24 aprile 2016

AMARSI GLI UNI GLI ALTRI

V Domenica di Pasqua
...... come io vi ho amato!
Di questi tempi, stracolmi di misericordia, è consolatorio sentirsi dire che…”Misericordioso e pietoso è il Signore” (salmo) ed è ancora più straconsolatorio sapere che…”lento all’ira e grande nell’amore”.
Che il Signore sia grande nell’amore è comprovato e nessuno lo mette in dubbio, che sia lento all’ira, invece, non significa che l’ira non si manifesterà mai. Sta a noi non tentarlo, la storia di Israele insegna ed anche i mercanti nel tempio hanno dovuto fare i conti con Gesù. Quando dagli Atti veniamo ad ascoltare che per…”entrare nel Regno di Dio dobbiamo passare attraverso molte tribolazioni…” allora comprendiamo che sono lo scotto da pagare per le nostre infedeltà. 
Hai voglia, quindi, di esortare ad essere saldi nella fede, occorre una scossa. 
La possiamo trovare nel passo dell’Apocalisse…”la Gerusalemme nuova scendere dal cielo, come una sposa adorna per il suo sposo”. E già, il Padre manda il Figlio e lo manda incontro alla sposa. La Chiesa, come sposa del Signore si presenta adorna, bella, profumata, pura, casta, pronta alla fedeltà per sempre. Ecco come s’incontrano due sposi, come si dichiarano uno per l’altra, come si fondano, come irradiano l’amore grande. Un amore che non verrà mai meno, stabilito una volta per sempre, cui neppure la più bieca infedeltà della sposa riuscirà a trascinarlo nel pantano.

23 aprile 2016

DIARIO DI UN PELLEGRINO: LOGRONO - NAVARRETE Ottava tappa 12 Agosto 2008 h.4,30 di cammino

“Rendimi sereno, Signore”
Sarà stato che le tossine accumulate il giorno prima avevano raggiunto un livello stratosferico, sarà stato che il ritornare a dormire in un letto a due piazze, senza compagnie suonanti varie, ma la sveglia proprio non la sentimmo. I preparativi di partenza si sono, quindi, dipanati oltre ogni misura e le semideserte vie di Logrono ci hanno visto passare semiaddormentati in un orario di giornata a perdere. La cosa non ci è dispiaciuta: abbiamo assaporato l'atmosfra della prima mattinata che raccoglie la gente nell'atteggiamento di chi va a conquistare il mondo.I profumi che si alzano da bar e pasticcerie, il rumore del traffico quasi insordinato  da una luce incerta che prefigura temporale in lontananza, i fedeli dello jogging che utilizzano al meglio gli ampi marciapiedi della periferia, prima, e poi le piste proprie dell’iniziale parco fluviale che si spinge verso l’Alto de La Graiera, è questo il mondo che noi andiamo a conquistare.
In tutto questo po’ po’ di ambientamento ci stiamo proprio bene e non soffriamo, questa volta, la periferia della grande città.
E così approdiamo al laghetto del “parque de La Graiera”, dove le prime gocce del preannunciato rovescio ci obbligano ad incappucciarci con la mantella. Neanche 100 passi e tutto passa e ritorna il sole che ci scalderà per tutto il giorno e per i giorni a venire.

16 aprile 2016

ALLE FONTI DELLA VITA


IV Domenica di Pasqua

La scelta del luogo dove andare a “prendere Messa” è spesso condizionata dal sapere quale prete “dice Messa” perché sai…”quel prev al parla propri ben” e poi…”rende la Messa più partecipata” e così si va alla ricerca di quel che più soddisfa il proprio palato. Stolti che siamo, crediamo, come gli apostoli degli Atti, che il successo dei primi anni di Annuncio dipenda dalla capacità di quegli uomini. In realtà è la Parola del Signore che spinge…”il sabato seguente quasi tutta la città a radunarsi per ascoltare la Parola del Signore” (Atti). E’ questa che attira, che converte. Ancora oggi, nonostante tutto.

