprile 2021

RISORGERE

Domenica di Pasqua
Risurrezione del Signore

Come si fa, in una domenica di Pasqua, a non parlare o scrivere della festa per eccellenza della cristianità? E’ impossibile, perché l’evento che ricordiamo è lo spartiacque della stessa nostra esistenza. Lo è stato per la storia dell’umanità e tutti, chi più, chi meno, da quel famoso 33dc devono fare i conti con quella croce. Chi l’ha rifiutata, chi l’ha derisa, tanti, troppi, ma anche chi l’ha abbracciata perché dice il Salmo: “…non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore.”
Opere che passano dentro la missione di Gesù, ossia portare la salvezza, la libertà dal male e, quindi, la gioia piena, a tutti gli uomini, di ogni luogo e di ogni tempo. Una gioia che ciascuno di noi nel corso della sua vita avrà sicuramente sperimentato. La Pasqua è la festa della gioia, è pure, però, quell’insieme, quel mix, di dolore per quello che ha sofferto Gesù, di inquietudine per quel silenzio che si espande dal suo sepolcro, di meraviglia per quella tomba vuota e:“…allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.” (dal Vangelo secondo Giovanni).