LA BATTAGLIA PER LA FEDE
“il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la
fede sulla terra?”
Anche il mandato missionario patisce e soffre
in questo quadro e i si riduce quasi a soddisfare solo una “fame materiale”. In
terra di missione funziona ancora e il soddisfacimento ha certamente una
priorità logica, ma se mandiamo sempre meno sacerdoti, missionari ad gentes,
capaci di soddisfare anche la “fame spirituale”, il tutto si riduce all’operato
di una buona Organizzazione non governativa.
Per ora i numeri circa la capillarità della
presenza della Chiesa Cattolica nel mondo fanno ancora ben sperare, e la
risposta al quesito evangelico può ancora essere positiva. Ma lo è per quanto
riguarda, invece, il proprio stato personale? Qui dobbiamo fermarci seriamente
e guardare la nostra vita, vedere se veramente siamo stati uomini e donne che
hanno saputo combattere. Come abbiamo vissuto, come siamo cresciuti, come siamo
stati fedeli al Battesimo, all’educazione ricevuta, e come ascoltiamo la Parola
di Dio: “…tutta la scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare,
convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia
completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2° Lettera di Paolo a Timoteo).
Non è da prendere sottogamba questa risonanza
perché ne va della nostra crescita spirituale e della possibilità di
testimoniare con le opere il messaggio evangelico. Purtroppo, invece, vediamo e
conosciamo molti che si dichiarano credenti e cattolici pur condividendo
posizioni che nulla hanno a che vedere con la dottrina cattolica. Per esempio,
se uno approva una legislazione abortista non può essere cattolico e la sua
posizione, se è resa pubblica, svilisce la dimensione pubblica della vita di
fede.
San Massimo di Torino scriveva: “stiamo attenti
che le nostre cattive azioni non scorticano il capo del Signore come dei rovi.”
Chiaro il riferimento alla corona di spine, come dire che ogni nostra, anche
piccola, infedeltà è come se anche noi conficcassimo le nostre spine sul capo
di Gesù.
Vero è che: “…il Signore ti custodirà da ogni
male, egli custodirà la tua vita. Il Signore ti custodirà quando esci e quando
entri, da ora e per sempre.” (Salmo 120).
Ed è così perché il Signore è Amore infinito
per ciascuna sua creatura, per tutti noi, e se ci riflettiamo bene, sapremo ben
cogliere in ogni istante della nostra vita è contenuto, come in un nocciolo, il
seme di tutta l’eternità.
Ecco il perché di una rinnovata battaglia per
la fede, dobbiamo custodire quel seme, farlo crescere, proteggerlo dai
predatori, sicuri di non essere soli nella battaglia, infatti, anche: “…Aronne
e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le mani di Mosè.”
(dal Libro dell’Esodo)
Dio era con il suo popolo, poteva schiantare i
nemici come e quando voleva, ma “Dio ci dà le noci, ma non ce le schiaccia.”
(antico proverbio)
A Gesù possiamo, allora, rispondere che non ci
tireremo indietro nella battaglia finale, pronti a sostenere le mani alzate di
quanti nella Chiesa sono chiamati alla guida e alla trasmissione, di
generazione in generazione, della fede.
Es 17,8-13
/ Sal 120(121) /
2Tm3,14-4,2 / Lc 18,1-8
digiemme