17 settembre 2015

Emergenza al Centro di Aiuto alla Vita Lomellino


Una telefonata che ti sorprende nel bel mezzo di una vacanza al mare.
E’ il ginecologo che non ti aspetti, che ti parla e ti dice (ma è proprio lui ?) che forse un bambino si potrà salvare, ma serve l’aiuto e la presenza di tutti, anche la tua.
Improvvisamente sole, mare, nuotate, sabbia bollente, vele bianche, chiacchiere d’ombrellone perdono gusto e colore: quello che conta è arrivare in tempo, tornare per tempo e di tempo ce n’è poco.
Ecco in questi casi sembra che i minuti e le ore scorrano più veloci e i giorni utili sono pochi.
Da quel momento è tutto un susseguirsi di chiamate, messaggi, concitate ricerche: chi è a casa?chi può andare all’appuntamento ormai fissato? Non hai dubbi , lasci tutto, sali in macchina e torni verso la città afosa, che ti pare lontanissima. Il viaggio, al contrario, ti sembra breve, tanti sono i pensieri che affollano la tua mente e le preghiere che cerchi di mormorare, anche quelle che pensavi di non ricordare più.
Finalmente arrivi nel gelido reparto ospedaliero, incontri l’amica che sarà con te in questo colloquio che si presenta non facile e poi… arriva lei, la futura mamma.
E’ una donna forte, quasi rude, che ti guarda dritto negli occhi, che non vorrebbe tirarsi indietro di fronte a una responsabilità, non l’ha mai fatto, ma questa volta è diverso, le difficoltà sono tante, troppe, sembrano insormontabili.
Non trovo le parole giuste, non vengono mai, invece Lena parla con dolcezza, sa usare le parole e il tono giusto della verità, tocca i tasti più sensibili.
Silvia scioglie la sua durezza, piange, sa cos’è una vita. Glielo ha detto anche la sua bambina Chiara, che ha saputo del fratellino che potrebbe arrivare.
Ecco quel fratellino c’è, lei è sicura, perché il dottore, con una strana e complicata macchina, le ha fatto ascoltare il battito, il suo cuore batte forte, è vivo, è nascosto, ma si può fotografare!
Possiamo ucciderlo? La mamma piange, sa che non lo farà e noi l’aiuteremo, come l’ha aiutata quel burbero ginecologo, che ha captato il grido d’aiuto che a lui, in particolare, veniva lanciato. 

Piera