Due giganti della fede ci "fanno gli auguri di una Santa Pasqua" evidenziando ognuno i tratti caratteristici che dobbiamo avere perchè la Festa della vittoria della Vita sulla morte sia per tutti noi l'inizio e la speranza di una vita nuova.
Don Tonino Bello:
Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura
di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spiragli
alla vostra letizia, che blocca la vostra pace! Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi
capire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile
amore, è il paradigma dei nostri destini.
La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe….. Non la fine….”Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi. Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati. …..Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito. Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via. Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione........La strada vi venga sempre dinanzi e il vento vi soffi alle spalle e la rugiada bagni sempre l’erba cui poggiate i passi. E il sorriso brilli sempre sul vostro volto. E il pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità. E qualora dovesse trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore, ci sia sempre qualcuno pronto ad asciugarvele. Il sole entri a brillare prepotentemente nella vostra casa, a portare tanta luce, tanta speranza e tanto calore.
La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe….. Non la fine….”Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi. Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati. …..Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito. Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via. Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione........La strada vi venga sempre dinanzi e il vento vi soffi alle spalle e la rugiada bagni sempre l’erba cui poggiate i passi. E il sorriso brilli sempre sul vostro volto. E il pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità. E qualora dovesse trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore, ci sia sempre qualcuno pronto ad asciugarvele. Il sole entri a brillare prepotentemente nella vostra casa, a portare tanta luce, tanta speranza e tanto calore.
(Don
Tonino Bello)
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Don Enzo Boschetti:
Questo brano di Vangelo ci fa
comprendere l’amore che Maria portava
nel cuore per Gesù. Non pensa, come tanti altri, che tutto sia finito, che non
vale la pena di rischiare, che si è sbagliata. Con
il coraggio dell’amore questa donna non vuole rassegnarsi, si mette in cammino,
facendo credito all’amore più che alla ragione o alla paura.......
Per trovare il Signore bisogna rischiare, sfidando i benpensanti. Occorre coraggio perché senza di questo non è possibile trovare né il risorto, né la vocazione, la gioia, la pace. Lui lo troveremo sempre dove non pensiamo e dove gli altri non lo cercano. Anche questa verità fa parte del paradosso del Vangelo.
Mai come in questo momento sono vere le parole del Signore: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”. Il Vangelo è una conferma di questi tempi nuovi che vengono inaugurati per non finire più. Il tempo del sepolcro, del silenzio, del buio è finito e inizierà un’esperienza nuova se anche per noi ci sarà il coraggio di lasciare il sepolcro e uscire dal male della nostra tiepidezza per lasciarci folgorare dalla Grazia della Pasqua, giorno di festa per eccellenza.
La Madonna, che è rimasta fedele a Gesù fino all’ultimo, dia anche a noi il senso della fedeltà per non sciupare e manomettere quanto lei corredentrice ci ha meritato. Ci faccia capire che il modo di vivere la Pasqua deve essere totalmente gioioso ed esplosivo da diventare annuncio per i fratelli.
Per trovare il Signore bisogna rischiare, sfidando i benpensanti. Occorre coraggio perché senza di questo non è possibile trovare né il risorto, né la vocazione, la gioia, la pace. Lui lo troveremo sempre dove non pensiamo e dove gli altri non lo cercano. Anche questa verità fa parte del paradosso del Vangelo.
Mai come in questo momento sono vere le parole del Signore: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”. Il Vangelo è una conferma di questi tempi nuovi che vengono inaugurati per non finire più. Il tempo del sepolcro, del silenzio, del buio è finito e inizierà un’esperienza nuova se anche per noi ci sarà il coraggio di lasciare il sepolcro e uscire dal male della nostra tiepidezza per lasciarci folgorare dalla Grazia della Pasqua, giorno di festa per eccellenza.
La Madonna, che è rimasta fedele a Gesù fino all’ultimo, dia anche a noi il senso della fedeltà per non sciupare e manomettere quanto lei corredentrice ci ha meritato. Ci faccia capire che il modo di vivere la Pasqua deve essere totalmente gioioso ed esplosivo da diventare annuncio per i fratelli.
(Don Enzo Boschetti)