IIa Domenica T.O. (Anno B)
Nel
pieno dell’adolescenza si formano pensieri, valutazioni e decisioni ad ogni
livello: famigliare, sociale, politico, valoriale. E’ l’età in cui si apre la
mente, si lascia spazio al cuore, si libera l’inconscio e si guarda il mondo
con gli occhi di un bambino. Si vive in maniera autentica, si rifugge dal
pensiero comune e da logiche che non ti appartengono. Nel prosieguo degli anni,
nella giovinezza, la felicità diviene una scelta di vita. Qualcosa che
appartiene solo a sé stessi. Basta poco e ti sembra che tutto il mondo giri
intorno a te, in funzione di te. In questo, però, sta il rischio
dell’individualismo, del ripiegamento in sé stessi. Al punto di non sapere ben ascoltare,
come il giovane Samuele. Di solito il salto lo si riesce a fare solo se
s’incontra o si cerca il suggeritore giusto, il maestro, il confessore, l’amico
che t’instrada nella giusta direzione, quella di lasciarsi interpellare, di
capire che non si basta più a sé stessi. Ed allora, tutto cambia e, come
Samuele: “…eccomi…parla
Signore, perché il tuo servo ti ascolta.” (dal Primo Libro di Samuele).