28 novembre 2020

VEGLIATE TUTTI

Prima Domenica di Avvento (Anno B)          
A te, Signore, innalzo l’anima mia

Un grande scrittore, Victor Hugo, scriveva che il teatro non rappresenta il paese della realtà. Tutto è finto, fondali di cartone, palazzi di tela, cielo di cartapesta, trucchi nei movimenti. E’,però,  il paese del vero perché ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco. Pensandoci bene, è così, per similitudine, anche quando ci si mette davanti al presepe. E’ tutto finto, le statuine, il muschio, le montagne, i cieli. Eppure, è tutto vero perché chi l’ha realizzato aveva un cuore intriso di attesa, chi lo guarda ha un cuore aperto alla speranza. Sono persone che, solo per il fatto di stare davanti a quella rappresentazione, sono piene di gioia e sono fortunate perché:
“…tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie.” (dal Libro del profeta Isaia) 
Essere pieni di gioia non vuol dire, infatti, essere come dei beoti, significa capire, finalmente, o intuire, che per iniziare un cammino che porti all’incontro con Dio occorre ricercare la giustizia, che riconosce il diritto e la dignità di ogni persona, a cominciare da quella più indifesa, come quella del bambino che fra qualche settimana contempleremo nelle nostre celebrazioni liturgiche e nei nostri presepi. E non solo perché ogni neonato attira tenerezza e bontà, lui, infatti, è il medesimo che poco prima stava nel ventre di sua madre. Ogni mamma in attesa, ogni bimbo in attesa di nascere sono degni di protezione.

25 novembre 2020

NOVE MESI PER LA VITA - NOVEMBRE 2020

Domenica 29 Novembre 2020 ore 16,00    
alla Chiesa della Madonna degli Angeli

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  La vita ci interpella: Il bivio della realtà

I CATTOLICI E LA TESTIMONIANZA:

Il “cattolico” Joe Biden ha lanciato una campagna pubblicitaria, parlando della sua fede. Naturalmente non si menziona il suo sostegno alla legislazione abortista. Non solo, si dimentica di ricordare il suo attacco alle scuole cattoliche e la sua indifferenza verso quelle leggi che imporrebbero ai contribuenti di pagare direttamente per l’aborto. Come pure glissa, in quella campagna, sulla sua posizione pubblicamente assunta circa l’identità di genere. L’ipocrisia al cubo.

 

 Il giudice Amy Barret, cattolica, nominata e voluta dal Presidente degli Stati Uniti, non cattolico, come componente della Corte Suprema, non ha avuto remore ad affrontare il voto del Senato, rispondendo colpo su colpo a coloro che mettevano in dubbio le sue qualità professionali per il fatto che si dichiarava espressamente contro le leggi che legalizzano l’aborto. La sua vita di moglie, di madre in una famiglia allargata a sette figli,di cui due adottati, è un esempio di impegno personale che si innesta in una visione valoriale che risponde concretamente alla scelta di fede vissuta in coerenza nella vita di ogni giorno, sul lavoro, in società, nella Chiesa

21 novembre 2020

QUEI GIORNI TRISTI E GRIGI

XXXIVma Domenica T.O.(Anno A)
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

Da tutte le parti del mondo corrono come mano d’opera per costruire una torre, quella di Babele, che oggi chiamano Nuovo Ordine Mondiale. Le nostre città hanno ormai la stessa pianta di Sodoma e Gomorra. Chi è incompetente governa, chi è sano è messo nell’ombra, la perversione è normalità e la normalità perversione. La fede è capovolta e l’umanesimo è diventato dogma, lo stupido pontifica e chi dovrebbe pontificare tace o parla a vanvera. La dottrina è aborrita e il relativismo è il suo insegnamento. E’ il tempo in cui l’uomo si vuole fare dio. Da sempre è in corso questo tentativo, tanto che anche il Profeta lo scrive:
“… così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.” (dal Libro del profeta Ezechiele) Babele è una costruzione innalzata senza e contro Dio. E’ un lavoro insensato e illusorio, ma come va a finire ben lo sappiamo.

14 novembre 2020

SICUREZZA E PACE

XXXIIIma Domenica T.O.(Anno A)

La santità è vicina a noi, essa è l’abito di tutti i giorni e può essere alla portata di tutti. Al di là della personale posizione al riguardo, pensandoci bene dopo aver letto il versetto dal Libro dei Proverbi: “… una donna forte chi potrà trovarla?” mi vengono in mente le figure di quelle donne che sono madri. Sono queste le donne forti, che incarnano la santità perché la loro vita suscita santi come Giovanni Bosco, Agostino, Gianna Beretta Molla. Senza la presenza, l’amore e la testimonianza all’interno della famiglia di queste donne forti, avremmo perso quel fascino, quell’incanto del volto e del sorriso che solo i santi sanno donarci. Per semplificare, ciascuno provi a riandare al volto ed al sorriso, alla forza della propria madre. Quanta sicurezza, quanta pace davano all’anima mia da bambino e poi da adulto nel ricordo di una vita trascorsa e spesa al massimo per la sua famiglia. Si adatta molto anche quel versetto del Salmo che dice:
“…beato chi teme il Signore e cammina sulle sue vie.”

7 novembre 2020

LA LUCE DELLA VEGLIA

XXXIIma Domenica T.O. (Anno A)

la sapienza…chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà

A volte succede di non stare molto bene, perciò non si riesce di prendere sonno, oppure sebbene nella stanchezza, il corpo (o la mente) rifiuta di lasciarsi andare al sonno. Si decide, allora, di approfittarne per fare veglia, cominciando con la recita silenziosa del rosario, le preghiere della sera, compieta e, se si superano le quattro del mattino, le lodi. Ci si porta avanti, insomma. Ognuno utilizza una sua metodologia, lontana anni luce, ovviamente, dalle veglie oranti dei monaci e delle monache. Però, una cosa, mi sembra, accomuna tutte queste situazioni ed è quella della necessità di tenere accesa una lucina, piccola, fievole, ma sufficiente per rompere il buio, che non è solo quello della nostra anima. Abbiamo bisogno di guardarci attorno, abbiamo bisogno di attesa, di qualcosa che stimoli la nostra attenzione, quasi per essere pronti come quelle vergini che aspettavano lo sposo: “…a mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!” (dal Vangelo secondo Matteo).