Terza Domenica di
Pasqua (Anno B)
E’
mai possibile che possa esserci qualcuno che non si ponga la domanda chiave
circa la sua vita, il suo essere al mondo, la sua situazione, il perché della
morte e così via? Fin da bambino, guardando il mondo che mi circondava, mi
meravigliavo per le cose che vedevo, che avevo, che toccavo con mano. Non
provavo invidia se i miei amici avevano la bicicletta, chiedevo se me la
facevano provare ed ero felice, mi piaceva se andavo a giocare a casa di
Tiziano perché c’era il riscaldamento con i termosifoni accesi e non mi
scocciava se poi dovevo andare a casa ad accendere la stufa economica nel gelo
della cucina. Voglio dire che si assapora la vita se a questa dai un senso, ed
io lo trovavo in casa, fra i miei, all’oratorio, in Chiesa, a scuola, con i
compagni. Oggi, ho l’impressione che tutto sia un non senso, si è persa di
vista la ragione stessa dell’esistenza umana al punto tale che parlare di Dio
sia quasi una “bestemmia”. Al punto che suona logica l’espressione quasi
angosciosa del Salmo:“…fino
a quando, voi uomini, calpesterete il mio onore, amerete cose vane e cercherete
la menzogna?”
E
sì, perché la menzogna è la prassi con cui si utilizzano gli strumenti
d’informazione, con cui si educano le nuove generazioni. Mai come ora, nella
storia dell’umanità, si sono avute a disposizione tante conoscenze sull’uomo,
la sua natura, la sua dignità, eppure mai come ora si corre il rischio di
stravolgere il significato della sua presenza su questa benedetta terra. Viene
da dire come negli Atti degli Apostoli:
“…avete
ucciso l’Autore della Vita…” e fermarsi qui. Eppure qualcosa ci scuote, gli
Apostoli ci risvegliano quando continuano:
“…ma
Dio l’ha risuscitato dai morti, noi ne siamo testimoni.”
C’invitano,
la Parola c’invita a credere loro che non si sono inventati niente e l’apostolo
Giovanni sottolinea:
“…chi
dice: lo conosco e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è
la verità.”
E’
vero, loro, gli Apostoli, non potevano essere bugiardi, li avrebbero smentiti
subito e sarebbero tornati nel dimenticatoio, ma quanta esitazione, quanta
incredulità. Caratteristiche, queste ultime, che contraddistinguono anche noi,
anzi di più, la paura di finire male ci attanaglia, ci spinge nel privato e
basta, non se ne vuole sapere più niente. Gesù, però, l’Autore della vita, è
ancora in mezzo a noi e cerca di farsi ascoltare:
Allora
aprì loro la mente per comprendere le scritture…il Cristo patirà e risorgerà
dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la
conversione e il perdono dei peccati...”
Nel
nostro cuore dovrebbe, quindi, albergare solo la fiducia in Lui, che è la
verità, basta con i dubbi. Abbiamo un compito ben preciso, sono sue parole,
portare tante più persone al suo Cuore Misericordioso, cioè alla riscoperta del
senso della vita voluto dall’Autore della vita.
At
3,13-15.17-19 / Sal 4 / 1Gv 2,1-5a / Lc 24,35-48
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