19 ottobre 2024

IL NOSTRO SCUDO

                                 XXIX Domenica del T.O. 
Anno B

C’è un salmo che dice di non aver paura anche se dovessimo
trovarci in una valle oscura perché il suo bastone ed il suo vincastro danno sicurezza.
Un altro salmo ci mette a disposizione anche uno scudo:“…l’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo.” (dal Salmo n.32)
Abbiamo, quindi, chi ci offre la guida, la protezione e, se occorre, anche la difesa con il bastone per i malvagi. Detto questo, facciamo la nostra parte, forti dalla certezza che la volontà del Signore è quella di volerci salvi.
Non per niente:“…si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.” (dal Libro di Isaia) Il profeta fa riferimento a Gesù Cristo e noi lo conosciamo perché tutta la Scrittura parla di Lui.
E “nessuno pensi che Dio ha fatto male a venire fra gli uomini come uomo. Egli ha preso carne fra di noi, perché noi lo vedessimo.” (San Pietro Crisologo)
Si è incarnato nella storia e nel tempo degli uomini, trasformando la storia e superando il tempo.
  I nostri anni, infatti, li conteggiamo a partire da dopo Cristo. Soprattutto, lo possiamo incontrare nel suo mistero glorioso ogni qualvolta lo desideriamo. Ci è sempre data la possibilità di cercarlo, magari aiutato da un suo testimone, e Lui si lascia trovare innanzitutto nella sua Chiesa:“…accostiamoci, dunque, in piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati nel momento opportuno.” (dalla Lettera agli Ebrei)
E’ un aiuto speciale, vale per ogni singolo suo discepolo, vale pure per le sue comunità. Chi non ne ha bisogno! Oggi, soprattutto, che siamo in una sofferenza continua, nella Chiesa come nella società. La responsabilità, però, è personale:“Chi riconosce nostro Signore Gesù Cristo come Figlio di Dio, partecipa alla beatitudine stessa di Gesù, mentre chi rinnega il Figlio di Dio è disgraziato e miserabile.” (San Cirillo di Gerusalemme)
E’ tranciante il pensiero del santo vescovo, ma non gli si poteva dare torto. Oggi, molto probabilmente sarebbe più severo, costatando quanto avviene.
D’altronde fu Gesù a dettare la linea con il suo Vangelo:“…i governati delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.” (dal Vangelo di Marco)
E’ un dato di fatto. Bisogna, perciò, “guardarsi bene dal frequentare quelle persone che usano furbizie nelle parole e nelle azioni. Nulla è più indegno per un cristiano che pensare una cosa e dirne un’altra.” (San Giovanni Maria Vianney)
Tanto per intenderci, porto come esempio che l'affermare che la vita umana è sacra e che tutti hanno diritto alla vita, e conseguentemente hanno il diritto a nascere, e poi schierarsi con coloro che vogliono inserire nelle Costituzioni il “diritto all’aborto, non è accettabile ed è contraria in se stessa.
Chi, invece, rimane fedele al comandamento di Dio “non uccidere” si trova a combattere la sua battaglia, ecco la “valle oscura”, con i mezzi indicati dai salmi.
Lo stile di questa lotta sarà, comunque, questo:“…chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo, infatti, non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.” (dal Vangelo di Marco)
Ecco, cominciamo noi ad essere “schiavi” degli ultimi, dei bambini che devono nascere che non hanno voce per difendersi, ma solo lo scudo del seno della loro madre, spesso non sufficiente a salvare loro la vita. Offriamo, allora, con la preghiera e la nostra carità lo scudo del Signore che diventerà il nostro concreto scudo per la difesa della vita, nel momento stesso in cui inizieremo a servire come Gesù ci ha insegnato.
Is 53,10-11  /  Sal 32(33)  /  Eb 4,14-16  /  Mc 10.35-45
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