15 aprile 2016

A Z Z U R R A

COMUNICATO
Facciamo seguito alla bellissima notizia di ieri, 15 Aprile 2016, e cioè il ritrovamento di una neonata,cui è stato dato il nome di Azzurra, abbandonata nella Culla per la Vita di Abbiategrasso, con il comunicato che il Centro di Aiuto alla Vita ha emesso in ringraziamento per tutte le persone che si sono adoperate, per tutti coloro che hanno pregato, per tutti coloro che si sono uniti mente e cuore nel ringraziamento prima di tutto al Dio della Vita, perchè la Vita, viva.

10 aprile 2016

C’E’ POSTO PER TUTTI


III domenica di Pasqua
Ma quante stelle ci sono in cielo? L’Apocalisse ci dice…”il loro numero era miriade di miriade e migliaia di migliaia…” Non riusciamo proprio ad immaginarlo, eppure se ciascuno pensa alla propria cerchia di antenati fin dove può arrivare, già così si rende conto che è impossibile inquadrare l’estensione di questo infinito dove si vive nell’Amore. Non dimentichiamoci, però, che c’è un altro profondo infernale infinito dove si vive la disperazione.
Non è compito nostro sostituirci al giudizio di Dio e, quindi, facciamoci un’idea in positivo, confortata dalla presenza del Purgatorio dove si aspetta che la Misericordia del Buon Dio apra le porte del Paradiso. Sicuramente quelle porte sono aperte per tutti i bimbi volontariamente abortiti e che non hanno visto la luce della terra. Loro certamente fanno parte di quella “miriade” e, nello specifico, non possiamo non sottolineare come cresce di giorno in giorno, purtroppo.

3 aprile 2016

LA SCINTILLA NEL TEMPO

II di Pasqua (Domenica in Albis) 
Festa della Divina Misericordia  
la nostra scintilla .... il dono della vita
Il Signore è il mio aiuto (Salmo), e lo è per la vita di oggi e per la vita di domani. Perché Lui è il… ”Primo e l’Ultimo, il Vivente” (Ap), in Lui c’è l’Alfa e l’Omega, in Lui c’è il tempo, c’è il sempre. Anche noi possiamo entrarci, ma solo con il suo aiuto. Per la verità ci siamo entrati con lo scoccare della nostra prima scintilla di vita, solo con la nostra unica scintilla.
Ciascuno ha la sua, scoccata quella non ce ne sono altre: è la nostra Alfa e Omega. L’inizio della nostra esistenza nella sua Grazia che coincide con il dono della vita.
Per questo ogni volta che questa vita si guasta c’è la possibilità che possa essere guarita (…”e tutti venivano guariti” At) perché il DNA del dono è immutabile e basta poco a riaccenderlo.
Basta un poco di fede nella persona di Gesù. L’hanno sperimentato gli apostoli, lo possiamo sperimentare anche noi nella nostra testimonianza di buoni cristiani.
Occorre, però, lasciare alle spalle l’incredulità, tipo quella di Tommaso. Quest’apostolo, passato, suo
Basaldella di Campoformido
malgrado, ad una maggiore notorietà rispetto agli altri, bisogna proprio capirlo: era triste, sfiduciato, impaurito, come i suoi compagni dopo tutto. E quando Gesù appare agli altri, la stizza accresce e i dubbi lo stesso. Eppure, Gesù entra nelle nostre case chiuse, sprangate, nei nostri cuori serrati, duri come pietre, nelle nostre menti fredde ed ottuse, pronte a mettere tutto in discussione. Anche a me era accaduto più o meno la stessa cosa.
Ero scettico, praticante nella religione, ma durante il servizio militare guardavo con titubanza a quella parvenza di pratica religiosa che si viveva in caserma.
Il cappellano era proprio un buon sacerdote, un parroco di campagna (Basaldella non faceva più di trecento anime) e