Domenica
29 dicembre 2019 ore 16,00
alla
Chiesa della Madonna degli Angeli
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LA VITA CI INTERPELLA:
Utero in affitto, il folle tifo:“Abolirà la famiglia”
Una certa Sophie Lewis, una giovane studiosa
vuole la legalizzazione dell’utero in affitto e spera che questo passaggio
porti «all’abolizione della famiglia». In favore di cosa? Di nuove «comuni» che
promuovano il presunto ideale «polimaterno». E c’è chi l’applaude. Non vedendo
che così si calpestano dignità e libertà umana.
L’utero in affitto potrà distruggere la famiglia? I
bioeticisti più avveduti si misurano con questo dilemma da tempo, nella
consapevolezza che la frammentazione delle figure genitoriali - in particolare
di quella materna, scissa in «biologica», «gestazionale» e «sociale» -
costituisce una minaccia seria, soprattutto in prospettiva futura. Eppure la
vicenda delle madri surrogate indiane, notoriamente oggetto di sfruttamento al
limite dell’umano, e tutte quelle donne che vivono in cliniche che, di fatto,
sono fabbriche, un esempio del degrado umano cui quelle povere donne sono
sottoposte.
La Lewis auspica un mondo dove ciascuno genera l’altro in modo non competitivo, distruggendo la nozione di genitorialità ereditaria e moltiplicando solidarietà reali e amorevoli».
La Lewis auspica un mondo dove ciascuno genera l’altro in modo non competitivo, distruggendo la nozione di genitorialità ereditaria e moltiplicando solidarietà reali e amorevoli».
Come rispondere, a simili proposte? Riaffermando con
convinzione e senza cedimenti culturali che il problema dell’utero in affitto
non è il suo essere legale o illegale, ma la sua natura di pratica
intrinsecamente abominevole e lesiva della dignità umana. Si deve inoltre
ricordare che l’ideale «polimaterno» - oltre che delirante - non liberebbe
l’uomo, ma lo asservirebbe a dinamiche collettivistiche e subordinate al
dominio biotecnologico.
In altre parole, ciò che Sophie Lewis prefigura è la
distruzione di una cellula di libertà, quale è la famiglia, in favore di una
tirannia mascherata di buoni sentimenti. Non bisogna quindi abbassare la
guardia perché è proprio quando si ignora un’idea pericolosa che le si consente
di ritagliarsi uno spazio - che non merita – nel dibattito culturale, politico
e sociale, oltre che religioso.
da un articolo
di Giuliano Guzzo – La nuova Bussola quotidiana 17dicembre 2019
La Parola:
2Mac. 7,22-23
«Non so come
siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né io ho
dato forma alle membra di ciascuno di voi. 23 Senza dubbio il
creatore del mondo, che ha plasmato alla origine l'uomo e ha provveduto alla
generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito
e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi».
Salmo 70, 5-6
Sei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin
dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno;
a te la mia lode senza fine.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno;
a te la mia lode senza fine.
Mt. 11, 11
In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno
più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli
è più grande di lui.