22 luglio 2023

FORZA E DEBOLEZZA…E FURBIZIA

XVIma Domenica T.O.
Anno A

Quando una nuova vita è chiamata all’esistenza non può che essere ad immagine e somiglianza del Padre, simile in tutto e per tutto al Figlio, Gesù Cristo, che tutti ben conosciamo come uno di noi. Fin dal suo concepimento, frutto di un Amore sconfinato per l’uomo, cui facciamo fatica anche solo a pensarlo, cui non riusciamo a capitarcene del perché sia stato pensato proprio per ciascuno di noi. E’ buono il pane se con il crescere possiamo, in minima parte, comprendere che Lui è il:“…Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza.” (dal Libro della Sapienza)
E’ una forza che tiene conto delle nostre debolezze incrostate dal peccato originale. Quando si nasce si è già in queste condizioni, ecco perché occorre quanto prima il Santo Battesimo. E già s’intravede quell’indulgenza che verrà confermata nel Sacramento della Riconciliazione. Tutto ben congeniato e concreto, bisogna solo saperlo vivere con umiltà e consapevolezza dei propri limiti, oltre che delle debolezze nei confronti del mondo. Dove si nasce, come si cresce, da chi si è condotti, sono tutti fattori che incidono sulla formazione della personalità e della conoscenza di sé stesso, del proprio carattere, della sua forza e della sua debolezza, oltre che delle sue inclinazioni. Niente allarmarsi, comunque, perché con il Battesimo, come dice l’Apostolo Paolo:“…fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza.” (dalla Lettera ai Romani)

10 luglio 2023

IL NIENTE E IL CENTUPLO

 XVma Domenica T.O.
Anno A


A volte non è neppure questione di comprendere o non comprendere, è solo questione di rifiuto a priori. Leggevo di persone, anche famose a livello superiore, che per farsi una moralità sul bene e sul male non ritengono sia necessaria la religione, ma solo una semplice sensibilità. Sostanzialmente il ragionamento dice che non c’è bisogno della Chiesa e del Vangelo, sono solo sovrastrutture imposte da uomini vogliosi di potere da esercitare, a seconda dei propri interessi, sugli altri, sui popoli, sulle nazioni. Pensiero discutibile, seppur da rispettare, purché non si trasformi in disprezzo per le sensibilità altrui che, invece, portano all’ascolto della Parola che entra in profondità nel cuore di chi crede in Dio, nel Dio rivelato dalle Sacre Scritture e dalla vita di Gesù Cristo. Il quale non promette altro che il centuplo della creazione. Basta leggere attentamente il Salmo:“…i prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di messi: gridano e cantano di gioia.” (dal Salmo 64)

5 luglio 2023

C’E’ GIOGO E GIOGO

 XIVma Domenica T.O.
Anno A

Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero

Ogni giorno è buono, si fa per dire, per incontrare persone che sanno portare la loro croce, fatta di malattie e/o solitudine, o che hanno appena finito di portarla, “grazie” a sorella morte. Nei funerali, soprattutto, si hanno di queste opportunità. In genere sono croci pesanti, il loro giogo è quasi sempre insopportabile. Come quello della ragazzina che si trova incinta e chiede comprensione ed aiuto in casa, dove trova solo arrabbiature e pressioni per andare ad abortire. Anche il suo ragazzo si defila e così a 17 anni perde tutto, ma non il figlio. E’ sicuramente una croce quella che si appresta a caricarsi sulle gracili spalle, ma con l’aiuto delle volontarie del locale Centro di Aiuto alla Vita il giogo diventa sopportabile. Dietro ci sta la consapevolezza che non tutto è perduto se quella croce si sovrappone a quella che portò Gesù, che ci dice:“…venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per la vostra vita.” (dal Vangelo secondo Matteo)