10 gennaio 2016

L'ABC+D del BUON CRISTIANO



L’ABC, cui aggiungo la D, è il classico minimo sindacale, la base iniziale con la quale uno può dire di conoscere un determinato argomento. Senza, si fa solo millantato credito. Ecco, la Parola di oggi ci sottopone il criterio attraverso il quale interpretare l’essere cristiano utilizzando questi verbi:
a)annunciare b) cantare c) donare  d) pregare.
Il famoso ABC+D per essere coerenti con la fede che professiamo.
Isaia ordina di “andare su un alto monte”, cioè di non stare fermo, appiattito, sali verso l’alto, elevati dalla mediocrità e quando sei là “alza la tua voce con forza, alza la voce, non temere, annuncia!”
Guardiamoci attorno, davvero fra coloro che stanno in alto, c’è qualcuno che annuncia? E già, è proprio difficile pensarlo, tanto più che anche dal VdR è stato affermato che il “proselitismo è una sciocchezza”, ..ma allora cosa dobbiamo annunciare?
Andiamo oltre, …noi abbiamo l’obbligo di annunciare la “buona notizia”, che solo con il battesimo in Gesù Cristo avremo la salvezza per l’eternità. Non solo devo annunciarlo, addirittura devo “cantarlo” finché io vivo, cantarlo in inni al nostro Dio” (Salmo). Perché così si esprime quella gioia che, nella serenità di tutti i giorni e nel rispetto della Liturgia dataci da Dio stesso, si esplica in una testimonianza che rende concreto l’annuncio. Tutto questo attraverso il dono di se stessi per il bene delle persone che ci stanno attorno, per una responsabilità che coinvolge e indirizza norme e comportamenti di tutta la società in cui siamo inseriti.
L’esempio ci viene da Gesù Cristo, come viene messo in evidenza nell’epistola a Tito. Lui ci riscatta da ogni impurità, ma poi siamo noi che dobbiamo formare, per Lui, un popolo puro, che gli appartenga. E’ proprio, però, il contrario di ciò che la Chiesa sta facendo: non si parla più del peccato, ma solo di misericordia, si banalizza il peccato di aborto, si annacqua la presenza in politica dei cattolici, si giunge a compromessi con il mondo, si equiparano tutte le religioni e …così, col cavolo che riusciremo mai a formare un “popolo puro”, un popolo per la vita.
E allora non ci rimane che guardare a Lui, Gesù Cristo che “…mentre venivano battezzati (tutto il popolo veniva battezzato), ricevuto anche Lui il battesimo, stava in preghiera”. Questa è la condizione standard che dovrebbe caratterizzare il seguace di Gesù Cristo.
L’aspetto positivo di questo “anno della Misericordia” è proprio l’invito alla preghiera, perché non ci può essere perdono senza la preghiera, non ci può essere rinascita senza abbandonarsi nella devozione, in modo particolare ai piedi della croce insieme alla Madre della Chiesa, Madre di Dio e Madre nostra. Quest’anno poi abbiamo “Come un assalto al cielo” con la preghiera, l’iniziativa mondiale della Catholic Action for Faith and Family che per il 2016, ogni primo giorno del mese, invita alla recita del Santo Rosario perché nella Chiesa brilli chiaramente la Luce della Verità.
E’ il timbro della gente semplice che ha appreso i rudimenti essenziali della fede, l’ABC+D, l’alfabeto spirituale che parla al cuore degli uomini, annunciando, cantando, donando, pregando. 

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